May 5 - TUTTA UN’ALTRA STORIA… - I tredici anni che avevano cambiato Marano
Premessa
La storia di Marano non è solo storia di malavita ma anche storia di vita, storia di un riscatto avviato, storia di una città che ha avuto l’occasione di mettere in campo potenzialità insospettate, è riuscita a recuperare ritardi abissali, a portarsi all’altezza dei tempi e proiettarsi verso un futuro di eccellenza
E’ storia vera, trascorsa in un quotidiano che, nel suo scorrere normale, non ha consentito a chi l’ha vissuta di percepirne la portata ma che prende forma e si delinea in tutta la sua concretezza se si ripercorre a distanza di tempo e, partendo da quello che eravamo, si riscopre quello che eravamo stati capaci di diventare e si riesce anche a capire quello che abbiamo perduto da quando questo percorso si è interrotto con il ritorno a quella “paesanità” che è la madre di tutti i mali [cliccaqui se vuoi saperne di più sul termine “paesanità”]
Continuiamo a raccontare la storia di quell’ altra Marano riproponendo in varie puntate il resoconto alla città fatto alla fine dei tredici anni di amministrazione Bertini e consegnato a tutte le famiglie in un libretto denso di cose; per recuperare gli articoli precedenti cliccare qui: [1°] - [2°] - [3°] - [4°] - [5°] - [6°] - [7°]
Due importanti precisazioni:
La storia fotografa lo stato dei fatti a marzo 2006 e ovviamente non tiene in conto del fatto che dopo sono passati Perrotta, Cavallo e qualche commissario. Per facilitarne la lettura in termini storici alcuni capitoli sono divisi in due parti, una intitolata “Come era” che viene scritta in corsivo, l’altra che si intitola “Come è oggi” e racconta come stavano le cose attualizzate a marzo 2006.
MARANO GRANDE CUORE, GRANDI IDEALI E GRANDE GRINTA
COME ERA…
Mortificata da una storia non esaltante Marano era una città rassegnata al suo ruolo di un provincialismo meschino, grigio, chiuso nei confini angusti del proprio territorio, timorosa di affacciarsi sul mondo.
COME E’
In realtà la Marano di oggi (marzo 2006) è tutta un’altra cosa: è una città che si presenta al mondo con le credenziali giuste per essere protagonista, una città che ha scoperto di avere un cuore, grandi idee e tanta grinta.
- Il cuore di Marano
Immediatamente dopo l’alluvione di Sarno il Consiglio Comunale si riunì in seduta straordinaria e decise urgenti misure di collaborazione e di sostegno e il nostro Comune, nel silenzio e nell’umiltà dei grandi gesti, noleggiò e spedì a Sarno 6 grandi camions che contribuirono in maniera decisiva alla rimozione del fango. Fu Marano, dopo che il Sindaco si era sentito con l’Amministrazione di Sarno, che spedì le prime 60 bare per quella che da subito si capì che era stata una strage.
In occasione dello tsunami nelle regioni dell’estremo oriente il Consiglio Comunale di Marano decise di stanziare 1 euro per ogni abitante e mandò alle organizzazioni internazionali 60.000 euro del proprio bilancio mentre i grandi Enti (Regione e Provincia) stavano ancora pensando a come muoversi.
- Le grandi idee e i grandi ideali
- Condannata all’ergastolo negli Stati Uniti per crimini mai commessi Sivia Baraldini ottenne dal Consiglio Comunale di Marano la cittadinanza onoraria.
- Convinto dei sacrosanti diritti degli extracomunitari a essere considerati a tutti gli effetti parte integrante della comunità maranese il Consiglio Comunale decise di inserire fra i consiglieri un “consigliere aggiunto” che rappresentasse, senza diritto di voto, le esigenze e le necessità degli extracomunitari: purtroppo la cosa non ha avuto un seguito pratico per il mancato accordo fra i vari gruppi etnici presenti a Marano.
- Per affermare e confermare i valori della Resistenza il Comune di Marano aderisce alla ANPI (Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia)
- Per esprimere il proprio attaccamento alla libertà e affermare il diritto alla libertà di tutti i popoli Marano ha chiamato la sua più grande piazza “Piazza Libera”
- Per essere anche visibilmente paladina di pace la nostra città ha chiamato la più centrale fra le sue nuove piazze “Piazza della Pace” e vi ha issato un’enorme bandiera della Pace
- Per richiamare all’attenzione di tutti i valori della solidarietà c’è una strada intestata a Madre Teresa di Calcutta
- Per onorare chi è morto per difendere la libertà di informazione c’è una strada intitolata a Ilaria Alpi
- Per indicare la strada da seguire per la costruzione di una Marano coesa e solidale si è dedicata una strada a Don Mimì Galluccio
- Per far capire a tutti che la lotta per la Giustizia vale il sacrificio della vita c’è a Marano Via Che Guevara
- Per affermare i valori dell’attaccamento alla libertà e al riscatto del proprio popolo fino a rimetterci la vita Marano ha dedicato una strada al premio Nobel per la Pace Yasser Arafat con una scelta di coraggio che ha messo l’Italia a pensare
- Per indicare l’intenzione di procedere senza indugi sulla strada della legalità ci sono a Marano “Via Giovanni Falcone” e “Via Paolo Borsellino”
- La grande grinta
- Guidati dal Sindaco di Marano 17 Sindaci dell’area Giuglianese-Aversana combatterono fino a rassegnare le dimissioni di massa contro la realizzazione del termo inceneritore a Giugliano e il termodistruttore a Giugliano non è venuto.
- Probabilmente per ritorsione venne tolto a Marano il Tribunale che il Ministro della Giustizia Flik aveva assegnato alla nostra città: anche in questo caso fu condotta una battaglia strenua che i vide i Consiglieri Comunali di Marano convocare una riunione del Consiglio nella Piazza Montecitorio a Roma. La politica la vinse nei confronti della giusta lotta dei maranesi e il Tribunale venne assegnato a Giugliano che, come era facile prevedere, non ha ancora un’idea di cosa fare.
- Il Consiglio Comunale, dopo aver votato alla unanimità un ordine del giorno che afferma a chiare lettere la sacralità dell’acqua come bene comune e la indiscutibilità della gestione esclusivamente pubblica della stessa, dava mandato al Sindaco di impegnarsi attivamente per il ritiro della delibera dell’ATO 2 con la quale si decideva di affidare a privati la gestione dell’acqua; partendo da una posizione di due (il Comune di Marano e quello di Letino) contro 134 (tutti gli altri Comuni) dopo una serie di scontri e lotte si è arrivati all’assemblea del 30 gennaio nella quale, quasi all’unanimità, si decise il ritiro della delibera e la gestione interamente pubblica dell’acqua
- Betlehem Città Aperta: è l’ultima battaglia ingaggiata dal Comune di Marano che vuole portare all’ONU una proposta che veda di salvare dalla bancarotta la città di Betlehem dichiarandola “Città Aperta” dalla quale si ritirino quanto prima gli Israeliani che dovranno smantellare il muro della vergogna e rimuovere i cancelli e dalla quale stia lontana anche la resistenza palestinese per consentire a pellegrini e turisti di frequentare la città più cara al mondo al cuore di tutti.
Marano è oggi una città che ha il respiro del mondo, rispettata, stimata e apprezzata da tutti.