NOV 20 - LE PENNE DEL PAVONE - Ladri di medaglie
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Un favola di altri tempiFedro, scrittore romano del 20 avanti Cristo, ci tramanda la favola deLa cornacchia e il pavone“Esopo ci ha lasciato questo esempio affinché a nessuno piaccia vantarsi di beni altrui, ma piuttosto si accontenti di vivere secondo il proprio stato.Una cornacchia, gonfia d’inutile superbia, raccolse le penne che erano cadute a un pavone e si adornò (con esse). Quindi, disprezzando i suoi simili, si unì ad una bella schiera di pavoni. Questi, però, strapparono le penne all’uccello sfrontato, e lo cacciarono a beccate. La cornacchia, ridotta male, iniziò a tornare lamentandosi tra i propri simili, dai quali venne però allontanata con grande disprezzo. Allora uno fra quelli che prima aveva disprezzato disse: “Se ti fossi accontentato di stare con noi e avessi sopportato ciò che la Natura ti aveva dato, né avresti subito questo affronto né proveresti la disgrazia di questo allontanamento”.Una barzelletta dei tempi nostriOrgani di stampa locali, affamati di notizie e spesso adusi ad attaccare il carro dove dice il padrone, hanno dato ampio risalto alla cerimonia di apertura del cantiere di Via G. Pepe dove un Sindaco, in grande spolvero, accompagnato per l’occasione da un Presidente della Regione che sembra non abbia molte cose da fare visto che può permettersi il tempo di venire a Marano a fare da comparsa di lusso in una sceneggiata di stampo strapaesano, ammantato nell’immancabile fascia tricolore, si pavoneggia, con un sussiego degno di migliori occasioni, nel tagliare un inutile nastro e, fra i gridolini e i battimani degli immancabili lecchini, si abbandona all’autocelebrazione tessendo le lodi di un progetto avveniristico in grado di mutare il destino di Marano e arrogando a sé e alla sua amministrazione tutti i meriti di un’opera che lascerà un imperituro segno nella storia della cittàLe penne posticce del pavone, appiccicate alla meglio a ornare il vuoto spinto, cadono però miseramente una a una se qualcuno ricorda al millantatore e alla città che i soldi e il progetto vengono da lontano, da molto lontano, da molto prima che nella mente del bambinone acqua e sapone si materializzasse l’idea di fare da grande il Sindaco di Marano; sono soldi che l’Europa ha mandato a Marano che per l’occasione aveva l’unico requisito richiesto che era quello di essere una città con più di 50.000 abitanti, è un progetto elaborato e approvato da anni in un’operazione che abbiamo a suo tempo aspramente criticato ma che non tocca nemmeno di striscio il Sindaco e la sua sgangherata amministrazione che non hanno fatto altro che aspettare che il TAR dirimesse la contesa fra le ditte arrivate al primo e al secondo posto nella gara d’appalto e che qualcuno capisse che l’edificazione abusiva che insisteva su parte dell’area interessata al progetto era già da anni acquisita al patrimonio comunaleTutto il merito del sindaco, che non disponendo di opere da attribuirsi in proprio non esita a raccogliere medaglie trovate per terra e appuntarsele su un improbabile medagliere, è quello del portiere di albergo che, impeccabile nella divisa da generale, apre la porta con il sussiego del proprietario e con un gesto gentile e invitante, si inchina sussurrando “prego, si accomodi”. |
(Foto INTERNAPOLI.it)