MARANO AL BALLOTTAGGIO
Il 9 giugno Marano dovrà definitivamente scegliere fra Mauro Bertini e Angelo Liccardo chi dovrà essere il nuovo sindaco della città e per aiutare la riflessione degli elettori abbiamo pensato di riassumere nel breve spazio di un volantino quelle che a nostro parere sono LE RAGIONI PER VOTARE uno dei due e LE RAGIONI PER NON VOTARE l’altro
CINQUE BUONE RAGIONI PER VOTARE BERTINI
LA STORIA:
nei suoi tredici anni di governo Bertini ha realizzato quattro scuole nuove e ne ha ristrutturate una decina, ha portato l’acqua in tutte le case, ha dotato tutto il territorio comunale di fogne, ha disseminato strutture sportive di quartiere un po’ ovunque, realizzato il campo sportivo, il palazzetto dello sport, il bocciodromo, ha trasformato radicalmente la frazione di San Rocco e riqualificato strade e piazze, è con lui che si è costruito il Distretto Sanitario e l’ospedale veterinario, è lui che ha inventato il PIP e sognato i 600 posti di lavoro che le amministrazioni successive hanno dilapidato, messo a gara i lavori per il Micrometrò, ha messo al centro dell’azione amministrativa i problemi della gente con particolare riguardo agli anziani e ai meno protetti, ha aperto le porte del comune a tutti, ascoltato tutti, condiviso le difficoltà di ognuno
L’AFFIDABILITÀ:
il popolo di Marano lo ha eletto tre volte in maniera assolutamente libera e spontanea segnando una fiducia e una stima che non ha precedenti nella storia della città e, a conferma di una affidabilità a tutto campo, va il fatto che TUTTI GLI IMPEGNI ASSUNTI in tredici anni sono stati puntualmente mantenuti
L’ESPERIENZA E LA CAPACITA’ DI GOVERNO:
ha recuperato il dissesto finanziario dichiarato nel 1991, prodotto investimenti con risorse comunali, regionali e europee per oltre 80 milioni di euro, governato i flussi di cassa senza mai andare a rosso in banca, ha evitato di tartassare le famiglie con l’addizionale IRPEF, contenuto al massimo le tasse, ha governato i debiti senza che la cassa andasse mai in affanno e alla fine del suo mandato ha consegnato nelle mani del sindaco che l’ha succeduto un gruzzolo di 9 milioni di euro liquidi e disponibili: è l’unico che nelle condizioni in cui si trovano le finanze comunali può avviarne il riordino e ristabilizzare l’economia pubblica
IL PROGRAMMA:
il progetto per una città sostenibile è articolato e concreto, sostenuto da criteri di fattibilità e tempistiche praticabili; è un programma che gira tutto intorno al concetto di “città sociale” da costruire non solo con un rinnovato e ritrovato welfare che consenta il massimo sostegno alle famiglie ma strutturando tutti i momenti amministrativi, a partire dal Nuovo Piano Regolatore, nell’ottica di rendere a tutti più sopportabile la crisi e migliorare la vivibilità soprattutto per i ceti più fragili: quello di Bertini è a tutti gli effetti un programma vero la cui attuazione verrà sottoposta al giudizio dei cittadini con assemblee pubbliche semestrali
LA LIBERTA’ DAI CONDIZIONAMENTI:
per tredici anni il governo di Marano è stato saldamente nelle mani del sindaco che non ha mai preso ordini da nessuno, è andato diritto sui suoi programmi nonostante la camorra e i mille condizionamenti che determinano gran parte del quotidiano cittadino, è passato indenne attraverso una serie di “trappole giudiziarie” fra le quali la più grave è stato un capzioso scioglimento per inesistenti infiltrazioni prontamente annullato dal TAR che lo aveva definito “un favore fatto alla camorra” ed è così che è nato lo slogan di questo scorcio di campagna elettorale
PER UNA CITTA’ SENZA PADRONI E SENZA PADRINI VOTA MAURO BERTINI
IL MANTRA DELLA INGOVERNABILITA’
Il fatto che le urne, pericolosamente disertate da una grossa parte delle menti libere della nostra città, abbiano assegnata la maggioranza dei consiglieri alla variopinta coalizione del Centrodestra fa parlare gli uomini di Liccardo di ingovernabilità in caso di vittoria di Bertini: MAI PALLA PIU’ GROSSA FU SPARATA nei cieli di Marano: la maggioranza si compone in Consiglio Comunale e in Consiglio Bertini sa di avere i numeri per governare; cosa che non può invece garantire Liccardo