NOV 4 - REFEZIONE SCOLASTICA: UN ALTRO FLOP - Niente pasti per i bambini delle materne

NOV  4   -   REFEZIONE SCOLASTICA: UN ALTRO FLOP - Niente pasti per i bambini delle materne

A più di un mese dall’apertura dell’anno scolastico non è ancora partita la refezione per le scuole materne e non si sa se e quando partirà; l’amministrazione annaspa nell’incertezza più assoluta e accampa, come al solito, motivazioni e scusanti che lasciano il tempo che trovano perché da chi amministra una città non ci si aspetta che trovi ragioni plausibili per le cose che non fa, ma semplicemente che le cose le facciasoprattutto quando a pagare le conseguenze dell’incapacità sono soggetti delicati e particolarmente fragili come i bambini della scuola dell’infanzia

 

La delibera di Ponzio Pilato

Caso mai ce ne fosse ancora bisogno ci pensa la delibera n° 125 del 29 ottobre 2014 a dare la misura del totale disorientamento del Sindaco e di quella specie di assessore che per forza maggiore si insiste che continui a interessarsi della scuola nonostante la conclamata incapacità.

Dopo aver elencato tutti i ritardi, le inefficienze e l’intempestività della Stazione Unica Appaltante alla quale è stata affidata la gestione della gara d’appalto, dopo aver riscontrato che “i ritardi già accumulati dalla SUA, pregiudica (letterale) l’avvio di un servizio essenziale per la piccola utenza (voleva dire per i piccoli utenti)” alla fine la Giunta delibera di “onerare il dirigente alla predisposizione di tutti gli atti ritenuti necessari per l’individuazione di una ditta…”: praticamente un Sindaco e 5 assessori non sapendo come uscirsene e non volendosi prendere responsabilità per scelte emergenziali che potrebbero prestare il fianco a qualche irregolarità, dicono al Dott. De Biase “vedi come devi fare ma risolvi il problema” credendo che questo sia quello che significa il termine “delibera di indirizzo” e il Dirigente dell’Area Amministrativa si prende la gatta da pelare e esprime parere favorevole “di regolarità tecnica” alla delibera di Giunta esprimendolo sul modulo predisposto per “proposta di deliberazione di competenza del Consiglio Comunale” a completare la dimostrazione che la confusione regna sovrana al punto che si confonde la Giunta con il Consiglio Comunale

 

I tempi

Giusto per attaccare l’asino dove vuole il padrone il Dott. De Biase interpellerà alcune fra le ditte che hanno partecipato alla gara (con esclusione delle due che hanno scatenato la contesa) e chiederà loro un’offerta per tre mesi di refezione o per il tempo necessario a dirimere la vicenda. Tutto lascia immaginare che nessuna delle interpellate se la senta di fare da ruota di scorta senza la minima possibilità di avere un seguito per cui la cosa potrebbe tornare in alto mare e i bambini rimarrebbero ancora a lungo senza refezione e senza orario prolungato e Liccardo e D’Ambra continueranno a imprecare contro il destino fatale che si accanisce su Marano. Se invece ci fosse una ditta disposta a partecipare avremo per il tempo che rimarrà a prestare il servizio una situazione di totale provvisorietà e nessuno potrà farsi venire troppi scrupoli in riferimento all’osservanza dei capitolati e dei requisiti di qualità

 

I danni

Che la scuola si sarebbe riaperta si sapeva dai tempi delle guerre puniche, che la mancata refezione avrebbe comportato per i bambini il danno grave di non poter usufruire del tempo prolungato e per i genitori l’impossibilità di organizzarsi per il lavoro e per altri impegni abituali dovendosi riprendere i piccoli alunni alle 12,30 lo sapevano anche i gatti: si tratta di problemi gravi che avrebbero dovuto convincere l’amministrazione a muoversi in tempo utile per evitare che succedesse quello che inevitabilmente è successo

 

Cosa si potrebbe fare?

Un Sindaco con le palle avrebbe assegnato la gara in via provvisoria (non ci risulta sia intervenuta una sospensiva del TAR) alla ditta vincitrice in attesa del chiarimento in sede giudiziaria; ci sarebbe stato qualche rischio da correre, ma fare il Sindaco in una città come Marano prevede obbligatoriamente che il Sindaco qualche rischio lo corra se vuole amministrare.

Con un po’ di fantasia si sarebbe potuta far partire la refezione in regime di autogestione a cura dei genitori come già da tempo sta avvenendo a Torre Caracciolo. Alla fine si sarebbero potuti autorizzare i genitori a fornire nel cestino dei bambini il cibo per la loro refezione tenendo presente che la cosa è vietata solo in regime misto, solo nel caso cioè che in vigenza della refezione comunale qualche genitore intenda non usufruirne e provvedere in proprio

 

Quello che non si doveva fare

Quello che assolutamente non doveva succedere è quello che è successo, cioè che si iniziasse l’anno scolastico senza refezione e senza sapere se e quando il servizio verrà attivato.

Ma questo, ovviamente, avrebbe postulato che a governare la Città ci fosse un Sindaco e che ai problemi della scuola fosse preposto un Assessore… ma a Marano, purtroppo, le cose non stanno così.