Con una Giunta che già cammina sul filo del rasoio, infarcita com’è di parentele inquietanti che potrebbero portarci in casa da un momento all’altro la Commissione di Accesso, non è che l’Amministrazione Liccardo abbia fatto proprio un grande affare con l’innesto di Salvatore De Stefano nel ruolo di assessore alle Politiche Sociali, non solo per la nullità aggiuntiva sul piano dell’attività del comparto ma anche, e soprattutto, per l’evidente conflitto di interessi che imbarca peggiorando in maniera preoccupante un quadro già ampiamente compromesso
Non migliora la gestione dei servizi sociali
Che passa dalle mani inabili, incapaci e ciniche di Teresa Giaccio a quelle altrettanto inabili e non maggiormente capaci del nuovo Assessore che non ci risulta abbia mai manifestato una particolare propensione per i bisogni dei meno protetti e che, dalle manovre orchestrate per ottenere la delega e dalle estrema decisione con la quale si è impegnato nel braccio di ferro con il Sindaco, ci ha dato tanto l’impressione di volere l’assessorato per interessi ben diversi dalla semplice volontà di soccorrere i deboli, i poveri e i diseredati che il ruolo postulerebbe come requisito minimo.
In buona sostanza se per i meno protetti, che con la crisi galoppante sono un numero sempre crescente di cittadini, le cose andavano una schifezza con la Giaccio non andranno certamente meglio con De Stefano
Un’ operazione che non convince
Quelli che possono essere gli interessi per i quali Salvatore De Stefano ha ingaggiato una battaglia all’ultimo coltello con Liccardo li vediamo fra un pò perché le linee del suo progetto “politico” a noi risultano alquanto chiare; adesso lasciateci dire che ci convince pochissimo invece il fatto che personaggi del calibro e della spregiudicatezza di Tonino Di Guida si siano spesi fino al punto di esporsi alla colossale figura di merda di rimangiarsi tutte le contumelie e tutte le espressioni di disistima e disprezzo totale per il Sindaco pronunciate fino a 24 ore prima solo allo scopo di assicurare la poltrona al nuovo assessore; per noi che conosciamo gli uomini e le cose della nostra città, e soprattutto di una certa parte di città, ci sembra davvero un impegno sproporzionato nei confronti dell’obbiettivo ufficiale e siamo convinti che gli interessi in gioco siano ben altri, ben più preoccupanti e per questo coperti dalla battaglia per l’assessorato
Il conflitto di interessi
Salvatore De Stefano ha fatto tutta la campagna elettorale abbinando al suo nome la sigla che identifica la sua attività professionale: “vota Salvatore De Stefano detto CAF”: questo lo slogan coniato proprio perché il nostro personaggio è conosciuto in quanto titolare di un accorsatissimo Centro di Assistenza Fiscale (CAF) e, d’altra parte, questa è attività che, almeno ufficialmente, costituisce la sua fonte di reddito. Sono i CAF che curano tutte le pratiche di accesso ai contributi sociali e alle agevolazioni fiscali, sono i CAF che predispongono i modelli ISEE che costituiscono il passepartout per qualunque operazione che nasca dagli uffici per i servizi sociali o che a quegli uffici sia destinata e, guarda caso, proprio il titolare di uno di questi centri oggi è l’assessore ai Servizi Sociali.
E’ azzardato chiedersi dove andranno a farsi curare le pratiche tutti quelli che hanno titolo per accedere al contributo fitti, alle riduzioni TARI, ai contributi per i libri scolastici, alle esenzioni e tutte quelle provvidenze che per molte famiglie sempre più in difficoltà diventano ogni giorno più necessarie? Sarà anche azzardato ma noi pensiamo che andranno tutti al CAF dell’assessore che, magari, ci metterà pure una buona parola perché tutto fili liscio.
Guardate che bacino di consensi elettorali e che moltiplicatore di utenti si è procurato lo scaltro De Stefano con questo incarico estorto al Sindaco con la minaccia del voto contrario al bilancio
Il rischio del trascinamento
Ci sembra tanto plateale, evidente e grave il conflitto di interessi che non potranno mancare le segnalazioni alle autorità competenti con il rischio che ci sia il trascinamento e il coinvolgimento di altre situazioni molto più gravi (tipo le parentele inquietanti di cui sopra) e che il tutto possa comportare provvedimenti estremamente deleteri per una città già massacrata come l’invio di una commissione di accesso
Concorrenza sleale
A parte le segnalazioni che i Consiglieri di opposizione non possono non fare crediamo che i titolari dei numerosi CAF presenti sul territorio non potranno non denunciare la concorrenza sleale che stanno subendo e che li porterà a una progressiva marginalizzazione perché in una realtà servile come la nostra si va sempre più volentieri da chi ha il potere aldilà delle capacità e delle competenze.
Ma con questi chiari di luna, c’era proprio bisogno di questo assolutamente gratuito e inutile incremento di rischio?