Ottobre 9 - INCAPACI, ARRUFFONI O MANEGGIONI? - La tribolata storia del bando per la refezione scolastica
Quella che raccontiamo oggi è una storia di ordinaria maranesità, una di quelle storie che capitano con straordinaria ordinarietà alle nostre latitudini e che intrecciano superficialità, incapacità e quel pizzico di “cazzimma” che non manca mai e che alla fine vanno a fare danni sempre e solo nella parte più fragile della città
La storia

L’alzata di ingegno dell’assessore D’Ambra
Il problema serio che affligge in una misura pressoché identica un po’ tutti gli assessori della Giunta Liccardo (l’eccezione c’è ma non si vede quasi mai) non è tanto il fatto che non stanno sulle cose ma il fatto che non ne capiscono e che decidono comunque sulla base di quello che sono riusciti a capire per cui i guai che provocano sono all’ordine del giorno.
Si tratta di una sindrome dalla quale naturalmente non è immune l’assessore alla Pubblica Istruzione il quale nota che:
“vizi che minano la intangibilità della procedura di gara e che ancora residuano anche a seguito dei continui rimaneggiamenti del capitolato e che si appalesano idonei ad essere emendati in modo definitivo attraverso la revoca della procedura di gara e la tempestiva redazione di un nuovo capitolato e di un nuovo bando”
per cui, infarcendo con una terminologia aulica la sua elaborazione e citando tutta una quantità di leggi, sentenze e pareri autorevolissimi che gli ha fornito il solerte Segretario Generale, sottopone alla Giunta una proposta di delibera che viene adottata alla unanimità ed è la proposta di revocare la gara e
“disporre che il Dirigente dell’Area Amministrativa, nelle more della definizione del nuovo capitolato che dovrà avvenire in tempi ristretti, onde assicurare la erogazione del servizio agli alunni della scuola dell’infanzia, provveda ad espletare procedura ristretta per l’aggiudicazione temporanea dello stesso per tempo strettamente necessario alla aggiudicazione della nuova definitiva gara“
La domanda inquietante
Messa così la cosa potrebbe anche sembrare l’ovvia conclusione di un iter sgangherato ma ci assale un dubbio che potrebbe rimettere tutto in discussione e lo poniamo sotto forma di domanda all’assessore al quale non facciamo mancare la nostra sincera comprensione
“Gentile assessore, ma se il capitolato va rifatto perché non va bene, sulla base di che si procederà a espletare la procedura ristretta? Non vi servirà un altro capitolato per predisporre il quale occorrerà lo stesso tempo che sarebbe necessario per preparare quello relativo alla procedura aperta?”
Il dubbio
E’ ormai ampiamente risaputo che cerchiamo sempre il lato oscuro nelle cose che produce questa amministrazione che oltre a essere incapace non disdegna metodi e criteri che vengono da lontano e anche in questo caso c’è venuta la solita idea maligna: vuoi vedere che tutta questa manfrina serve a dare in affidamento ai soliti noti una fornitura provvisoria destinata a successive proroghe a ripetizione?
Sarebbe davvero avvilente se si creassero dei disagi ai bambini per qualche giochino di prestigio.