Dal giorno in cui è stato pubblicato l’articolo a oggi le cose hanno avuto sviluppi inaspettatamente celeri e di questi vogliamo rendere edotti i lettori che hanno trovato interessante il tema
UNA DELIBERA A TEMPO DI RECORD
Con uno straordinario tempismo e contraddicendo in maniera vistosa alla sua indole di lumacone a tempo indeterminato, portato a evitare scrupolosamente l’ipotesi di fare oggi tutto quello che può essere spostato a domani, il bambinone acqua e sapone brucia i tempi e il 2 aprile convoca una riunione di Giunta che, su proposta della Giunta (la stranezza la spieghiamo poi), approva la delibera n° 23 con la quale si decide di:
-“avviare il procedimento finalizzato all’annullamento in autotutela della deliberazione commissariale n° 1 del 18 febbraio 2015 ad oggetto: PUA Comparto C17 del vigente PRG del Comune di Marano di Napoli in località Caracciolo Via Corree di Sotto – Ditta S. Antonia e altri. Approvazione"
- specificare che le motivazioni dell’avviato procedimento di secondo grado sono quelle risultanti dai vizi e dalle criticità evidenziate nei pareri resi sulla detta deliberazione che la Giunta Comunale non ritiene superate dalle motivazioni esposte in delibera dallo stesso Commissario ad Acta”: in soldoni a causa dei pareri contrari resi dal Segretario Generale e dall’ex Dirigente dell’Area Tecnica il PUA si annulla.
LE RAGIONI DI UNA SCELTA CHE SEMBREREBBE DI GRANDE RESPONSABILITÀ
L’eccezionale rapidità della decisione indica chiaramente quanto pesasse sull’equilibrio psicofisico del Sindaco l’angoscia di dover decidere e ha cercato di levarsi al più presto il dente che lo torturava. Alla fine fra la necessità di rispondere alle attese dei padrini e degli sponsor che l’hanno voluto e fatto Sindaco approvando il PUA con i pareri contrari dei funzionari e il rischio di attirare così su di sé e sulla compagine che lo circonda e che è già abbastanza compromessa e compromettente una attenzione troppo accurata della Magistratura, il tremebondo Liccardo ha scelto quello che gli faceva meno danno non senza aver certamente avuto modo di spiegarsi e impegnarsi con chi di dovere.
La dice lunga il patetico tentativo di distribuire la responsabilità di un atto del quale non vuole portare da solo il fardello quando nell’impostazione della delibera al posto dell’ordinario “su proposta del Sindaco la Giunta delibera” si legge un risibile “su proposta della Giunta, la Giunta delibera” e quando per giustificarsi richiama con grande evidenza i pareri contrari dei funzionari con il quali cerca di pararsi il culo.
LA COSA OVVIAMENTE NON FINISCE QUI
Immediatamente dopo l’uscita del nostro articolo e poche ore prima che si tenesse la riunione di Giunta, il Geom. Di Guida (l’assoluta mancanza di ogni carica politica ci obbliga a riesumare il titolo professionale) fa diramare dal gruppetto di Consiglieri che sono la sua longa manus un comunicato con il quale si conferma il fatto che il Sindaco può (e deve) decidere indipendentemente dai pareri espressi dai funzionarispingendo a chiare lettere per l’approvazione del PUA. Il Sindaco però ha apertamente snobbato il suo ex mentore e ha deciso di seguire proprio quei pareri; è arrivato addirittura al punto di mortificare quello che oggi è il suo oppositore più accanito pretendendo sotto la delibera la firma dell’Assessore Salvatore De Stefano che è il più fedele e più accanito seguace dell’ex Consigliere Provinciale.
Siamo convinti che la cosa non finisce qui sia perché non si rinuncia tanto facilmente a un business milionario e quindi qualcosa in cambio dovrà essere stato offerto, sia perché l’idea di non aver voce in capitolo nemmeno nell’urbanistica da parte del costruttore Tonino Di Guida non può essere accettata senza colpo ferire perché a questo punto non c’è più alcuna ragione per la quale questa amministrazione resti in piedi.
Quello che è certo è che sugli sviluppi che mano mano si verranno a produrre terremo puntualmente informati i nostri lettori.