SEP 18 - SEDUTI SU UNA BOMBA A SCOPPIO RITARDATO - Felici, contenti e incoscienti verso lo scioglimento?
E che he potrebbe esplodere coinvolgendo tutto e tutti si chiama “piano di risanamento” e, siccome la cosa ha un contenuto tecnico che potrebbe risultare un po’ ostico ai più, ci vediamo costretti a procedere per gradi cercando di tediare il meno possibile i nostri affezionati lettori
La dichiarazione del disavanzo. Con la delibera n° 57 del 19 giugno 2014 il Consiglio Comunale, con i voti unanimi della maggioranza, approva il rendiconto di gestione preparato dall’Assessore Longoni esponendo un disavanzo, risultato da una capziosa forzatura dei numeri, pari a € 16.225.000 (per saperne di più clicca qui: la frittata è fatta) e al punto 9 dell’atto decide di “riservarsi l’adozione dei conseguenti provvedimenti ai fini del ripiano del disavanzo”.
L’ignoranza colpevole degli incoscienti. Convinti che l’aver detto in Consiglio di voler procedere al ripianamento decennale ai sensi del DL 174 costituisse di per sé il completamento dell’atto, il Sindaco, l’Assessore, il Dirigente dell’area finanziaria non si sono preoccupati nemmeno un po’ di procedere a quei conseguenti provvedimenti citati nella delibera; non hanno, cioè, provveduto a portare in Consiglio la proposta di adesione al piano decennale né tanto meno di predisporre il piano di rientro che, dopo essere stato approvato dal Consiglio e trasmesso al Ministro, ha bisogno di 60 giorni per essere approvato o rinviato al mittente. Ad oggi, e siamo al 18 settembre, il Consiglio Comunale di Marano non ha ancora deciso con un atto specifico di procedere al ripianamento decennale né ha approvato il piano da trasmettere al Ministero.
Come può arrivare lo scioglimento del Consiglio? Prima o poi il Consiglio Comunale di Marano dovrà procedere sia alla decisione di aderire al ripianamento decennale sia ad approvare il piano di risanamento il quale dovrà essere a sua volta approvato dagli organi sovraimposti: oltre alla concreta ipotesi che si possa rilevare il profilo del “falso” perché il numero esposto non ha alcun valore accertato (e già il bilancio potrebbe essere caducato per questo) esiste concretamente l’ipotesi che il piano tardivamente approvato dal Consiglio non venga approvato dagli organi superiori per cui crolla l’impianto del bilancio con la nefasta conseguenza del dissolvimento del Consiglio Comunale.
Conseguenze drammatiche. Una conclusione di questo tipo sarebbe decisamente drammatica per le sorti della città perché il disavanzo conclamato resta tutto in piedi, l’amministrazione non è più in carica, il piano di risanamento non c’è e si va a rotta di collo verso il dissesto. A questo potrebbe condurci questa amministrazione di sconsiderati nella sua folle e tutta sbagliata fissazione di risanare la situazione finanziaria dell’ente.