Nov 13 - LA COLLINA TRADITA - Liccardo getta la maschera: mai i fondi compensativi per completare le fogne

Nov 13 -  LA COLLINA TRADITA - Liccardo getta la maschera: mai i fondi compensativi per completare le fogne

Qualcosa l’avevano intuito gli abitanti della Collina che da tempo avevano la sensazione che il Sindaco di Marano ciurlasse nel manico e quando ieri si sono presentati in massa all’incontro con il primo cittadino, decisi a sapere finalmente la verità, hanno avuto l’amara sorpresa di dover prendere atto che fino oggi erano stati presi ignobilmente in giro e che, nei numerosi confronti ai quali “l’angelico” Liccardo non si era mai sottratto, erano stati giocati senza ritegno da una falsa disponibilità che serviva solo a prendere tempo per arrivare il più possibile vicino al punto di irreversibilità di scelte già decise e che escludevano già dal primo momento la Collina dalla possibilità di usufruire dei fondi delle compensazioni ambientali per risolvere una volta per tutte l’annoso problema che vede il rischio idrogeologico della zona come il più elevato dopo Sarno
I fatti stanno così
Dopo anni e anni di lotte gli abitanti della zona collinare di Marano erano riusciti con l’amministrazione Bertini a ottenere dal Commissariato Straordinario per l’emergenza rifiuti e sottosuolo i fondi necessari per la realizzazione dell’anello fognario che avrebbe messo in sicurezza i crinali e finalmente fornito di fogne le circa 3000 famiglie che risiedono nel punto più alto  della città. Predisposto il progetto a cura della Sogesid, i lavori vengono messi a gara e prendono il via con mille problemi e incertezze ma avanzano abbastanza spediti fin quando non scoppia il caso della discarica di Chiaiano perché la realizzazione della discarica vede il Commissariato stornare circa quattro milioni dai fondi per le fogne (nella totale inerzia della amministrazione comunale) e l’occupazione della Cava del Poligono per lo stoccaggio dei rifiuti impedisce l’utilizzo dell’invaso previsto in progetto comportando una variante che provoca un significativo aumento dei costi I lavori ovviamente si fermano e oggi ci sono nove milioni di strutture fognarie interrati senza che nessuno ne possa usufruire
Era naturale che i fondi assegnati al territorio di Marano per “compensare” i disagi procurati dalla discarica andassero a rimettere i soldi là dove erano stati prelevati per ultimare i lavori rimasti al 70%; non la pensò così l’allora Sindaco Perrotta che invece, come d’abitudine, pensò di fare contenti i suoi supporters distribuendo i 4,5 milioni in cinque interventi minori tutti quanti sicuramente necessari ma per niente attinenti ai guasti provocati dalla discarica

Una decisione assunta alla unanimità dal Consiglio Comunale impegnò l’amministrazione a rimettere le cose a posto restituendo i fondi al progetto della Collina ma la Giunta Perrotta si guardò bene dal dare seguito alla decisione del Consiglio; sul solco aperto da Perrotta si incamminò Cavallo che, a sua volta, aveva però garantito i cittadini di Torre Caracciolo e dintorni che avrebbe rimesso le cose a posto; venne poi il Commissario che, dopo aver “dimenticato” il problema-Collina nel Piano Triennale delle OO.PP. venne richiamato al tema dai combattivi cittadini della zona e anche lei si impegnò a “verificare” la possibilità di  riportare dove erano stati distratti i fondi compensativi, sembra che su questa strada la dott.ssa Tramonti si sia anche impegnata a capire, ma, non sapendo niente di Marano e dei suoi problemi, dovette farsi guidare dai funzionari del Comune che, naturalmente, non avevano difficoltà a costruire le premesse per mantenere le… promesse e passò anche il Commissario senza che la cosa avesse fatto nessun passo avanti mentre invece procedevano a tappe forzate gli adempimenti formali per i progetti previsti ai tempi di Perrotta
Arrivò finalmente Liccardo che gli abitanti della collina contattarono immediatamente facendogli presente, a parte il titolo unico a usufruire dei fondi compensativi in quanto unici danneggiati, che trovare un finanziamento alternativo di circa 4 milioni era un’impresa pressoché impossibile mentre più agevole sarebbe stato procurare più finanziamenti di importo minore per portare a conclusione anche i programmi previsti da Perrotta e impropriamente sostenuti con i fondi del Ministero per l’Ambiente. Con l’aria stralunata che gli appartiene il nuovo sindaco sembrò aver capito e si impegnò a capirne di più; fu tanto l’impegno profuso che al primo incontro ne seguirono altri quattro nei corso dei quali evidenziò le difficoltà che avrebbe avuto nel dover eventualmente comunicare alla parte politica che lo sostiene e agli abitanti delle aree interessate ai progetti-Perrotta che quei fondi sui quali ormai da anni facevano affidamento, riteneva più logico impegnarli da dove erano stati presi, assicurò comunque che se il Comune di Napoli avesse garantito il recapito su Via C. Guerra, la cosa si sarebbe fatta ma c’era il problema di contattare il Sindaco di Napoli, cosa che da settimane stava provando a fare senza risultato. Grazie all’intervento di Mauro Bertini nel breve giro di una settimana si tenne a Palazzo S. Giacomo l’incontro Marano-Napoli nel corso del quale il Vice Sindaco Sodano garantì che il recapito l’avrebbe fornito rimandando la definizione dei tempi e dei modi ai successivi incontri fra i tecnici dei due comuni. Dopo ancora un mese e mezzo, sempre grazie all’intervento del Capogruppo de L’Altra Marano, finalmente i tecnici riuscirono a sentirsi fissando per giovedì 21 novembre un incontro che dovrebbe definire la vicenda-recapito. Questa è, in stringatissima sintesi, la storia fino alle ore 13 di ieri, martedì 12 novembre.
La nuova storia
Nella giornata di ieri una folta delegazione di cittadini, guidata dal Consigliere Garofalo, da Padre Salvatore dell’Istituto Darmon e dalla Contessa Caracciolo, si è vista con il Sindaco presso la casa comunale e il Sindaco è ripartito con la tiritera dei recapiti e di Napoli che deve garantirli ma quando una signora, lucidamente e con garbo, gli ha chiesto “Se Napoli garantisce il recapito, Lei riassegna i fondi alla fogna della Collina?” Messo alle stretta il pavido Liccardo non ha potuto più glissare e ha detto a chiare lettere che questa è una cosa che non può accadere e che è meglio che la gente di Torre Caracciolo ci tolga il pensiero perché ormai non si può tornare indietro… perché i tecnici dicono chiaramente che le procedure per gli altri progetti sono ormai al punto di non ritorno… perché, in fin dei conti, lui ha le mani legate dalla politica, perché non può… perché proprio non può, ma si impegnerà per trovare soluzioni alternative e si impegnerà veramente tanto…
A questo punto lasciamo a chi ci legge il compito di immaginare quale possa essere stato lo stato d’animo di chi per anni ha seguito con affanno e con ansia il problema, di chi sa che è in gioco la sopravvivenza stessa della Collina, di chi si è visto prima togliere i soldi che avrebbero consentito di risolvere un problema esistenziale e poi vede scipparsi anche quelli che sono stati mandati dal Ministero per “compensare” la detrazione, di chi ha creduto nelle istituzioni e poi scopre di essere stato preso per… il naso da un ragazzo incapace e del tutto inadeguato al qual qualcuno ha messo a tracolla la fascia tricolore facendolo sembrare un sindaco.
C’è chi ha parlato di delusione, ma ovviamente è qualcuno che non ha vissuto dal di dentro le lotte e l’ansia di una popolazione che è abituata a strappare con i denti ogni diritto e che ora si vede costretta, anche per ripristinare il rispetto dovutole e che nessun ragazzotto con o senza la fascia tricolore si può permettere di vilipendere, a riprendere una lotta senza quartiere per garantirsi il diritto a una sopravvivenza decente.
 
E’ chiaro che d’ora in avanti sarà tutta un’altra storia.