JAN 26 - LA GRECIA CAMBIA VERSO - La sinistra radicale con Alexis Tsipras cambia il corso della storia

JAN  26   -   LA GRECIA CAMBIA VERSO - La sinistra radicale con Alexis Tsipras cambia il corso della storia

E’ di una portata straordinaria la vittoria di Syriza alle elezioni in Grecia, una portata che verrà pienamente capita nelle sue incredibili dimensioni solo a mente fredda, una vittoria che travalica i confini nazionali, mette seriamente a pensare l’Europa, manda un inequivocabile messaggio di democrazia recuperata e recuperabile, rimette al centro dell’azione politica e di governo le esigenze reali di un popolo che recupera sovranità, dimostra che l’ utopia può andare al potere e che Davide può ancora battere Golia

Ovviamente, proprio perché siamo convinti che una reale e piena valutazione dello sconvolgimento globale che la scelta del popolo greco può provocare non può essere fatta a caldo, noi non proviamo nemmeno a fare un’analisi sapiente di quanto è accaduto anche perché poi tanto sapienti sappiano di non esserlo, però ci piace essere coinvolti anche emotivamente in questa eccezionale avventura  alla quale abbiamo dato la più convinta adesione sostenendo con passione il progetto de “L’Altra Europa con Tsipras” e ci piace proporre a noi stessi e a chi ci legge alcune spontanee e semplici riflessioni che magari riescono meglio a farsi capire se partono da un confronto con quello che succede a casa nostra.

 

La speranza è a sinistra, ma radicalmente a sinistra

La crisi dilaga inarrestabile dal 2008, accresce le differenze fra i pochi ricchi che sono ormai ricchissimi e quelli che riuscivano a stento a campare e ora sono alla miseria in un numero sempre crescente; non sono valse a niente le cure proposte dai soloni della finanza perché il sistema che ha prodotto i guasti non può produrre i rimedi: ci vuole un sistema alternativo e l’alternativa è a sinistra ma non in una sinistra annacquata e addomesticata, bensì in una sinistra decisa al radicale cambiamento dell’organizzazione sociale.

 

La vittoria della democrazia

Il popolo greco ha scelto Syriza e Tsipras, liberamente, consapevolmente, responsabilmente dopo aver toccato con mano i “benefici” del sistema e conoscendo anche i rischi ai quali potrebbe andare incontro  e che d’altra parte sono stati ampiamente sventolati con minacce per niente larvate dai potenti.

Il popolo italiano, invece, si trova una democrazia bloccata con un presidente del Consiglio che non ha mai avuto l’opportunità di votare, prodotto a tavolino dalle manie semi-golpistiche di un Presidente della Repubblica in preda a delirio di onnipotenza e dall’accrocco inqualificabile fra uno spregiudicato e un pregiudicato che hanno stretto fra loro un patto segreto di cui non si sa nulla e al quale piegano e fanno sottostare il Parlamento e la nazione.

 

Il ritorno al cuore del problema

“Restituiamo dignità e libertà al popolo greco” e su questo motto si basa tutto il programma di Tsipras che rimette al centro dell’azione programmatica le esigenze vitali di un popolo privato di tutto per cui si parla di riaumentare gli stipendi scesi sotto il livello di povertà, le pensioni, gli assegni di disoccupazione, di ripristinare l’assistenza sanitaria… tutte cose che oltre che essere giuste ed essere l’essenza del vivere civile, sono anche i veri volani dell’economia.

Dalle nostre parti l’uomo prodotto dai poteri forti dell’economia e della finanza parla il linguaggio dell’impresa, punta a arricchire chi già lo è nella propalata convinzione che se gli imprenditori guadagnano molto nasce il lavoro ma un lavoro sempre più alla “cinese maniera” per consentire ai padroni di essere competitivi.

 

Il ritardo della sinistra italiana e europea

In una realtà globale come quella nella quale il mondo oggi si muove anche le grandi innovazioni sociali hanno bisogno del respiro del globo e a fronte del grandissimo risultato ottenuto dal popolo greco che ha provato il morso del lupo angoscia vedere che da noi, dove l’esplosione del sistema è rimandata con artifizi inventati giorno per giorno, non si è ancora formata una Syriza in grado di raccogliere la ribellione e trasformarla in proposta politica e progetto di governo; c’è ovviamente da sperare e lavorare a che l’onda lunga della rivoluzione greca tocchi le sponde dell’Italia e delle altre nazioni d’Europa e che i milioni di elettori che hanno definitivamente abbandonato le urne recuperino fiducia e riconoscano a sinistra l’unico punto di riferimento reale e concreto facendosi protagonisti di un’epoca nuova.

 

La Grecia a rischio

Siamo più che sicuri che i potentati europei e americani cercheranno di smontare quanto prima l’esperienza di un popolo che si autogoverna proprio per evitare che possa “contagiare” altri popoli e altre nazioni e muoveranno a breve, se già non lo hanno fatto, tutte le iniziative lecite ma soprattutto illecite per far saltare l’esperimento di democrazia applicata; abbiamo vissuto abbastanza per ricordare le nefandezze compiute dal Cile in poi e la Grecia ne ha già fatto le spese non più di 40 anni fa con i “colonnelli” ma sappiamo che l’unica difesa efficace è l’espansione rapida dell’esperienza in altri paesi a formare un fronte unico, coeso e, alla fine, imbattibile.

 

Sappiamo che tocca anche a noi e siamo disposti e intenzionati a fare tutta la nostra parte.

Con la Grecia è rinata la speranza e per noi l’obbligo a impegnarci.