APR 7 - ZOPPA E ILLEGALE LA GIUNTA DI MARANO - Una mozione consiliare per restituire alla città una giunta a norma di legge

APR  7   -   ZOPPA E ILLEGALE LA GIUNTA DI MARANO - Una mozione consiliare per restituire alla città una giunta a norma di legge

LA GIUNTA ZOPPA

Probabilmente nessuno ci ha fatto caso perché nell’inefficienza generale e nella complessiva mancanza di segnali vitali le possibilità di notarlo erano e sono veramente scarse, ma dal punto di vista formale la Giunta Comunale di Marano procede (se può dirsi che procede) a gamba zoppa Dall’ormai lontano settembre 2014 ha lasciato l’incarico di assessore quella Giuseppina Pannino che senza infamia e senza lode aveva tenuta occupata la poltrona dell’Urbanistica per nome e per conto della premiata ditta Cesaro-Di Guida e, a conferma di quanto fosse e sia vivace e frenetica l’attività amministrativa dell’armata Brancaleone che Liccardo ha in una qualche maniera rabberciato a sua immagine e somiglianza, nessuno se ne è accorto e il Sindaco non ha ancora sentito il bisogno di rimpiazzarla

Più recente e decisamente più determinante la fuoriuscita del pezzo più pregiato della compagnia, quell’Assessore Longoni che era l’unico che sapesse mettere insieme due parole e due idee ma che proprio per questo con la sua sola presenza creava un insopprimibile imbarazzo al contesto facendone risultare e risaltare la totale inadeguatezza e l’inconsistenza Dopo aver portato per mano il Sindaco fino al disastro della dichiarazione del disavanzo e del piano decennale di riequilibrio il Dott. Longoni ha piantato baracca e burattini e se ne è andato lasciando un tremebondo Liccardo in mezzo a un mare di guai,  non si vede all’orizzonte un altro Longoni e non si sa quanto durerà questa ulteriore vacatio

Al momento dei sette assessori dei quali si compone la Giunta ne sono in carica solo cinque, un numero talmente risicato che ogni riunione potrebbe non essere deliberativa per mancanza del numero legale

 

LA GIUNTA ILLEGALE

Ci sono almeno due elementi di conclamata illegalità della Giunta in carica. Il primo deriva dal fatto stesso che si tratta di una compagine che ormai è monca da sei mesi e di fatto costituisce una situazione diversa da quella della quale ha preso atto il Consiglio quando il Sindaco ne ha fatta la presentazione in apertura di mandato.

Riteniamo che la cosa risulti anche al Segretario Generale come ampiamente insostenibile ma la Dott.ssa Asfaldo, impegnata allo spasimo a far galleggiare l’arca di Noè, si guarda bene dall’intervenire fin quando può e,  finché la barca va, la lascia andare.

Le donne in giunta. Il secondo motivo è che c’è una legge dello Stato, la n° 56 del 7 aprile 2014, che al comma 137 dell’art. 1 impone un obbligo tassativo: Nelle Giunte dei Comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40% con arrotondamento aritmetico; disposizione che per Marano, dove la Giunta è composta da 8 elementi, Sindaco incluso, si traduce nell’obbligo di avere nella compagine di governo almeno tre donne.

Si potrà discutere quanto si vuole su quanto questa legge sia logica, intelligente o meno ma non si può mettere in discussione il fatto che è una legge e che le leggi si applicano e che quando una legge viene disattesa si crea una inaccettabile situazione di illegalità.

L’osservazione logica che ci aspettiamo muova il Segretario Generale è che la legge non impone e non può imporre alle giunte già formate al momento dell’entrata in vigore e non in linea con le nuove disposizioni dei attuare dei rimpasti ma la situazione che si presenta a Marano è di altro tipo: al momento su un numero complessivo di 8 membri assegnati la giunta conta una sola donna con un rapporto proporzionale che vede l’87% assegnato agli uomini e solo il 13% attribuito alle donne e siccome il Sindaco dovrà provvedere alla nomina di altri due assessori questi non potranno essere che donne.

 

IL SINDACO NEI CASINI

L’attività che più intensamente ha impegnato il bambinone acqua e sapone in questi due anni di amministrazione è stata quella di temperare gli appetiti e le aspettative degli squaletti che con lui nuotano nell’acqua limacciosa di uno stagno purulento con l’imperativo unico di rimanere a galla e in questo esercizio si è giocato tutto il tempo e tutta la dignità; è chiaro che mettere in giunta due donne costituirà una rogna di non lieve, gli equilibri sottilissimi fin qui tenuti insieme con la saliva potrebbero saltare e nell’aria giù lugubre di un cielo nel quale non si vede lo straccio di una prospettiva potrebbero addensarsi turbolenze inimmaginabili che verranno a sommarsi a quelle notevolmente già squassanti delle prossime elezioni amministrative.

 

UNA MOZIONE CONSILIARE PER LA LEGALITÀ

Per costringere il Sindaco a por fine agli indugi e ricondurre la situazione nell’alveo della legalità e della legittimità è stata presentata da tutti i gruppi di opposizione una mozione in forza della quale il Consiglio Comunale delibera di

-        Fare obbligo all’Amministrazione Comunale di predisporre entro 30 giorni dalla data odierna le opportune modifiche dello Statuto e del Regolamento del Consiglio Comunale per recepire le disposizioni della Legge 56/14 in riferimento alla cosiddetta “parità di genere” e sottoporle subito dopo alla approvazione del Consiglio

-        Nelle more provvedere da subito alla rimozione dell’esistente illegalità riequilibrando la Giunta nella rigorosa osservanza delle disposizioni della legge richiamata

 

E meno male che a Marano c’è un’opposizione che si fa carico della responsabilità della quale mancano totalmente il Sindaco e la sua maggioranza.