Sep 15 - IL GIOCATTOLO SI E’ ROTTO - Tutta l’opposizione compatta si sospende dalle attività istituzionali

Sep 15 -  IL GIOCATTOLO SI E’ ROTTO - Tutta l’opposizione compatta si sospende dalle attività istituzionali

 

Dal complesso di inferiorità all’arroganza

Nel Consiglio Comunale di Marano la corda era tesa ormai da troppo  tempo e tutto lasciava presagire che prima o poi si sarebbe rotta e, puntualmente, si è clamorosamente rotta con conseguenze ancora tutte da investigare

D’altra parte sul campo si fronteggiavano non due schieramenti politicamente contrapposti e progettualmente antitetici ma due veri e propri mondi radicalmente diversi fra loro, due incompatibili modi di essere e di pensare, due diverse culture: da una parte una maggioranza e una amministrazione rimasti mentalmente e culturalmente ai tempi dell’uomo di Neanderthal, grezzi, convinti di una superiorità bruta basata solo sui rapporti di forza, tanto incapaci di sostenere il confronto dialettico da affidarne bene o male il compito a uno come Vincenzo Marra, replicato in maniera pressoché pedissequa da Giorgio Sansone, dopodiché tutta truppa di rincalzo pronta all’applauso beota e ad alzare la mano per approvare atti che non hanno nemmeno letto o per votare contro le proposte dell’opposizione senza averne nemmeno capito il senso

Una armata Brancaleone così malamente assortita non poteva non soffrire il confronto con un’opposizione di tutt’altro livello e, non avendo le risorse per contrastarla con la forza delle idee, con la consistenza delle argomentazioni e con la lucidità di proposte migliori, non poteva far altro che trasformare un sostanziale complesso di inferiorità in un atteggiamento arrogante,  affidare alla forza bruta dei numeri il compito di stabilire quali idee avessero ragione e quali no e tentare di ridurre il danno cercando di complicare la vita a quelli dell’opposizione ma che puntualmente mettevano a nudo la loro sostanziale nullità

 

Il ruolo di un Presidente a comando

In quest’ultima funzione è risultato determinante il ruolo del Presidente del Consiglio che si è assunto il compito di ricorrere a tutti i possibili marchingegni, regolamentari e non, per cercare di contrastare gli interventi dei Consiglieri di opposizione e soprattutto di quelli che con maggiore efficacia potevano, con la sola logica delle argomentazioni, far risaltare la differenza di livello; si comincia con la pedissequa osservanza dei tempi imposta solo e sempre ai Consiglieri di minoranza, si procede con le interruzioni per richiamare al tema chi sta parlando, si arriva molto presto a atti violenti togliendo la parola (spegnendo il microfono) a chi sta dicendo cose scomode accampando i pretesti più impensati, si arriva poi all’atto più grave, mai accaduto prima nella storia centenaria del Consiglio Comunale di Marano, di ordinare l’espulsione del Consigliere Mauro Bertini nel tentativo disperato di metterlo fuori gioco in una seduta consiliare che per la maggioranza poteva diventare una vera e propria Caporetto in quanto all’ordine del giorno c’era l’adozione di atti che facevano di una amministrazione che si era presentata come quella che doveva abbassare le tasse l’amministrazione che più di ogni altra nel passato veniva a massacrare le famiglie

Chiaro che impallinare il Sindaco e la sua banda si presentava anche troppo facile per l’opposizione, meglio togliere di mezzo chi poteva produrre i danni maggiori e così, prima ancora ch si entrasse nel vivo della discussione, un Presidente, che forse non si rendeva nemmeno conto della gravità del gesto, disponeva con un pretesto del tutto futile e con un atto del tutto illegittimo alle forze dell’ordine di allontanare il capogruppo de L’Altra Marano

L’opposizione insorge

Non poteva invece sfuggire a tutti i Consiglieri dell’opposizione l’incredibile enormità del gesto ed è bastato un attimo perché tutti insieme, coralmente, decidessero di abbandonare l’aula lasciando Liccardo e la sua cricca a suonarsela e cantarsela fra di loro assumendosi totalmente non solo la responsabilità del flagello di tasse che stavano imponendo alla città ma anche quella della lacerazione forse insanabile del tessuto democratico all’interno del massimo organo di gestione della città

 

I consiglieri di opposizione di autosospendono

Non sono mancati, come era naturale, da parte di tutte le forze politiche di opposizione, gli atti di solidarietà nei confronti del Consigliere vittima di una decisione tanto vile quanto immotivata, ma soprattutto è risultato chiaro a tutti che si stava consumando un vero e proprio attentato alla democrazia e che si rendeva necessario e urgente correre ai ripari

Che significato aveva portare decine di proposte al Consiglio Comunale per vedersele puntualmente respinte senza nemmeno discussioni di merito con una anodina alzata di mano?

Che significato avevano le osservazioni, gli emendamenti, le proposte modificative di atti amministrativi decisamente ostili alla città se tutti venivano immancabilmente bocciati da una maggioranza che non ne aveva nemmeno capito la portata?

Che significato poteva avere suggerire idee, predisporre progetti, proporre programmi se tutto poi andava a finire sotto la mannaia di un voto acriticamente contrario?

Come si poteva continuare a partecipare ai Consigli Comunali con un Presidente impegnato allo spasimo a frapporre ostacoli al libero dibattito?

Nasce dalla presa di coscienza del fatto che ogni possibile contributo alla gestione della città attraverso i meccanismi istituzionali viene regolarmente e puntualmente svuotato di contenuto dall’arroganza, dalla supponenza e dalla incapacità di intendere e di volere di una amministrazione e di una maggioranza di piccoli soggetti la decisione di tutte le forze di opposizione di autosospendersi da tutte le attività istituzionali fin quando non verrà assicurata una corretta gestione democratica della cosa pubblica e di andare, sicuramente con maggiori possibilità di riuscita, direttamente al confronto con la città.

 

 

E’ una decisione grave, ma è molto più grave l’attacco che viene portato alla democrazia e al più importante organo di gestione dell’amministrazione della città; il tempo delle denunce è decisamente finito, è arrivato il momento di passare all’azione.