Nov 13 - LA COLLINA TRADITA - Liccardo getta la maschera: mai i fondi compensativi per completare le fogne
Qualcosa l’avevano intuito gli abitanti della Collina che da tempo avevano la sensazione che il Sindaco di Marano ciurlasse nel manico e quando ieri si sono presentati in massa all’incontro con il primo cittadino, decisi a sapere finalmente la verità, hanno avuto l’amara sorpresa di dover prendere atto che fino oggi erano stati presi ignobilmente in giro e che, nei numerosi confronti ai quali “l’angelico” Liccardo non si era mai sottratto, erano stati giocati senza ritegno da una falsa disponibilità che serviva solo a prendere tempo per arrivare il più possibile vicino al punto di irreversibilità di scelte già decise e che escludevano già dal primo momento la Collina dalla possibilità di usufruire dei fondi delle compensazioni ambientali per risolvere una volta per tutte l’annoso problema che vede il rischio idrogeologico della zona come il più elevato dopo Sarno
I fatti stanno così


Era naturale che i fondi assegnati al territorio di Marano per “compensare” i disagi procurati dalla discarica andassero a rimettere i soldi là dove erano stati prelevati per ultimare i lavori rimasti al 70%; non la pensò così l’allora Sindaco Perrotta che invece, come d’abitudine, pensò di fare contenti i suoi supporters distribuendo i 4,5 milioni in cinque interventi minori tutti quanti sicuramente necessari ma per niente attinenti ai guasti provocati dalla discarica

Arrivò finalmente Liccardo che gli abitanti della collina contattarono immediatamente facendogli presente, a parte il titolo unico a usufruire dei fondi compensativi in quanto unici danneggiati, che trovare un finanziamento alternativo di circa 4 milioni era un’impresa pressoché impossibile mentre più agevole sarebbe stato procurare più finanziamenti di importo minore per portare a conclusione anche i programmi previsti da Perrotta e impropriamente sostenuti con i fondi del Ministero per l’Ambiente. Con l’aria stralunata che gli appartiene il nuovo sindaco sembrò aver capito e si impegnò a capirne di più; fu tanto l’impegno profuso che al primo incontro ne seguirono altri quattro nei corso dei quali evidenziò le difficoltà che avrebbe avuto nel dover eventualmente comunicare alla parte politica che lo sostiene e agli abitanti delle aree interessate ai progetti-Perrotta che quei fondi sui quali ormai da anni facevano affidamento, riteneva più logico impegnarli da dove erano stati presi, assicurò comunque che se il Comune di Napoli avesse garantito il recapito su Via C. Guerra, la cosa si sarebbe fatta ma c’era il problema di contattare il Sindaco di Napoli, cosa che da settimane stava provando a fare senza risultato. Grazie all’intervento di Mauro Bertini nel breve giro di una settimana si tenne a Palazzo S. Giacomo l’incontro Marano-Napoli nel corso del quale il Vice Sindaco Sodano garantì che il recapito l’avrebbe fornito rimandando la definizione dei tempi e dei modi ai successivi incontri fra i tecnici dei due comuni. Dopo ancora un mese e mezzo, sempre grazie all’intervento del Capogruppo de L’Altra Marano, finalmente i tecnici riuscirono a sentirsi fissando per giovedì 21 novembre un incontro che dovrebbe definire la vicenda-recapito. Questa è, in stringatissima sintesi, la storia fino alle ore 13 di ieri, martedì 12 novembre.
La nuova storia

A questo punto lasciamo a chi ci legge il compito di immaginare quale possa essere stato lo stato d’animo di chi per anni ha seguito con affanno e con ansia il problema, di chi sa che è in gioco la sopravvivenza stessa della Collina, di chi si è visto prima togliere i soldi che avrebbero consentito di risolvere un problema esistenziale e poi vede scipparsi anche quelli che sono stati mandati dal Ministero per “compensare” la detrazione, di chi ha creduto nelle istituzioni e poi scopre di essere stato preso per… il naso da un ragazzo incapace e del tutto inadeguato al qual qualcuno ha messo a tracolla la fascia tricolore facendolo sembrare un sindaco.
C’è chi ha parlato di delusione, ma ovviamente è qualcuno che non ha vissuto dal di dentro le lotte e l’ansia di una popolazione che è abituata a strappare con i denti ogni diritto e che ora si vede costretta, anche per ripristinare il rispetto dovutole e che nessun ragazzotto con o senza la fascia tricolore si può permettere di vilipendere, a riprendere una lotta senza quartiere per garantirsi il diritto a una sopravvivenza decente.
E’ chiaro che d’ora in avanti sarà tutta un’altra storia.