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NOV 25 - LA STORIA DI UNO STADIO…LA STORIA DI UNA CITTA’ - Dalle stelle alle stalle
C’era una volta in quel di Marano
una struttura sportiva che era il fiore all’occhiello della città, un vanto che ci riempiva d’orgoglio, un campo di calcio in erba naturale tenuto come un gioiello che il Napoli scelse fra tanti per costruire la sua risalita dalla serie C alla seria A; una pista di atletica attrezzata di tutto punto che il CONI e la Federazione di Atletica Leggera privilegiavano per lo svolgimento delle manifestazioni di maggiore prestigio; uno spazio dove giovani e meno giovani potevano fare moto in completa scioltezza e sicurezza e senza spese… un’opera che anche visivamente segnava il riscatto di una città che pure era partita dalla serie C per arrivare nell’arco di un tempo relativamente breve alla seria A
Un regolamento d’uso severissimo e minuzioso salvaguardava la perfetta tenuta di questo gioiello che a tutti gli effetti era ed è patrimonio della comunità e per il rispetto dovuto alle proprietà comuni con particolare riguardo alle cose di pregio si era vietato un utilizzo indiscriminato e usurante creando anche qualche malcontento da parte delle varie scuole-calcio che finalmente vedevano la possibilità di fare il loro lavoro su un campo unico dalle nostre parti. La cosa è andata avanti benissimo per pochi anni
Poi vennero i lanzichenecchi
Poi il Comune ritornò in mano agli “amici”, l’idea che il paese è del paesano riprese a imperare e come tutto il resto della città anche il Centro Polisportivo “Città di Marano” dovette subire l’aggressione dei lanzichenecchi, vennero prima gli amici del vicesindaco a intermittenza Massimo Nuvoletti e portarono i loro ragazzi a sgambare sull’erba preziosa riducendola come una prateria dopo il passaggio di una mandria di bisonti, poi gli amici degli amici del Sindaco Perrotta che vennero a fare gratis et amore dei il loro business con i ragazzi paganti della Scuola Calcio e diedero tutto il loro contributo al massacro e alla fine sono arrivati gli amici di Liccardo, quelli della Marano Calcio, che hanno dato il colpo di grazia a tutta la struttura rendendola praticamente inagibile
Gli ultimi barbari
Metti il che responsabile dell’Ufficio Sport, alle dirette dipendenze del Dirigente dell’Area Amministrativa, sia un certo Salvatore Ruggiero che prende lo stipendio da vigile urbano ma fa tutto meno che il vigile urbano, che Salvatore Ruggiero sia marito di certa Teresa Giaccio vicesindaco e assessore allo sport (carica ceduta pochi giorni fa), che Salvatore Ruggiero sia amico da sempre di quelli della Marano Calcio e che, per pura coincidenza, quelli della Marano Calcio vincano la gara per l’affidamento in gestione dello stadio (c’è chi giura che si è trattato della solita gara appezzottata ma noi propendiamo per la casualità) con licenza di distruggere: davanti all’impegno di pagare 18.000 euro all’anno diventano di fatto i padroni della struttura, ci fanno scuola calcio 24 ore al giorno, subaffittano, incassandone i proventi, la pista di atletica a quelli che vogliono fare atletica, subaffittano il campo a un’altra società di calcio apertamente sponsorizzata dal Sindaco, aprono una orribile e antiigienica buvette…a fronte di tutto questo si impegnano a versare un canone di 1.500 euro al mese, a pagare le utenze e a tenere in perfetto stato il manto erboso.
Lo scempio
Oggi la situazione è questa: è stata staccata la corrente perché qualcuno si è dimenticato di pagare le bollette, nessuno ha mai pagato un centesimo per le migliaia di metri cubi di acqua potabile che viene usata per l’irrigazione, il campo di calcio sembra sia stato appena arato e pronto per la semina dei friarielli e la domanda presentata dal Consigliere Recupido che chiedeva se almeno fossero stati pagati i canoni aspetta risposta da due mesi autorizzando chi scrive e chi legge a pensare che non sia stato pagato un bel niente. Gira addirittura voce che gli amici dei nostri amici abbiano anticipato la volontà di lasciare l’incarico per dedicarsi a tempo pieno alla struttura da loro appena ultimata in Via Padreterno con un projet financig del quale parleremo con dovizia di particolari in altra circostanza…
I responsabili
A chi imputare il massacro di una struttura che è costata alla comunità maranese quasi 3 milioni di euro e l’ancor più grave danno per la deturpazione dell’immagine della città?
Non ci sono dubbi che il primo responsabile è il Sindaco che, per quanto abbia la faccia dell’imbambolato, sa benissimo in che condizioni è il Centro Polisportivo se non altro per aver presentato e raccomandato gli amici della scuola di calcio a lui cara; importante è la responsabilità del Dirigente dell’Area Amministrativa Dott. De Biase che però è molto amico di Salvatore Ruggiero, ma Salvatore Ruggiero e la di lui consorte Teresa Giaccio (già assessore allo sport) sono molto, ma molto amici dei titolari della Marano Calcio e a un amico che ti è amico ma molto amico è concepibile che tu, proprio tu vada a fargli il pelo e il contropelo?
La storia della città
Abbiamo raccontato la dolorosa storia di un gioiello cittadino ridotto a un monumento al degrado perché la storia, che già di per sé è decisamente terribile, ci sembra quanto mai emblematica della storia della città che, dopo essersi faticosamente sollevata dal pantano e dopo essersi avviata sulla strada dell’eccellenza, è tornata bruscamente al degrado strutturale e culturale e non ci sembra che abbia ancora toccato il fondo anche se sappiamo che Liccardo sta lavorando alacremente per arrivarci.