MAR 16 - ATTI OSCENI IN LUOGO PUBBLICO - Il connubio indecente fra l’Amministrazione e la Parrocchia

MAR  16   -   ATTI OSCENI IN LUOGO PUBBLICO - Il connubio indecente fra l’Amministrazione e la Parrocchia

AVVERTIMENTO

“Si avvisano i lettori che le cose che andranno a leggere potrebbero urtare la loro sensibilità; si tratteranno infatti in maniera estremamente diretta e cruda argomenti che potrebbero provocare un profondo senso di ribrezzo, indurre nausea e non si esclude l’insorgere di una grave crisi di rigetto”

 

 

LA DELIBERA GALEOTTA

Nel Consiglio Comunale che si è tenuto venerdì 13 marzo, in un’aula straordinariamente gremita di giovani appositamente arrivati dalla Parrocchia di San Castrese per seguire l’evento, il Sindaco Liccardo ha proposto personalmente all’approvazione del civico consesso una delibera che in estrema sintesi dice:

Il dono allo zio prete. il Comune di Marano concede in comodato d’uso per 25 anni più 25 alla Parrocchia un appezzamento di terreno di 7.500 mq. confinante con la Casa della Gioia di proprietà della stessa Parrocchia. Il Sindaco Liccardo Angelo fa contento l’ex Parroco Liccardo Giovanni.

Ma c’è il guaio degli anziani. Attualmente però il terreno è adibito alla funzione di “orti sociali” assegnati dal Comune a cittadini anziani che impegnano il loro tempo coltivando i piccoli appezzamenti. Questo però è un problema che il Sindaco risolve con disinvoltura perché ha scoperto che secondo il Piano Regolatore quell’area è destinata a “verde pubblico attrezzato” per cui l’utilizzo per la coltivazione non è conforme al Piano e per “ripristinare la legalità” gli orti sociali si chiudono e l’area può essere consegnata nelle amorevoli mani della Parrocchia

Ci vogliono i soldi. La Parrocchia, in contropartita, utilizzerà quei campi “a scopo sociale”, attrezzerà l’area con impianti sportivi, panchine, cose utili alla popolazione… ci vorrà una spesa di 447.000 euro ma questo non è un problema, i soldi la Chiesa ce li ha.

Sfrattiamo gli anziani. Siccome la Parrocchia va di fretta il Sindaco taglia corto e chiede al Consiglio di“dare mandato al Comandante della Polizia Municipale di avviare le procedure tese al rilascio delle aree da parte degli assegnatari degli appezzamenti di terreno destinati a orti sociali”: la presenza degli anziani è un problema? Niente paura, ci penseranno le forze dell’ordine a buttarli fuori.

Questa la delibera che i Consiglieri di maggioranza sono pronti a votare pecorinamente senza resipiscenza alcuna ma che invece scatena lo sdegno dei Consiglieri di opposizione i quali senza peli sulla lingua dicono come vedono la cosa.

 

É VOTO DI SCAMBIO

La Parrocchia di San Castrese è stata il più efficace e efficiente ufficio elettorale a sostegno di Angelo Liccardo il quale se è Sindaco di Marano, oltre ai voti coatti procurati o estorti dai galoppini, lo deve in larga misura al lavoro meticoloso, incessante e capillare della Parrocchia perfettamente organizzato dallo zio prete; “tantus labor non sit cassus” recita il “Dies Irae”, tanto impegno va ovviamente compensato e la benevola concessione di 7.500 mq. di terreno comunale ci sembra possa considerarsi un riconoscimento certamente congruo.

Che sia poi una coincidenza il fatto che tutta questa manfrina è stata portata con grandissima urgenza in Consiglio Comunale proprio quando incombono le elezioni regionali? Non sarà che il bambinone acqua e sapone con una fava prende due piccioni e oltre a ricambiare l’appoggio ricevuto alle elezioni comunali si garantisce un ulteriore e significativo appoggio per le incombenti elezioni regionali?

 

IPOCRISIA E PREPOTENZA

Il tentativo di giustificare lo smantellamento degli orti sociali  con il pretesto di sanare una presunta difformità dalla destinazione del PRG rivela un’ipocrisia che richiama da vicino i famosi  sepolcri imbiancati di evangelica memoria; perché la crociata per il ripristino della legalità non parte dal recuperare le aree comunali sulle quali il potente di turno ha costruito boxes privati o quelle che sono state acquisite arbitrariamente all’uso privato in tantissime parti della città invece di infierire e accanirsi contro dei pacifici cittadini anziani che hanno solo il difetto di non essere protetti?

Facile fare i forti con i deboli quando si è deboli o conniventi con i forti

 

LO SCIVOLONE DELLA CHIESA

Che con Liccardo e soci avevamo fatto un brusco passo indietro ce ne eravamo ampiamente resi conto ma che addirittura si fosse tornati ai tempi in cui la Chiesa perpetrava violenza ricorrendo al braccio secolare che la metteva praticamente in atto non ce lo saremmo aspettato.

Colpisce e avvilisce il fatto che per prendere possesso di un’area strategica per i suoi cosiddetti“progetti pastorali” la Parrocchia di San Castrese “acconsenta” a che venga smantellato il progetto degli orti sociali e che vengano sfrattati dalla forza pubblica gli anziani che dalla  coltivazione del piccolo orto derivano magari l’unico interesse a vivere. Né il fatto che ci sia stata una cattiva gestione da parte del Comune e ne sia nato qualche abuso può giustificare l’azzeramento di un’esperienza sociale avanzata e innovativa che ci è stata copiata da centinaia di Comuni.

Non ci sembra nemmeno tanto edificante che in una realtà che paga salatissimo il conto di una crisi che angoscia le famiglie la Parrocchia madre di Marano sventoli un assegno di 447.000 euro da spendere sull’unghia…

Siamo proprio sicuri che sia questa la Chiesa di Papa Francesco? Non a caso qualcuno in Consiglio, avendo la possibilità di farlo, ha ventilato l’idea di far partecipe il Papa di quello che succede dalle nostre parti.

 

L’OPPOSIZIONE ALLA FINE SALVA GLI ORTI SOCIALI

I Consiglieri di opposizione hanno stretto i ranghi e ingaggiato una durissima battaglia contro la delibera più oscena della storia, hanno rimarcato i gravi profili di illegittimità che la inficiano per la totale assenza delle procedure di evidenza pubblica, ma soprattutto hanno cercato in tutti i modi di salvare gli orti sociali, ultimo baluardo di un welfare completamente smantellato, consapevoli di essere gli unici a stare dalla parte dei meno protetti. Sapendo benissimo che Liccardo e la sua scipita maggioranza non avrebbero esitato a far valere, con l’arroganza che li caratterizza, la forza dei numeri per approvarsi la delibera, propongono il seguente emendamento:

 

“Il Consiglio Comunale impegna l’Amministrazione a individuare un’altra area di proprietà comunale di pari dimensione di quella oggetto della presente delibera da destinare a “Orti sociali” da attrezzare e rendere fruibile allo scopo a cura e spese della Parrocchia. Solo alla entrata in funzione della nuova area la Parrocchia potrà prendere possesso degli attuali orti sociali”

 

Pur di portare a casa il risultato e saldare la cambiale elettorale in un momento politicamente significativo la maggioranza accetta e approva l’emendamento e i Consiglieri di opposizione, pur di conservare agli anziani di Marano (non necessariamente e non solo quelli che attualmente ne fruiscono) la possibilità di vedersi garantiti gli orti sociali, dandosi micidiali pizzichi sulla pancia e contenendo in una qualche maniera i conati di vomito, lasciano che la scandalosa transazione Parrocchia-Comune abbia luogo senza con ciò voler sminuire la gravità dell’atto e la pesante responsabilità giuridica e morale di chi lo ha compiuto.