OCT 20 - GIOCHI INDECENTI - Quando al Comune si gioca sporco con i problemi della gente

OCT  20   -   GIOCHI INDECENTI - Quando al Comune si gioca sporco con i problemi della gente

Cronaca di povera gente

E’ di pochi giorni fa la notizia, apparsa su una testata locale con un trafiletto di poche righe, di una “coppia di indigenti” ai quali lo sconosciuto proprietario dell’alloggio dove avevano trovato rifugio e che da mesi non riceveva il pigione avrebbe impedito di rientrare in casa cambiando in un momento della loro assenza la serratura della porta. A questo punto i due malcapitati si sarebbero recati a raccontare il loro dramma agli amministratori comunali i quali, meravigliati e increduli, avrebbero allertato i Carabinieri che si sono messi subito sulle tracce dell’ignoto proprietario dell’immobile.

Ovviamente dove i due poi siano andati a cercare di passare la nottata non ci viene detto né ci viene fatto sapere cosa hanno previsto per loro i solerti amministratori comunali che si sono premurati di chiamare i Carabinieri, ma è già molto che un episodio di ordinaria povertà abbia trovato spazio nella cronaca locale che ne ha colto solo il lato “di colore”, quello che suscita curiosità… la serratura cambiata… i carabinieri… la ricerca dell’ignoto proprietario.

Dalle nostre parti non fa storia il dramma di due persone, che non sono più nemmeno persone ma diventano “indigenti”, che si trovano all’improvviso senza un tetto, l’insensibilità degli amministratori locali che non si fanno carico del problema ma lo scaricano sui Carabinieri, l’espandersi e il moltiplicarsi di fenomeni di disperazione che travolgono un numero sempre più impressionante di famiglie…

Per noi invece sono queste le storie che contano e siccome di questa conosciamo quasi tutto la vogliamo raccontare a chi ci legge sia per quanto attiene il dramma delle persone coinvolte, sia per quanto significa nel contesto di una città che si sta progressivamente impoverendo, sia per mettere ancora una volta in risalto l’inadeguatezza dell’attuale compagine di governo e la totale mancanza di sensibilità umana e sociale di chi amministra Marano.

 

La storia vera

Protagonista della nostra storia è una dignitosissima coppia di cittadini maranesi, due persone miti e educate come poche che non si trovano letteralmente nemmeno gli occhi per piangere e che da tempo stanno mendicando l’attenzione del Comune al loro problema.

Mai con il Sindaco. In realtà non è solo nella circostanza indicata dall’articolista che i nostri due personaggi hanno salito timidamente le scale del Comune, sono almeno sei mesi che cercano disperatamente di parlare con il Sindaco, ma il Sindaco di Marano nutre un profondo e viscerale rigetto per la povera gente perché spesso chi non ha soldi oltre che povero è pure brutto, sporco e cattivo e allora lui, per evitare contaminazioni, si è inventato una specie di risibile controfigura e a ricevere i “questuanti” ha messo un certo Lino Catuogno che, avvezzo alle cose di Chiesa, è convinto più di chiunque altro che i poveri sono beati perché loro è il regno dei cieli e passa il suo tempo a diffondere questa lieta novella a chi magari si sentirebbe beato se avesse un tetto sotto il quale ricoverarsi magari anche con i suoi bambini. Lui intanto ha cercato di sfilarsi dalla schiera dei beati andandosi a procurare quattro soldi per il lesso alla corte di Liccardo.

Lino Catuogno. Immancabilmente sono incappati nel personaggio anche i nostri protagonisti con il loro problema di sfratto già avvenuto e, probabilmente mossa a pietà, la controfigura del Sindaco aveva trovato per loro l’alloggio di un suo amico provvisoriamente libero all’interno di Castello Scilla pensando di poter far fronte alle spese con le risorse del Comune, ma il Comune per le persone in difficoltà risorse non ne ha e l’amico ha chiesto che il caritatevole Catuogno gli liberasse l’alloggio dove nel contempo era stata staccata la corrente per il mancato pagamento delle bollette.

Messo alle strette dall’insistenza dell’amico il nostro uomo di Chiesa è passato dalla blandizie alle minacce arrivando al punto di presentarsi una sera dopo le 22 a casa dei due malcapitati minacciando di mandare i carabinieri a buttarli fuori se non se ne fossero andati al mattino seguente. Ma per andare dove? Fatti loro. Ovviamente, non avendo alternativa, i nostri sono rimasti lì finché hanno potuto, senza corrente e senza il becco di un quattrino e allora sono arrivate le maniere forti ed è arrivato il proditorio cambio della serratura  e si sono trovati ancora una volta senza sapere dove andare a dormire e, di nuovo, essendo miti e non sapendo nemmeno cosa possa essere la giusta rabbia dei poveri, sono tornati a riproporre il problema dove erano stati umiliati in tutti i modi. Ma questa volta il Comune si è messo a disposizione e hanno risolto il tutto chiamando, guarda caso, i carabinieri i quali stanno girando per il mondo per scovare l’ignoto proprietario senza sapere che proprio chi li ha chiamati del proprietario sa vita, morte e miracoli e magari è complice della vigliaccata.

 

Ma le case ci sono

A rendere ancora più incredibile e paradossale la faccenda c’è il fatto che mentre c’è gente che dorme in macchina o presso parenti il Comune dispone di una importante quantità di case confiscate o acquisite al patrimonio già perfettamente abitabili, ma quando i Consiglieri di opposizione portarono in Consiglio Comunale la proposta di destinarle a case-parcheggio per gli sfrattati il Sindaco e i suoi lacchè la bocciarono senza possibilità di replica affermando senza pudore che il problema a Marano non si poneva.

 

Si può essere più ottusi e vigliacchi di così?