Una decisione responsabile e necessaria. La decisione assunta da tutti i Consiglieri Comunali di opposizione di autosospendersi a tempo indeterminato da tutte le attività istituzionali è stata una decisione particolarmente grave, presa con grande senso di responsabilità e con la piena consapevolezza dell'assoluta straordinarietà del gesto ma resa necessaria e indifferibile a seguito di una situazione altrettanto grave e straordinariamente pericolosa che si è venuta a determinare nel Consiglio Comunale dove sono ormai saltate tutte le garanzie del corretto confronto democratico.
L'ostilità sistematica. Da tempo si era ormai instaurato un sistema di gestione del dibattito nel pubblico consesso assolutamente discriminatorio nei confronti dei Consiglieri di opposizione ai quali si cercava di contrastare la completa espressione delle idee e del pensiero imbrigliandola nella applicazione cavillosa e capziosa delle norme regolamentari e ricorrendo con sempre maggiore frequenza all'esercizio arbitrario e intimidatorio di una male interpretata autorità discrezionale del Presidente di togliere la parola ai Consiglieri particolarmente scomodi mentre a amministratori e consiglieri di maggioranza veniva concessa la possibilità di derogare ad libitum dalla osservanza del Regolamento.
Episodi gravi e inquietanti. Si aggiunga a ciò il fatto che si sono verificati due gravissimi episodi che segnano inequivocabilmente il fatto che si sia superata la soglia della sostenibilità.
Abuso di potere: nel corso della seduta del 9 settembre in maniera del tutto immotivata il Presidente dispone alle forze dell'ordine di allontanare il Consigliere Bertini: un gesto grave. inaudito, mai visto prima che va aldilà del delirio di onnipotenza già manifestatosi in altre circostanze: una gravissima violazione del Regolamento che all'art. 31 precisa quali sono condizioni che possono giustificare l'allontanamento di un Consigliere e precisa che la decisione deve essere assunta dall'assemblea e non dal Presidente. Con questo gesto il Presidente compie un autentico abuso di potere, si pone al disopra del Consiglio, ne vilipende l'autorità, provoca un vulnus gravissimo.
Disprezzo per il Regolamento: Il Regolamento IMPONE al Presidente di convocare entro 15 giorni dalla data del protocollo un Consiglio Comunale straordinario e urgente richiesto da cinque Consiglieri: in aperto dispregio della norma Presidente e Consiglieri di maggioranza hanno annullato una seduta richiesta da consiglieri di opposizione sul tema delle antenne e già in programma per il 16 settembre con un proditorio voto a maggioranza espresso in sede di conferenza dei capigruppo.
Violentato il Consiglio Comunale. In una situazione di emergenza democratica così grave il mandato affidatoci dagli elettori ci imponeva scelte radicali e urgenti per il ripristino della agibilità del massimo organo di governo della città e per creare una immediata discontinuità la decisione che ci è sembrata la più idonea è stata quella che abbiamo preso pensando che prima o poi il Prefetto, informato di tutto, si decida a intervenire per sanare l'anomalia di un Consiglio imperfetto creando le condizioni per il recupero della normalità.
Quanto durerà. Il vulnus inferto alla democrazia e al Consiglio non è di quelli che si possono sanare con un invito a discutere e a riprendere il nostro posto in assemblea; i fatti accaduti sono gravi e solo fatti concreti di pari importanza potranno comportare un ripensamento da parte nostra.
Fuori dall'aula ma non assenti. E' chiaro che la nostra assenza dall'aula consiliare e da tutte le attività istituzionali non significa che intendiamo abdicare alle funzioni che gli elettori ci hanno affidato; vogliamo esercitare il nostro ruolo con un impegno rinnovato cercando i nostri referenti privilegiati fra i cittadini ai quali chiediamo di appoggiare la nostra battaglia per il ripristino della democrazia nella vita istituzionale di Marano.
Abbatiello Lorenzo
Bertini Mauro
Coppola Pasquale
Garofalo Anna
Migliaccio Francesco
Palladino Michele
Paragliola Domenico
Passariello Vincenzo
Recupido Alessandro
Sorrentino Roberto
Marano, 29 settembre 2014