Nov 23 - CIMITERO DI MARANO - A chi fa paura la verità?

Nov 23 -  CIMITERO DI MARANO - A chi fa paura la verità?

L’appuntamento disertato
Puntuale come un orologio svizzero lunedì 11 novembre 2013 alle ore 15,30 la delegazione di consiglieri comunali è arrivata presso il cantiere del Cimitero di Marano per il sopralluogo del quale era stata data comunicazione al Dirigente dell’Ufficio Tecnico e al Sindaco con una lettera del 6 novembre che diceva “Con la presente si comunica che lunedì 11 novembre alle ore 15,30 una delegazione di Consiglieri Comunali si recherà presso il cantiere-cimitero per una presa d’atto dello stato dei lavori, si prega di approntare le necessarie misure di sicurezza e di curare che nella circostanza siano presenti i responsabili del cantiere e i tecnici comunali coinvolti a qualunque titolo nella realizzazione dell’opera.
(da Tele Club Italia)
In realtà l’idea che Sindaco e Dirigente la mandassero buca era ampiamente preventivata dai consiglieri Palladino, Migliaccio, Bertini, Recupido, Garofalo, Abbatiello; avevano considerato la più probabile visto che è ampiamente risaputo che nei confronti dell’opera più misteriosa d’Italia è stata innalzata una cortina fumogena destinata a evitare che qualcuno possa mettere le mani nella “scazzetta ‘ro prevete”, ma la volontà pervicace di vederci chiaro, che ormai non appartiene più solo a quel sovversivo di Mauro Bertini contro il quale sono stati scagliati gli anatemi più impensabili arrivando, nel tentativo di impedirgli di sapere come stanno le cose, fino alla querela, ma è ampiamente condivisa da tanti e prima o poi il velo sarà inesorabilmente squarciato
Naturalmente del Dirigente, del RUP o di un qualunque rappresentante dell’Ufficio Tecnico nemmeno l’ombra come, e non era nemmeno ipotizzabile il contrario, non si è rivenuta nei paraggi nemmeno l’immagine di un Sindaco che in mille faccende affaccendato non ha certamente il tempo (e forse nemmeno la voglia) di sapere veramente come stiano i fatti del cimitero preoccupato solo di dimostrare un riverente ossequio nei confronti di un curatore giudiziale che ormai la fa da padrone, ma nemmeno del curatore o di un capocantiere si è vista l’ombra anche se una traccia del loro passaggio si è riscontrata quando un addetto comunale al cimitero ha fatto notare che la chiusura del cancello di ingresso era stata rinforzata per l’occasione con l’apposizione di una massiccia catena e di un solido  lucchetto: un segnale più evidente non si sarebbe potuto trovare per dimostrare con quale spirito collaborativo il Dott. Spanò aspettava la visita dei consiglieri comunali di Marano nell’esercizio dei loro compiti istituzionali
Qualcosa si è visto
Salendo al secondo piano dell’edificio del primo lotto è stato possibile dare una sbirciatina al cantiere e vedere che i lavori stanno realmente proseguendo anche se ci risulta che si stia procedendo sulla base di un progetto rivisitato teso a ridurre di oltre 3500 unità il numero dei loculi da realizzare senza che sia stato emanato nessun atto formale di variazione  (in questo senso si è espresso il segretario generale rispondendo per iscritto a una nostra precisa domanda) alla faccia di quella legalità e legittimità che viene sbandierata come un leit motif; da una prima occhiata sembra che sia stata modificata anche la sagoma dell’edificio e anche di questo non si rinviene traccia documentale e infine siamo venuti a sapere che i fossi di inumazione che avrebbero dovuti essere più di 400 in realtà sono solo 81 e qui torna alla mente di chi le cose le segue il fatto che tutta la manfrina del mega ampliamento del progetto iniziale era  motivata dalla necessità di aumentare il numero dei fossi di inumazione
A chi fa paura la verità?
Per quanto si voglia lambiccare il cervello il Dott. Spanò nel cercare recondite e inconfessabili motivazioni alla voglia di verità da parte di alcuni consiglieri, per quanto l’Ing. Ferriello si inventi  strane e inquietanti connivenze da parte di Bertini con le forze del malaffare e ne riferisca alle competenti autorità, il fatto vero è che sono ormai più di due anni che non si riesce a sapere una verità nemmeno a piangere e che nemmeno una seduta di Consiglio Comunale dedicata esclusivamente al problema-cimitero è riuscita a fare chiarezza.
Tutta questa ostinazione nel nascondere, nel rifiutarsi di far sapere, nel tenere gli stessi finanziatori dell’opera all’oscuro di tutto lascia spazio a mille dubbi perché se tutto fila via liscio e tutto sta nei canoni della linearità non si capisce perché non se ne voglia parlare condividendo il progetto con una città che sta aspettando da una vita l’opportunità di dare sistemazione definitiva alle spoglie dei propri congiunti.
Perché tutta questa paura della verità?
Ci riproviamo
 
Inutile immaginarsi che il nostro Sindaco venga contagiato da questa insana voglia di sapere, lui è un moderato di una moderazione che rasente l’apatia, per questo i consiglieri comunali di opposizione continueranno a farsi carico di persona della ricerca del bandolo della matassa e hanno rinnovato l’appuntamento per le 15,30 di lunedì 18: pensate che ad accoglierli ci siano i responsabili dell’UTC, magari il Sindaco e i responsabili dell’impresa o pensate che troveranno un’  altra catena con relativo lucchetto a rinforzare ulteriormente la chiusura?
 

L’hanno rifatto. Questo articolo, già apparso sul Blog, era stato chiuso prima del secondo tentativo di accesso che era previsto per lunedì 18 e tempestivamente comunicato al Sindaco e al nuovo dirigente ad interim la dott.ssa Asfaldo e prima di andare in macchina siamo in grado di riferirne l’esito che è esattamente uguale a quello precedente nel senso che non si è fatto trovare nessuno anche se un gentilissimo capocantiere ci ha aperto il cancello chiarendo però cortesemente che non poteva farci entrare perché nessuno l’aveva avvisato e anche perché “pare ci sia un’ordinanza del GIP” che proibisce l’ingresso. Contattato telefonicamente il Dirigente della Mastrominico conferma che il Dott. Spanò gli ha comunicato l’esistenza di questa strana ordinanza che però nessuno ha visto e a nessuno è stata notificata. La gravità del fatto che né il Sindaco né il Segretario Generale nella qualità di dirigente ad interim si siano attivati per consentire l’accesso, che non si siano degnati di una telefonata per comunicare eventuali contrattempi e del fatto che venga preclusa a otto consiglieri comunali di Marano la possibilità di esercitare la loro funzione istituzionale per un’ordinanza fantasma convince i Consiglieri a rompere gli indugi e a chiedere la convocazione di una riunione straordinaria e urgente del Consiglio Comunale nella quale il Sindaco dia spiegazione dell’inconcepibile comportamento; nella serata in maniera del tutto casuale il Sindaco incontra il Consigliere Bertini al quale comunica che a breve riceverà “l’autorizzazione del GIP” e quindi potrà indicare un giorno e un’ora per un prossimo sopralluogo; la cosa fa ovviamente infuriare il Consigliere de L’Altra Marano che ancora una volta si vede costretto a spiegare a un imbambolato Liccardo il fatto che il Sindaco di Marano è lui e non il GIP e che sotto custodia giudiziale c’è l’impresa Mastrominico e non il Comune, ma alla fine si preferisce glissare aspettando ancora qualche giorno nella curiosa attesa di veder questa volta Spanò cosa riesca a inventarsi per impedire ai Consiglieri, ma soprattutto a quel sovversivo di Bertini, di venire a sapere come stanno i fatti del nuovo cimitero di Marano. E siccome è una curiosità che sappiamo interessare anche i nostri lettori ci impegniamo a riferirne non appena la cosa succeda.

 

L’hanno rifatto. Questo articolo, già apparso sul Blog, era stato chiuso prima del secondo tentativo di accesso che era previsto per lunedì 18 e tempestivamente comunicato al Sindaco e al nuovo dirigente ad interim la dott.ssa Asfaldo e prima di andare in macchina siamo in grado di riferirne l’esito che è esattamente uguale a quello precedente nel senso che non si è fatto trovare nessuno anche se un gentilissimo capocantiere ci ha aperto il cancello chiarendo però cortesemente che non poteva farci entrare perché nessuno l’aveva avvisato e anche perché “pare ci sia un’ordinanza del GIP” che proibisce l’ingresso. Contattato telefonicamente il Dirigente della Mastrominico conferma che il Dott. Spanò gli ha comunicato l’esistenza di questa strana ordinanza che però nessuno ha visto e a nessuno è stata notificata. La gravità del fatto che né il Sindaco né il Segretario Generale nella qualità di dirigente ad interim si siano attivati per consentire l’accesso, che non si siano degnati di una telefonata per comunicare eventuali contrattempi e del fatto che venga preclusa a otto consiglieri comunali di Marano la possibilità di esercitare la loro funzione istituzionale per un’ordinanza fantasma convince i Consiglieri a rompere gli indugi e a chiedere la convocazione di una riunione straordinaria e urgente del Consiglio Comunale nella quale il Sindaco dia spiegazione dell’inconcepibile comportamento; nella serata in maniera del tutto casuale il Sindaco incontra il Consigliere Bertini al quale comunica che a breve riceverà “l’autorizzazione del GIP” e quindi potrà indicare un giorno e un’ora per un prossimo sopralluogo; la cosa fa ovviamente infuriare il Consigliere de L’Altra Marano che ancora una volta si vede costretto a spiegare a un imbambolato Liccardo il fatto che il Sindaco di Marano è lui e non il GIP e che sotto custodia giudiziale c’è l’impresa Mastrominico e non il Comune, ma alla fine si preferisce glissare aspettando ancora qualche giorno nella curiosa attesa di veder questa volta Spanò cosa riesca a inventarsi per impedire ai Consiglieri, ma soprattutto a quel sovversivo di Bertini, di venire a sapere come stanno i fatti del nuovo cimitero di Marano. E siccome è una curiosità che sappiamo interessare anche i nostri lettori ci impegniamo a riferirne non appena la cosa succeda.

L’hanno rifatto. Questo articolo, già apparso sul Blog, era stato chiuso prima del secondo tentativo di accesso che era previsto per lunedì 18 e tempestivamente comunicato al Sindaco e al nuovo dirigente ad interim la dott.ssa Asfaldo e prima di andare in macchina siamo in grado di riferirne l’esito che è esattamente uguale a quello precedente nel senso che non si è fatto trovare nessuno anche se un gentilissimo capocantiere ci ha aperto il cancello chiarendo però cortesemente che non poteva farci entrare perché nessuno l’aveva avvisato e anche perché “pare ci sia un’ordinanza del GIP” che proibisce l’ingresso. Contattato telefonicamente il Dirigente della Mastrominico conferma che il Dott. Spanò gli ha comunicato l’esistenza di questa strana ordinanza che però nessuno ha visto e a nessuno è stata notificata. La gravità del fatto che né il Sindaco né il Segretario Generale nella qualità di dirigente ad interim si siano attivati per consentire l’accesso, che non si siano degnati di una telefonata per comunicare eventuali contrattempi e del fatto che venga preclusa a otto consiglieri comunali di Marano la possibilità di esercitare la loro funzione istituzionale per un’ordinanza fantasma convince i Consiglieri a rompere gli indugi e a chiedere la convocazione di una riunione straordinaria e urgente del Consiglio Comunale nella quale il Sindaco dia spiegazione dell’inconcepibile comportamento; nella serata in maniera del tutto casuale il Sindaco incontra il Consigliere Bertini al quale comunica che a breve riceverà “l’autorizzazione del GIP” e quindi potrà indicare un giorno e un’ora per un prossimo sopralluogo; la cosa fa ovviamente infuriare il Consigliere de L’Altra Marano che ancora una volta si vede costretto a spiegare a un imbambolato Liccardo il fatto che il Sindaco di Marano è lui e non il GIP e che sotto custodia giudiziale c’è l’impresa Mastrominico e non il Comune, ma alla fine si preferisce glissare aspettando ancora qualche giorno nella curiosa attesa di veder questa volta Spanò cosa riesca a inventarsi per impedire ai Consiglieri, ma soprattutto a quel sovversivo di Bertini, di venire a sapere come stanno i fatti del nuovo cimitero di Marano. E siccome è una curiosità che sappiamo interessare anche i nostri lettori ci impegniamo a riferirne non appena la cosa succeda.

L’hanno rifatto. Questo articolo, già apparso sul Blog, era stato chiuso prima del secondo tentativo di accesso che era previsto per lunedì 18 e tempestivamente comunicato al Sindaco e al nuovo dirigente ad interim la dott.ssa Asfaldo e prima di andare in macchina siamo in grado di riferirne l’esito che è esattamente uguale a quello precedente nel senso che non si è fatto trovare nessuno anche se un gentilissimo capocantiere ci ha aperto il cancello chiarendo però cortesemente che non poteva farci entrare perché nessuno l’aveva avvisato e anche perché “pare ci sia un’ordinanza del GIP” che proibisce l’ingresso. Contattato telefonicamente il Dirigente della Mastrominico conferma che il Dott. Spanò gli ha comunicato l’esistenza di questa strana ordinanza che però nessuno ha visto e a nessuno è stata notificata. La gravità del fatto che né il Sindaco né il Segretario Generale nella qualità di dirigente ad interim si siano attivati per consentire l’accesso, che non si siano degnati di una telefonata per comunicare eventuali contrattempi e del fatto che venga preclusa a otto consiglieri comunali di Marano la possibilità di esercitare la loro funzione istituzionale per un’ordinanza fantasma convince i Consiglieri a rompere gli indugi e a chiedere la convocazione di una riunione straordinaria e urgente del Consiglio Comunale nella quale il Sindaco dia spiegazione dell’inconcepibile comportamento; nella serata in maniera del tutto casuale il Sindaco incontra il Consigliere Bertini al quale comunica che a breve riceverà “l’autorizzazione del GIP” e quindi potrà indicare un giorno e un’ora per un prossimo sopralluogo; la cosa fa ovviamente infuriare il Consigliere de L’Altra Marano che ancora una volta si vede costretto a spiegare a un imbambolato Liccardo il fatto che il Sindaco di Marano è lui e non il GIP e che sotto custodia giudiziale c’è l’impresa Mastrominico e non il Comune, ma alla fine si preferisce glissare aspettando ancora qualche giorno nella curiosa attesa di veder questa volta Spanò cosa riesca a inventarsi per impedire ai Consiglieri, ma soprattutto a quel sovversivo di Bertini, di venire a sapere come stanno i fatti del nuovo cimitero di Marano. E siccome è una curiosità che sappiamo interessare anche i nostri lettori ci impegniamo a riferirne non appena la cosa succeda.