Homepage > FEB 16 - NON SIAMO A DONETSK …E’ UNA SCUOLA DI MARANO - Ha solo il difetto di stare a Torre Caracciolo
FEB 16 - NON SIAMO A DONETSK …E’ UNA SCUOLA DI MARANO - Ha solo il difetto di stare a Torre Caracciolo
Le foto che mostriamo non sono state scattate a Donetsk (Ucraina) dopo un bombardamento, sono le foto che mostrano l’ordinario degrado di una scuola materna a Marano di Napoli o, meglio, nell’abbandonata Frazione di Torre Caracciolo dove, con il solito sistema degli annunci a vanvera, Sindaco e Assessore avevano strombazzato che sarebbero stati spesi i famigerati Fondi-Renzi nel programma “scuole sicure” spiegando che quello era un gesto che voleva significare il “particolare interesse” dell’Amministrazione per le scuole e per le periferie
I risultati del particolare interesse si vedono a occhio nudo perché i soldi sono stati spesi, ma la situazione è quella che drammaticamente e grottescamente illustrano le foto
LA SITUAZIONE
Il piccolo edificio che una volta era sede dell’Ufficio Anagrafe e della Polizia Municipale ospita a piano terra due sezioni di scuola dell’infanzia distribuite in due diverse aule mentre al piano elevato ha sede una associazione alla quale il Comune ha assegnato i locali
Nei giorni in cui il Padreterno si è dimenticata la chiave dell’acqua si sono avute dal solaio di copertura infiltrazioni copiose che hanno allagato il primo livello e hanno cominciato a infiltrarsi al piano terra tanto che una delle due aule è stata abbandonata e i bambini delle due sezioni sono ora stipati come sardine in una sola aula.
IL PERICOLO INCOMBENTE
Immediatamente dopo la caduta di pezzi di fregio dalla cupola della Galleria Principe Umberto a Napoli che causò la morte di un ragazzo di Marano il Sindaco, sull’onda emotiva che attraversò la città, emanò una quantità di ordinanze, tutte riportate e ampliate da altrettanti comunicati stampa, per la messa in sicurezza di cornicioni di edifici privati; quelli che vedete a terra sulle scale nella prima foto a sinistra sono pezzi di cemento caduti da un’altezza di 6 metri dal cornicione fatiscente che vedete nella foto centrale; sono pezzi di copri-ferro che sono venuti giù fortunatamente e fortunosamente in questi giorni che la scuola era chiusa, ma è facile e terribile immaginarsi quello che sarebbe potuto succedere se tutto questo fosse avvenuto in un giorno in cui bambini dai 3 ai 5 anni andavano a scuola.
Il fatto che nessuno sia intervenuto almeno a rimuovere le parti pericolanti dà purtroppo la misura dell’incoscienza di chi ci amministra.
LA PENSATA INTELLIGENTE
Nella foto a destra si può apprezzare il rimedio provvisorio architettato dall’Assessore D’Ambra che pare abbia personalmente ordinato di stendere sul pavimento del primo livello un telo azzurro per impedire che l’acqua si infiltrasse al piano sottostante. La finestra che si riflette sul pavimento dà l’idea di quanta acqua sia scesa dal solaio e tutto l’armamentario procurato dall’Assessore per risolvere il problema (un telo, un secchio e una paletta) la dice lunga su cosa intendano i nostri amministratori per “attenzione particolare per le scuole”.
SCENE DI ORDINARIA FOLLIA
C’è una scuola dove piove dentro a cielo aperto, dove il calcestruzzo dei cornicioni è tanto fatiscente da lasciar cadere grossi pezzi di copri ferro e dentro ci sono due imbianchini che stanno ultimando le tinteggiature di soffitti e pareti ordinate dall’Amministrazione Comunale nell’ottica del progetto “scuole sicure” finanziato con i cosiddetti Fondi-Renzi: siamo sicuri che gente che ragiona in una maniera così sconclusionata non debba fare una capatina al Centro di Salute Mentale?
Non ci voleva Pico della Mirandola per capire che per la sicurezza bisognava provvedere d’urgenza a impermeabilizzare e rifare i cornicioni… ma forse l’amico da favorire faceva il pittore…