OCT 18 - OSTAGGI O COMPLICI DELLA FALZARANO? e Marano affoga nella spazzatura

OCT 18   - OSTAGGI O COMPLICI DELLA FALZARANO? e Marano affoga nella spazzatura

 

Marano nella monnezza

Camminare oggi per Marano, dove circolare è sempre un’avventura, è diventata un’impresa ancora più faticosa e pericolosa per i cumuli di spazzatura che improvvisamente sono tornati a invadere strade e marciapiedi, non solo in periferia dove la monnezza fa ormai parte del paesaggio ma anche nel salotto buono abitualmente lindo e pinto dove hanno fatto la loro nauseabonda ricomparsa sacchetti e schifezze varie lasciati per terra dagli operatori dell’eterna FALZARANO che protestano perché non hanno ancora incassato gli stipendi e perché il ritardo dell’impresa nel far fronte agli impegni verso i lavoratori è diventato una costante che i dipendenti non intendono più sopportare e le città ne paga le pere cotte

 

La frittata rigirata

Siamo dalla parte dei lavoratori senza se e senza ma e riconosciamo loro il pieno titolo di difendere strenuamente i loro diritti; c’è però qualcosa che non quadra nel resoconto che della situazione fa una testata locale secondo la quale i dipendenti sarebbero  scesi in sciopero non tanto perché FALZARANO non ha pagato nei tempi contrattuali gli stipendi quanto per il fatto che il Comune non avrebbe liquidato in tempo la fattura della ditta la quale, di conseguenza, non ha pagato i salari e il Sindaco, per risolvere il problema, invece di imporre all’azienda di provvedere a pagare gli stipendi ha imposto al Dirigente dell’Area Tecnica, che aveva ritardato la liquidazione della fattura per la mancanza di alcuni documenti, di sciogliere rapidamente le riserve e provvedere agli atti di liquidazione

Sembra proprio che la carne sia andata a finire sotto ed i maccheroni sopra perché da che mondo è mondo uno dei requisiti essenziali costituitivi dell’impresa è l’autonomia finanziaria, la capacità cioè di fare fronte agli impegni con risorse proprie (anche i gatti saprebbero fare l’impresa con i soldi dei committenti) e perché in tutti i contratti fatti con il crisma della serietà esiste una clausola per la quale eventuali interruzioni del servizio dovute alle rimostranze dei lavoratori per inadempienze dell’impresa costituiscono motivo per l’applicazione di specifiche penali.

A Marano invece succede che se un impresa, che per opera e virtù di non si sa bene quale santo protettore si trova graziata con l’affidamento diretto di un appalto di più di 30 milioni di euro, non riesce a pagare i dipendenti è il Comune che deve spiegare perché,  magari per un motivo più che giustificato, non è stato tempestivo nel liquidare la fattura. Siamo decisamente al paradosso

 

Il trattamento di favore

Subentrata, per una delle ultime trastole del mai abbastanza vituperato Ing. Bruno Gagliardi (che il caso vuole che oggi sia il Direttore Generale dell’azienda), alla estromessa ENERAMBIENTE la FALZARANO ne ha rilevato il contratto in toto, un contratto che era già vistosamente favorevole all’impresa e che per l’azienda subentrante è diventata una vera e propria gallina dalle uova d’ora

Fa soldi a palate. Incassa per intero il corrispettivo che era stato riconosciuto all’ENERAMBIENTE, notevolmente incrementato nel passare degli anni, con la sostanziale differenza che, a causa di una provvisorietà sapientemente mantenuta tale per quattro anni, non ha mai dovuto fare gli investimenti previsti nel contratto, offrire un servizio a livelli di decenza, farsi carico di tutto gli oneri per la promozione della raccolta differenziata, in buona sostanza tutto quello che ENERAMBIENTE avrebbe dovuto spendere, per FALZARANO è diventato un guadagno extra e siccome è un guadagno che percepisce ormai da quattro anni ha sicuramente racimolato un gruzzolo più che sufficiente per pagare puntualmente il personale e magari regalargli ogni tanto anche un pacchetto di sigarette.

Viene pagata sull’unghia. Mentre viene puntualmente e puntigliosamente osservato il contratto originario per quanto riguarda il corrispettivo, si deroga invece vistosamente quando si parla dei tempi di pagamento perché mentre l’ENERAMBIENTE avrebbe dovuto essere pagata a 90 giorni dalla emissione della fattura (e l’anticipazione costa all’Ente una esposizione finanziaria di 1,5 milioni) la più fortunata FALZARANO esige di essere liquidata a vista fattura e ogni giorno di ritardo del pagamento da parte del Comune si trasforma puntualmente in altrettanti giorni di ritardo nel pagamento degli stipendi ai dipendenti i quali giustamente si incazzano, si agitano ed arrivano allo sciopero e il Sindaco, per non essere aggredito dai cittadini i quali pagando la spazzatura come fosse oro mal sopportano di ritrovarsela per strada, nonostante le note difficoltà di cassa deve mettere mano alla tasca e magari usare le risorse destinate al contributo fitti per pagare l’impresa che lo tiene saldamente per le palle.

 

Ostaggio o complice

 

Quanto poi in questa situazione l’Amministrazione sia ostaggio o sia complice lasciamo a chi ci legge di immaginarlo a piacimento; con questi amministratori e con questa impresa tutte e due le squallide ipotesi sono perfettamente possibili.