La notizia
Messo alle strette dalla mozione presentata dai Consiglieri di opposizione il Sindaco è stato costretto a ripristinare i numeri di una giunta rimasta azzoppata dalle dimissioni di due dei suoi componenti e a ottemperare alle disposizioni di legge in merito alla parità di genere che prevedono per l’organo di governo di Marano la presenza di almeno tre donne e, con il decreto n° 11 del 20 marzo 2015, ricostituisce la compagine amministrativa nella sua completezza numerica e la tinge di rosa nominando due assessori donna nelle persone dell’Avv Maria Grazia Ciccarelli alla quale conferisce le deleghe “all’urbanistica, alle infrastrutture della città, sottosuolo e fognature, personale, governo del territorio” e la dott ssa Teresa di Vaia con la delega a “attività produttive ed economiche, trasparenza e legalità, pari opportunità, efficientamento macchina amministrativa, miglioramento della riscossione delle entrate, manutenzione aree verdi e parchi, cultura e trasporti”
A parte l’immancabile svarione che chiude il decreto con un inquietante “dare atto che le restanti deleghe restano attribuite al Sindaco” che, se preso alla lettera, farebbe pensare che sono rimasti senza delega gli altri cinque assessori (un’altra svista dell’inappuntabile Dott.ssa Asfaldo?), la notizia sembrerebbe deporre per una opportuna resipiscenza del bambinone acqua e sapone che, per quanto tardiva e imposta dall’opposizione, arriva comunque a rimettere a posto le cose e a ricondurre nell’alveo della legalità una giunta smaccatamente illegale; in realtà un’analisi un momentino più attenta dell’evento rivela come anche in questa circostanza emerga l’incredibile povertà di idee, il bassissimo livello dell’approccio con il concetto di amministrazione di una città, l’assoluta mancanza di attenzione alle effettive esigenze di governo dei problemi, quella che in parole molto sintetiche si chiama mancanza di intelligenza amministrativa
Un’occasione perduta
Premesso che le gentili signore chiamate all’arduo compito ci sono totalmente sconosciute e che pertanto quello che andiamo a esprimere in termini critici non le coinvolge in nessunissima maniera e che le riflessioni che andiamo a svolgere sono tutte e interamente riferite al metodo, ai criteri e ai motivi che hanno indotto il Sindaco a operare la scelta, noi siamo convinti che l’imbambolato Liccardo abbia perso un’occasione d’oro, abbia sprecato l’assist che graziosamente le opposizioni gli avevano fornito e abbia finito con l’incartarsi sempre di più peggiorando nel complesso una situazione già estremamente compromessa
Un’operazione di facciata
L’inserimento di due nuovi elementi in giunta poteva essere l’occasione per innestare in un corpo assolutamente asfittico un apporto di esperienza e cultura amministrativa e di governo in grado di compensare una perdita pesante come quella di Longoni e di conferire un sussulto di vitalità a una giunta dall’encefalogramma desolatamente piatto; non ci sembra, sulla base di quanto l’ordinanza di nomina espone in termini di esperienza amministrativa, che questo possa avvenire con quella che appare poco più di un’operazione di facciata, una mano di rosa
Prendo due e non faccio uno
Nessuno può negare che nella Giunta Liccardo l’unico soggetto che avesse un bagaglio di cultura amministrativa, la capacità di dare una parvenza di indirizzo all’attività di governo, una preparazione all’altezza del compito fosse il Dott. Paolo Longoni e ci sarebbe stato da aspettarsi che l’occasione di una ricomposizione dell’organismo venisse utilizzata dal Sindaco per inserire un elemento che, come minimo, fosse all’altezza dell’assessore dimissionario e lo potesse sostituire nel ruolo delicatissimo della gestione economico-finanziaria dell’ente; non ci pare che i due nuovi innesti possano, nemmeno sommandoli, avvicinarsi all’apporto di esperienza e cultura amministrativa di cui l’Amministrazione si è trovata deprivata con l’uscita di scena di Longoni
Di male in peggio
Alla fine della giostra succede che un’Amministrazione che, abbandonati da tempo tutti i buoni propositi della campagna elettorale, ha dichiarato di avere come unico obbiettivo il risanamento della situazione economica del Comune e si ritrova una Giunta nella quale l’unico assessore che manca è proprio l’assessore alle finanze il cui ruolo, particolarmente impegnativo in vigenza del piano decennale di riequilibrio, viene assunto ad interim da un Sindaco che non ha ancora capito com’è che due più due fa quattro
La politica delle scelte e le scelte della politica
Un buon amministratore, interessato ai problemi della città, nelle scelte che va a compiere adotta come politica quella che privilegia la qualità, l’esperienza, l’efficienza, la preparazione specifica, l’attaccamento alla città; un Sindaco che assomigli più o meno ad Angelo Liccardo si fa dettare le scelte dalla politica, quella politica di stretta marca paesana dove quello che conta sono gli equilibri, i favori, gli amici, i ritorni in termini di consenso e tutte quelle sconcezze che sputtanano il termine stesso di politica e la sensazione che questi siano i criteri che hanno prodotto la scelta dei nuovi assessori non ci abbandona un istante
Un’assessore di importazione
Se non fosse per la politica il Sindaco non sarebbe andato a Villaricca a scegliere come assessore all’Urbanistica la Dott.ssa Ciccarelli che di professione fa l’avvocato e che quindi arriva a Marano non in forza di una specifica preparazione in un ambito per il quale magari non si trovava nessuna donna all’altezza in casa nostra; sponsor dell’operazione è tal Francesco Guarino, candidato alle Regionali in quota Martuscello, mentore e consigliori di Liccardo
Un posto agli amici che stanno facendo casino
Da un po’ di tempo a questa parte l’ennesimo rigagnolo fra i tanti nei quali di divide la maggioranza, e che fa riferimento ai consiglieri Sansone e Ricciardiello, stava menando calci esigendo una “visibilità” (non per niente i due figuravano fra gli assenti all’ultimo Consiglio Comunale), quale migliore occasione per farli stare tranquilli se non quella di integrare la Giunta con un assessore-donna indicato da loro? Ecco allora la nomina della Dott.ssa Di Vaia alla quale vengono rifilate una serie di deleghe che potrebbero stare tutte quante in un interim globale a carico del Sindaco senza che ne derivasse nocumento alla attività di governo
Sessismo sconcio
Una legge che nasce con l’intenzione (discutibile) di favorire la parità di genere può produrre gli effetti contrari a quelli che proclama se le scelte che vengono operate prescindono dalla qualità e dalla professionalità e si motivano con il solo fatto che si privilegia una donna in quanto donna: a noi pare che nella circostanza la cosa sia andata proprio così e questo ci svela un lato della personalità di Liccardo rimasto fino a oggi sconosciuto, quella di un sessismo atavico tipico delle realtà tribali
Profumo di donna
E’ così che si è rinnovata la Giunta Comunale di Marano, è rimasta la poca cosa che era, ma profuma di donna.