SEP 5 - TASSE AL MASSIMO: IL GRANDE FALLIMENTO DI LICCARDO - La città si aspetta le dimissioni

SEP 5  -  TASSE AL MASSIMO: IL GRANDE FALLIMENTO DI LICCARDO - La città si aspetta le dimissioni

 

Una bomba di tasse

Dopo la bomba d’acqua su Marano sta per abbattersi una autentica bomba di tasse con una violenza che farà piegare le gambe alla stragrande maggioranza delle famiglie.

Aliquote IMU e TASI in attesa della TARI. Il Consiglio Comunale che è stato convocato per le 17 di lunedì 8 settembre dovrà approvare in tutta fretta le aliquote di due fra i tre tipi di tributo che compongono la IUC(Imposta Unica Comunale) e per entrambe dovrà decidere l’applicazione massima prevista dalla legge:

l’IMU (Imposta Municipale Unica) graverà sulle prime case soggette a tassazione per il 10,60 per mille mentre per gli altri tipi di immobile il balzello sarà del 6 per mille

la TASI (TAssa sui Servizi Indivisibili) la cui aliquota minima è del 1 per mille e che i comuni ben amministrati possono anche azzerare, a Marano graverà sui proprietari di case e sugli inquilini per il 2,5 per mille, il 250% in più di quello che pagheranno i cittadini dei comuni al minimo

la TARI (TAriffa sui RIfiuti): preoccupato di un possibile sommovimento popolare il Sindaco non ha ancora proposta la tariffa, dovrà comunque farlo prima dell’approvazione del bilancio (30 settembre) e  per il momento quello che c’è di certo è che entro il 30 dicembre arriverà il bollettone di conguaglio al quale non saranno in pochi a non poter fare fronte

 

Fallito!

Non è certamente Marano l’unica città al mondo dove le tasse vengono applicate ai livelli massimi ma sicuramente è solo a Marano che c’è un sindaco che proprio sulla abolizione e sulla riduzione delle tasse ha basato tutta la campagna elettorale integrando il proprio portafoglio-voti assicurato da voti “obbligati” con quelli di qualche gonzo che gli ha creduto.

Nel librettino azzurro che è stato il vademecum della campagna elettorale (e del quale oggi non è più possibile trovare traccia) campeggia a caratteri cubitali la promessa più falsa della storia:nella prima giunta della mia amministrazione ABOLIREMO L’IMU e RIDURREMO L’IRPEF

Ed è proprio sul fronte delle tasse che l’incauto Liccardo ha fallito in pieno: non solo non ha abolito l’IMU e quando ha provato di ridurre di pochi centesimi l’addizionale IRPEF si è visto costretto a ripristinarla, ma oggi massacra la città imponendo l’IMU ai massimi livelli di legge, mettendo la TASI all’ultima soglia consentita e preparando la stangata finale con la TARI.

 

L’inconsistenza delle giustificazioni lo condanna

Il nostro primo cittadino, che non ha il dono della parlantina fluente e che, al contrario, ha qualche problema a farsi capire quando parla, al momento in cui cerca di giustificare la sua completa defaillance va letteralmente nel pallone e comincia a farfugliare  discorsi senza senso che gli fanno più male di quello che gli procurerebbe un dignitoso silenzio.

-        “non sapevo che la situazione era così disastrata…è tutta colpa delle amministrazioni precedenti”: voi come giudichereste uno che si tuffa in una piscina senza prima aver guardato se c’è l’acqua?

-        Con quale grado di incoscienza si è buttato nell’avventura di governare una città senza sapere come stavano le cose e senza aver verificato se era all’altezza del compito?

-        Con quale grado di stupidità e di spregiudicatezza ha promesso di abolire e ridurre le tasse? o non sapeva come stavano le cose e allora è un incosciente, o lo sapeva e ha promesso sapendo di non poter mantenere e allora è un disonesto.

 

Le dimissioni unico sbocco dignitoso e responsabile

Nell’uno e nell’altro caso, prendendo atto del totale fallimento del suo progetto che verrà conclamato con l’approvazione delle aliquote da parte del Consiglio Comunale, l’unica conclusione dignitosa alla quale Angelo Liccardo dovrebbe arrivare è quella delle dimissioni perché Marano non può permettersi un Sindaco incosciente che non sapeva e non sa né tanto meno un Sindaco disonesto che sapeva e ha mentito.

 

 

Ed oggi è questo che gli chiede oggi gran parte della città