Il re della sceneggiata
In tutto il mondo il Re della sceneggiata era Mario Merola meno che a Marano dove un giovane guitto apparso da poco più di un anno e mezzo sulla scena cittadina per impersonare il ruolo del Sindaco si è talmente affinato nell’arte della finzione scenica da fare sembrare il grandissimo Mario un praticante alle prime armi; probabilmente, a fare la differenza concorre il modo radicalmente diverso che hanno i due nell’affacciarsi al proscenio: quando recita Mario Merola sia gli attori sia gli spettatori sanno che è tutta una finzione e nessuno pensa nemmeno lontanamente che qualcuno possa credere che le storie che vengono rappresentate possano essere vere Quando invece è Liccardo a imbastire la trama c’è la precisa intenzione di imbrogliare gli spettatori e a questo scopo vengono prodotti atti che non sono veri o che magari sono veri ma non sono legittimi o che forse sono anche legittimi ma non producono altro effetto se non quello di depistare i cittadini; la spregiudicatezza è talmente esagerata che nessuno può ritenerla possibile per cui alla fine le sceneggiate messe in campo dal Sindaco acquistano quella credibilità che non hanno quelle di Mario Merola
La storia delle antenne
Il nostro sindaco potrà avere anche tante qualità recondite, magari talmente recondite che nessuno le riesce a notare, ma certamente non ha le palle per affrontare la gente soprattutto quando questa, magari esasperata per problemi che ne angosciano il quotidiano, si organizza e si fa rumorosa; a questo punto, visto che non è in grado di proporre soluzioni, mette in campo l’unica strategia che per il momento gli ha consentito di rimanere a galla, quella di portare a sperdere le cose, a dividere i gruppi, a creare mille rivoli lungo io quali si diluiscono i problemi
La storia della antenne non c’entra niente con quella del bando per la assegnazione degli alloggi ma è un esempio che ci sembra particolarmente adatto a illustrare il metodo-Liccardo
Nasce nell’agosto del 2014 con la gente di San Rocco infuriata perché ha visto all’improvviso sorgere una selva di antenne sul territorio, con i blindati dei Carabinieri che presidiano la sala consiliare perché si prevedevano sommosse, si sviluppa in cento riunioni, si fanno conferenze, il Sindaco dà ragione a tutti e a tutti dà la possibilità di sfogarsi studiando virgole e punti e virgola di un regolamento che non serve a niente e oggi, quando pare che più nessuno ricordi le intenzioni barricadere della prima ora, i lavori di installazione delle antenne vanno avanti e i comitati stanno ancora studiando le modifiche da apportare al regolamento che non è ancora approdato in Consiglio Comunale per l’approvazione
La storia delle case
Con centinaia di sfratti esecutivi a Marano è scoppiata l’emergenza abitativa, con decine di famiglie che vengono messe in mezzo alla strada con l’intervento della forza pubblica perché non ce la fanno a pagare il pigione di casa… il problema si fa ogni giorno più esasperante, c’è chi porta il materasso al comune, chi prova a occupare case confiscate, chi crede che la soluzione sia nella verifica della legittimità delle assegnazioni delle case di proprietà comunale, c’è chi comincia a organizzarsi per manifestazioni che potrebbero essere pericolose e ancora una volta un’amministrazione che non sa che pesci pigliare e che soprattutto non ha nessuna intenzione di affrontare seriamente il problema che cosa ti fa? Ricorre un’altra volta al metodo-Liccardo: ti inventa un bel bando e tutti corrono a presentare la domanda convinti che prima o poi avranno la casa.
La determina farlocca
Con la determina 781 del 19.12.2014, istruita dall’Ing. Ferriello che non sta più al Comune di Marano e firmata dall’Arch. Agostino Di Lorenzo che non è più Dirigente dell’Area Tecnica del Comune, si approva un bando “per l’assegnazione alloggi E.R.P. di proprietà e gestione del Comune nei termini previsti dalla Legge” e si predispone un modulo per la presentazione delle domande. L’Amministrazione lo millanta come un grande passo verso la soluzione del problema abitativo della città, qualcuno grida vittoria assumendosene il merito e decine di persone stanno predisponendo la domanda di rito sperando che sia tutto vero.
Noi siamo andati a leggerci la determina e abbiamo avuto l’amara sorpresa (che poi sorpresa non è) di scoprire che la determina è del tutto fasulla e che il bando non è nient’altro che l’ennesimo specchietto per le allodole per allentare la tensione e tenere i problemi lontani dal Comune
Il pezzotto - Tutta l’istruttoria dalla quale discende la decisione di approvare il bando di assegnazione parla della “regolarizzazione degli alloggi occupati abusivamente…ai sensi della legge regionale n° 16/2014…”, indica i requisiti che possono consentire agli occupanti abusivi di continuare a tenersi l’alloggio… considera la necessità di “evitare ulteriori tensioni sociali” (sgombrando gli abusivi) e alla fine “esprime parere favorevole alla applicazione della nuova normativa regionale in materia di regolarizzazione delle occupazioni senza titolo… avvenute prima del 31.12.2010”.
Dopo tutte queste premesse si conclude di “approvare l’allegato bando per l’assegnazione degli immobili di proprietà comunale tipologia ERP” ai sensi della Legge Regionale 18/97 che dice una cosa del tutto diversa da quella prima citata con il n° 16/14. Dov’è il nesso?
Si fa il bando ma le case che non ci sono - L’inattendibilità del bando è declamata già nel primo capoverso che recita “…è indetto un bando per l’assegnazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica da costruirsi, che saranno acquistati con fondi ERP o che si rendessero liberi anche delle operazioni di sgombero degli alloggi occupati abusivamente nell’ambito territoriale del Comune di Napoli …” A parte gli strafalcioni lessicali sui quali stendiamo un velo pietoso, a parte la svista grossolana per la quale si parla di “ambito territoriale del Comune di Napoli” rileggiamo con attenzione il capoverso:
- Le case non ci sono
- Si parla di alloggi a costruirsi ma non ci sono i fondi
- Si parla di alloggi da acquistare con fondi ERP se e quando ne verranno assegnati a Marano ma non c’è nessuna pratica aperta in questo senso
- Si parla di case che si potrebbero liberare sgomberando alloggi occupati abusivamente ma nella prima parte della determina si dichiara di volerli regolarizzare
- Gli alloggi eventualmente liberati perché abusivi non sono alloggi disponibili e non lo diverranno se non a conclusione delle cause che ogni occupante intenterà.
Lo specchietto per le allodole
Ci sarebbero tantissime altre incongruenze che andrebbero evidenziate (tipo la durata della graduatoria) ma ci sembra più che sufficiente quello che abbiamo rilevato fin qui per capire che il problema del Sindaco non è trovare un alloggio per chi non ce l’ha ma fare in maniera che chi non ha un alloggio non vada al Comune a rompere le scatole e così stanotte chi dorme in macchina continuerà a dormire in macchina, chi ha sparpagliato la famiglia fra parenti e conoscenti continuerà a avere la famiglia sparpagliata, ma tutti quanti però avranno in tasca un foglio protocollato che li fa stare tranquilli e, soprattutto, fa stare tranquillo il Sindaco.