“A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso ci si indovina”…
Questa volta scomodiamo Giulio Andreotti e prendiamo a prestito uno dei più celebri fra i suoi cinici aforismi per dire che fra tutto il male che noi pensiamo di Angelo Liccardo e della sua sgangherata compagine c’è anche la convinzione, corroborata da mille strane e ricorrenti circostanze, che anche lui, come altri che l’hanno preceduto, non si faccia troppi scrupoli nell’adattare gli atti amministrativi alla opportunità di favorire parenti, amici, conoscenti e clienti; siamo addirittura convinti che tanta parte delle poche cose che questa amministrazione fa non nascano dal bisogno di dare risposte a problemi espressi dalla città ma vengano costruite ad arte per dare un lavoro a un amico, un incarico a un cliente, per creare occasioni per assunzioni clientelari e per costruire opportunità di business per i grandi elettori che gli hanno consentito di diventare Sindaco di Marano… sono cattivi pensieri, forse sono anche peccati ma molti fatti sembrano confermare che ha ragione il vecchio marpione quando dice che “ci si indovina”
Giusto per dare un esempio e, nello stesso tempo per inquadrare un problema che interessa alcune centinaia di famiglie, parliamo un attimo della refezione scolastica
La refezione nel 2013
La gara biennale, affidata alla Stazione Unica Appaltante (SUA) e già pubblicata viene annullata dalla Giunta Comunale su proposta dell’Assessore D’Ambra assumendo a motivo una non ben definita serie di disguidi incorsi fra pareri discordanti sul capitolato e, siccome i bambini non possono rimanere senza refezione, nell’emergenza si mette in piedi in quattro e quattr’otto una trattativa privata per individuare, con procedura d’urgenza, una ditta alla quale affidare l’incarico di fornire la refezione nelle scuole per un periodo di tre mesi prorogabile nel caso che la gara biennale non venga nel contempo espletata. Vince una certa SISTESI, nascono mille casini, mille disguidi, mille contestazioni, si scopre che fra i responsabili della ditta, fra l’altro indagati per vari motivi, figura un certo Luigi D’Ambra che però l’omonimo Assessore smentisce essere suo parente e alla fine del trimestre, come ampiamente previsto, si procede per un’altra assegnazione provvisoria (il contratto alla SISTESI non può essere prorogato a furor di popolo) e di provvisorio in provvisorio finisce l’anno scolastico
La refezione del 2014
Ancora una volta il caso vuole che si arrivi all’apertura delle scuole senza che la SUA abbia assegnato la gara che però è completamente espletata; Assessore alla Pubblica Istruzione è ancora D’Ambra e ancora una volta è l’Assessore D’Ambra a proporre alla Giunta la delibera 125 del 29.10.2014 con la quale, invocando “anomalie” che alla SUA non risultano, si decide di provvedere provvisoriamente a “individuare, con procedura d’urgenza, una ditta alla quale affidare l’incarico di fornire la refezione nelle scuole per un periodo di tre mesi prorogabile nel caso che la gara biennale non venga nel contempo espletata.”
Tutto esattamente come nel 2013 e come nel 2013 ritornano in campo l’emergenza, la provvisorietà, lo stato di necessità, tutti gli ingredienti che consentono, ovviamente nell’interesse delle famiglie e dei piccoli utenti, procedure meno rigide e nelle procedure meno rigide è più facile sguazzare
Coincidenze o mandragole?
Niente impedisce di pensare che quelle che abbiamo appena raccontato siano semplici e occasionali coincidenze, se poi c’è qualcuno che invece vuole pensare a male chissà, come suggerisce Andreotti, che alla fine non ci indovini?
Quando partirà la refezione?
Intanto però i bambini sono senza refezione e di conseguenza non possono fruire del tempo pieno con un importante depauperamento sul piano didattico e con grossi problemi organizzativi per le famiglie che alle 12,30 devono andarsi a riprendere i piccoli alunni.
Con una faccia tosta assolutamente superiore a quella della Sfinge l’Assessore D’Ambra assicura che il 15 novembre i piatti staranno in tavola, ma mente sapendo di mentire perché con la determina n° 275 del 4 novembre il Dirigente, nell’indire la gara informale, indica come tempo di attivazione del servizio “presumibilmente il mese di novembre” ma un amministratore di media levatura dovrebbe sapere che il tempo minimo per l’espletamento della gara è di 21 giorni
La determina da rifare
Noi temiamo che però nemmeno questi termini possano essere presi seriamente in considerazione perché la determina appena citata, a nostro parere, dovrebbe essere rivista e con ogni probabilità annullata in autotutela perché assolutamente non coerente sul piano delle coperture finanziarie.
Per finanziare la gara trimestrale vengono infatti utilizzati € 158.783 (recuperati revocando un importo identico dall’impegno di spesa assunto per la gara biennale) con la conseguenza che la gara stessa non può essere assegnata perché, così operando, risulta insufficiente la copertura finanziaria a meno che non si riduca in proporzione la durata dell’appalto ma, in questo caso, si avrebbe una sostanziale e illegittima modifica dei presupposti fondamentali dell’appalto a gara già esperita.
É un guazzabuglio dal quale si può uscire solo annullando la determina e recuperando la copertura per la gara trimestrale (o semestrale se si avrà la proroga) da altri capitoli del bilancio: ma nel bilancio questi soldi ci sono?
Certo che è un bel casino… lo si poteva evitare se Sindaco e Assessore se ne fossero occupati e preoccupati a tempo debito, pensando solo ai problemi della città, e se avessero avuto qualità e autorevolezza per imporsi alla SUA, ma stiamo parlando di Liccardo e di D’Ambra…