Settembre 12 - UN INCENERITORE ALLE PORTE DI CASA E’ così che ci bruciano il futuro
A tradimento
C’era una volta un inceneritore di rifiuti che doveva essere costruito a Napoli Est, poi di quell’inceneritore si è persa ogni traccia e nel bel mezzo della calura estiva, come un tragico miraggio, ce lo ritroviamo trapiantato alle porte di casa, lugubre, impressionante, pronto a vomitare sul nostro territorio altri veleni che vengono dal cielo e si sommano a quelli micidiali e dannosissimi che sono stati disseminati un po’ ovunque con le 45 discariche, legali e abusive, che appestano l’ambiente nel quale viviamo e a quelli che i criminali della camorra hanno interrato senza risparmio: ora il cocktail è completo, è preclusa per noi, per i nostri figli e per i figli dei nostri figli per generazioni e generazioni ogni via di scampo
Con un comportamento che non è meno vigliacco di quello tenuto da chi ha nascosto nottetempo sotto i nostri piedi milioni di bidoni tossici il Commissario ai Rifiuti per la Campania ha bandito in pieno periodo estivo una gara per la costruzione di un inceneritore da 600.000 tonnellate all’anno nel territorio Giuglianese (nei pressi di Torre Carinati), a un tiro di schioppo da casa nostra, e solo alla ripresa post estiva la maggior parte dei cittadini è venuta a sapere che il giorno 11 ottobre alle ore 12 la gara si conclude con l’apertura delle buste e la scelta del contraente: è lo stupro cosciente della democrazia
Le balle
L’idea di metterci il mostro in casa nasce dalla volontà di incenerire 4.274.616 balle da 1,32 tonnellate ciascuna di rifiuti di tutti i tipi accumulate da anni e distribuite su venticinque comuni della Campania con il non esaltante primato per Giugliano che ne possiede la bellezza di 1.750.000. Non entriamo adesso nella storia dell’immane imbroglio che ha portato a questa situazione perché lo spazio non ce lo consente e perché non è rinvangando il passato che si può modificare il presente, ma ci sforziamo di capire insieme a chi ci legge qual è il disegno assassino che è stato pianificato e per rispondere a quali reali esigenze si vuole perseguire a questa insana scelta.
Allo stato attuale questi mefitici pacchi di spazzatura, dopo anni che sono stoccati in immense piazzole, pare abbiano esaurito la capacità di fare danni cedendo al suolo e al sottosuolo i loro veleni e ammorbando l’aria con le evaporazioni, in altre parole sembra che orami si siano inertizzati per cui, a parte il fatto che sono brutte a vedersi e che comportano una spesa non indifferente per il pagamento del fitto dei suoli, altri guai al territorio non ne dovrebbero produrre. C’è un solo modo per farli ritornare a essere pericolosi: mettere in circolazione il loro mortale contenuto bruciandole e spargendolo nell’aria che respiriamo per poi ricadere sotto forma di diossina e altri veleni sulla verdura che poi mangeremo. Che necessità c’è allora di fare l’inceneritore?
Le balle in garanzia
C’è un libro uscito già da qualche anno che la racconta nei dettagli la storia delle ecoballe: si intitola giusto ECOBALLE è stato scritto dall’Ing. Rabitti il quale spiega come ai tempi della grande truffa del CDR ordita dalla FIBE-IMPREGILO con la connivenza dei politici di allora (e con quella dei politici di oggi) queste balle furono date in garanzia (o meglio fu data in garanzia la produzione di energia elettrica che ne sarebbe derivata con l’incentivo artatamente attribuito come fosse una fonte di energia rinnovabile e che oggi corrisponde a circa 70 euro per MW/ore) alle banche che avevano finanziato l’operazione per cui se non si bruciano e non si produce energia il sistema si inceppa e qualcuno dovrà rimetterci qualcosa di soldi
Il problema è tutto qui e la nostra gente paga con la salute il business truffaldino
I problemi per la salute
Perché a Napoli no e a Giugliano si?
Si ipotizzano due ragioni possibili: aggravare la situazione di una zona già ampiamente compromessa sembra più plausibile che non andare a inquinare una zona meno massacrata, inoltre, dicono al Commissariato Rifiuti, se a Giugliano fino a oggi si è consentito tutto e di più perché non dovrebbero consentire l’inceneritore?
L’unica via è la lotta
I tempi strettissimi non consentono disquisizioni sui massimi sistemi, bisogna scendere subito e cominciare una lotta unitaria, decisa, senza quartiere e senza esclusione di colpi e in questa lotta le istituzioni locali non possono limitarsi ai proclami e ai ricorsi legali ma devono condividere con i cittadini tutti i momenti di resistenza popolare senza infingimenti, dietrologie politiche e senza accampare scuse di legalità.
Se difendere il proprio territorio vuol dire essere terroristi mai come oggi è il momento di essere tutti terroristi


