SEP 10 - CONSIGLIO COMUNALE DI MARANO: É EMERGENZA DEMOCRATICA - L’agibilità democratica del massimo organo di gestione democratica definitivamente saltata

SEP 10 -  CONSIGLIO COMUNALE DI MARANO: É EMERGENZA DEMOCRATICA - L’agibilità democratica del massimo organo di gestione democratica definitivamente saltata

 

Mai così in basso

Il Consiglio Comunale di ieri, riunito in seconda convocazione dopo che le beghe interne alla maggioranza avevano mandata deserta la prima seduta, era il consiglio delle tasse, quello che avrebbe dovuto approvare il piano tutto lacrime e sangue preparato dall’amministrazione,  portato in aula all’ultimo istante utile proprio con l’evidente scopo di contrarre al massimo lo spazio della discussione per tentare di arginare il più possibile l’evidente intenzione dell’opposizione di mitigare la stangata e, soprattutto, di consentire al Sindaco di uscirsene  con i minori danni possibile dalla scomoda posizione di uno che dopo aver millantato il suo impegno a ridurre e abolire le tasse si trova a passare alla storia come il gabelliere più spietato che Marano abbia mai avuto

Era nell’aria che sarebbe stato un Consiglio duro ed era ampiamente previsto che lo scontro sarebbe stato aspro ma nessuno (a parte chi probabilmente aveva già programmato il tutto) poteva immaginare che la situazione sarebbe degenerata già alle prime battute e che si sarebbe arrivati a un epilogo assolutamente inedito e inaudito. Il massimo organo di gestione democratica della città ieri ha toccato  veramente il fondo impantanandosi  a livelli ai quali forse non lo avevano fatto scendere nemmeno i tempi in cui la comandava la camorra

 

L’espulsione del Consigliere Bertini

In apertura il Consigliere Bertini chiede che i tre regolamenti che si raccolgono poi nell’unico tributo IUC vengano discussi singolarmente per consentire un’analisi più approfondita dei circa 70 articoli che determineranno nell’immediato tanto della vita delle famiglie di Marano colpendole pesantemente con tasse esorbitanti e per consentire ai cittadini presenti di capirne di più in una materia diventata particolarmente ostica.

Infastidita la presidente del Consiglio cerca di passare ai voti la proposta evitando che venga discussa. La maggioranza si chiude a riccio e la proposta viene bocciata. A questo punto il solito Bertini chiede che vengano letti gli articoli del regolamento per consentire almeno un minimo di informazione a vantaggio dei cittadini presenti; l’intervento non era però stato preventivamente autorizzato da una Presidente sempre più in preda a deliri di onnipotenza la quale ordina l’espulsione del consigliere invitando i Vigili Urbani ad allontanarlo con la forza.

Mentre il gruppetto prezzolato dei Liccardo Boys accorsi in massa per sostenere lo scontro applaude beota alla decisione, i due agenti si avvicinano increduli a Bertini per  eseguire l’inaudita decisione ma la ferma resistenza del Consigliere, l’immediata reazione corale di tutta l’opposizione, l’intervento rumoroso di parte del pubblico sconsiglia che si proceda con la forza e si scatena la bagarre che si conclude con l’abbandono dell’aula da parte di tutti i Consiglieri di opposizione che lasciano tutta intera al Sindaco e alla sua maggioranza la responsabilità delle decisioni che massacreranno la città.

 

Un episodio incredibile e inquietante

Non era mai successo, a memoria d’uomo, che un Consigliere comunale venisse espulso dall’aula consiliare e nel disastrato palmares dell’era Liccardo va a finire anche questo incredibile primato: la ragazzina balzata alla ribalta della politica grazie ai voti coatti procurati da parenti da sempre conosciuti come potenti raccoglitori di voti, catapultata al ruolo di presidente del Consiglio in forza delle manovre della potente famiglia, coccolata e vezzeggiata per tempo da tutti i consiglieri per la simpatia che suscita la giovane età alla fine si è convinta di essere davvero una cosa buona, si è lasciata prendere da un vero e proprio delirio di onnipotenza e, in uno dei non rari raptus ai quali ci ha abituati, prende all’improvviso e senza nessunissima ragione apparente la decisione di espellere con la forza dall’aula un Consigliere che l’età, la lunga militanza nella vita amministrativa, il ruolo di sindaco esercitato per tredici anni avrebbero dovuto suggerire alla sprovveduta ragazzina-presidente un minimo di istintivo rispetto. Ovviamente l’episodio gravissimo rivela scenari ben più inquietanti che vanno aldilà del fatto in sé

 

Sono saltate le garanzie del libero dibattito democratico

Che il Sindaco e tutta una maggioranza costruita sui voti familiari e non sulla base di qualità, cultura e esperienza soffrano allo spasimo una opposizione decisamente superiore e meglio preparata è un fatto ampiamente risaputo e che siano affetti da un invincibile complesso di inferiorità, soprattutto proprio nei confronti di quel Mauro Bertini la cui sola presenza è per loro uno schiaffo morale, è un ulteriore elemento ormai acquisto; che però, nella loro insana volontà di rifuggire il confronto arrivassero a congegnare capziosamente un meccanismo per intimidire l’opposizione, imbrigliarla nei meandri di un regolamento violentato dall’ottusità di una presidente votata più alle manovre politiche di basso profilo che non alla gestione di un organismo tanto solenne e importante, arrivare a far valere anodinamente la forza dei numeri su qualunque intuizione di buon senso e su ogni interesse per la città, questa è una cosa alla quale nessuno aveva pensato.

I segnali che non erano mancati non sono stati colti in tempo perché è ormai abituale che in ogni riunione di Consiglio la Presidente abbia come mission quella di inibire fondamentalmente la possibilità di argomentazione al solito Bertini (anche se non mancano episodi di pari violenza nei confronti di altri consiglieri dell’opposizione) arrivando ormai in ogni consiglio a togliergli la parola con i più immotivati pretesti

 

Ribaltato il sistema Cavallo

Soffriva dello stesso complesso anche il Sindaco Cavallo il quale però aveva scelto come soluzione quella di non presentarsi in Consiglio Comunale; Liccardo e i suoi incapaci hanno deciso di ribaltare il sistema: cercano di espellere dal confronto chi li sovrasta e mette continuamente a nudo la loro nullità arrivando a minare i capisaldi del sistema democratico. Un tempo, quelli che sono stati i precursori dell’attuale esperienza amministrativa, avevano sistemi più spicci per prendersi la ragione con la forza, sono cambiati i metodi ma il concetto è rimasto lo stesso.

 

E’ emergenza democratica

E’ chiaro che il problema non riguarda l’ormai più volte citato Consigliere Mauro Bertini ma l’intera  minoranza consiliare alla quale si cerca in tutti i modi di impedire di esercitare in libertà la funzione di controllo e opposizione che i cittadini gli hanno affidato.

 

 

Siamo all’emergenza democratica, si impone un’iniziativa forte per bloccare la frana