MAY 22 - LE CITTA’ DELLE PEZZE - Il Col. Claudio Avv. Cappuccio è il nuovo Dirigente dell’Area Tecnica

MAY 22 -  LE CITTA’ DELLE PEZZE - Il Col. Claudio Avv. Cappuccio è il nuovo Dirigente dell’Area Tecnica

 
 
 

Una pezza al giorno leva il Sindaco di torno

Completamente imbrigliato nei lacci e lacciuoli che lui stesso si è stretto attorno con il mai abbastanza maledetto piano di riequilibrio decennale, costretto a fare i conti con un apparato ridotto al lumicino dopo la fuga precipitosa della maggior parte dei responsabili dei servizi, il Sindaco di Marano non sa più a che santo votarsi per far camminare la sgangherata macchina comunale e ogni giorno è costretto a inventarsi una pezza per mandare avanti la baracca inventandosi soluzioni incredibili che spesso peggiorano la situazione e creano disastri per i quali, ovviamente, serviranno altre pezze finché finirà con il trovarsi con le pezze a culo e dovrà rendersi conto di essere arrivato al capolinea decidendo per forza di cose di ritirarsi in buon ordine dopo aver mandato al macello la città

 

La dolorosa storia

Con il decreto n° 13 del 18 maggio 2015 il Sindaco conferisce l’incarico di Dirigente ad interim dell’Area Tecnica nientepopodimenoché al Col. Claudio Avv. Cappuccio ormai al termine della sua fallimentare esperienza maranese. Continua così, nella più rocambolesca e squallida delle maniere, la serie infinita di peripezie che attraversa dai primi giorni dell’era Liccardo l’ufficio più complesso, più indagato, più chiacchierato del Comune di Marano, una storia che il decreto ripercorre per intero costringendo il Sindaco a una autentica Via Crucis richiamando le stazioni di una catena infinita di fallimenti. Per chi vuole leggersi per intero l’istruttivo atto consigliamo di cliccare qui, per tutti gli altri ne proponiamo una sintesi molto stringata.

Agli inizi fu l’Arch. Picariello assunto a dirigere l’ufficio con un contratto di un anno, alla scadenza non erano nemmeno stati emanati gli atti per un bando per l’inserimento definitivo della figura dirigenziale e Picariello se ne andò

Venne allora l’Arch. Agostino Di Lorenzo che aveva tutta l’intenzione di rimanere ma anche lui alla scadenza del contratto dovette raccogliere i ferri e ritirarsi e nel frattempo la premiata ditta Longoni-Liccardi aveva assunto la decisione che è stata ed è la madre di tutte le disgrazie del Comune di Marano adottando il piano decennale di riequilibrio con tutti gli orpelli che di fatto ingessano la gestione del personale

Liccardo mette una pezza dando l’incarico ad interim alla Segretaria Generale, nelle more che si perfezioni l’improbabile atto dell’assunzione di un nuovo Dirigente, e la Segretaria svolge con scrupolo il suo lavoro; ma lavorare con scrupolo con degli assatanati traffichini come Liccardo e Soci significa guerra continua con i padroni del vapore e, trattata da pezza da piedi in pieno Consiglio Comunale dal Primo Cittadino di Marano, anche la Dott.ssa Asfaldo non può che lasciare in tutta fretta consegnando di nuovo scoperto un settore sensibilissimo con un problema grosso come 140 case, quello di una lottizzazione per la quale è avviato il processo di annullamento

 

La nuova pezza per l’Area Tecnica si chiama Cappuccio

Che cosa tira fuori dal cilindro allora un sempre più imbambolato Liccardo? Scopre che il Dirigente dell’Area Vigilanza, alias il Comandante dei Vigili Urbani, al quale era stata affidata ad interim la responsabilità dell’ufficio legale non ha più questo incarico e allora gli affibbia l’interim dell’Area Tecnica sapendo bene che dopo le brillanti prove date di sé nel ruolo di Comandante e ancor più in quello di Dirigente dell’Avvocatura il super blasonato colonnellone non potrà fornire un grande contributo visto che tutto quello che sa di lavori pubblici e urbanistica consiste nel distribuire e attaccare alle pareti della sala del comando bandiere, medaglie, gagliardetti e diplomi In fin dei conti, dice il Sindaco, tutto quello che deve fare è mettere delle firme e questo certamente non sarà un problema

E’ così che l’improvvido ragazzone sposta più avanti il problema, ma più avanti di quanto? Di circa 30 giorni perché a giugno scade anche il contratto di Cappuccio (con grande sollievo degli agenti di Polizia Municipale) e non potrà vedersi rinnovare il contratto perché il rinnovo equivale a una nuova assunzione e qui scatta la tagliola del piano decennale che lo proibisce

 

E dopo?

Al dopo, si sa, Dio provvede e una mezza ideuzza per la prossima pezza il Sindaco l’ha già in testa considerando anche l’ipotesi sempre più realistica che l’Ing. Moccia, vincitore del bando di mobilità emanato per la copertura del posto di Dirigente dell’Area Tecnica, sempre grazie al piano di riequilibrio, non possa venire a prendere servizio da noi: certamente un nuovo segretario generale, fra i tanti che ce ne sono a spasso, verrà e per lui è già pronto il decreto di un incarico ad interim che dovrà per forza accogliere se vuole lavorare a Marano con tutti i grattacapi che problemi come la lottizzazione sospesa comporteranno

 

La pezza per l’Ufficio Legale

Parlando del fatto che Cappuccio non è più responsabile dell’ufficio legale ci si è posta impertinente la domanda: ma chi è il nuovo Responsabile dell’avvocatura comunale visto che l’Avv. Di Grezia, rientrata nel ruolo per pochi giorni dopo i sei mesi di sospensione che le aveva comminato la Commissione Disciplinare per volere del Sindaco e della Giaccio, in effetti  non frequenta più le stanze del Comune perché ha ottenuto direttamente dalla Giunta Comunale il “comando” per un incarico alla Regione fino al 30 giugno? Come si spiega che Liccardo e Soci, sapendo che con una decisione del genere sguarnivano di fatto un altro snodo cruciale dell’attività dell’ente, hanno concesso il Comando con una delibera di Giunta firmata da tutti gli assessori?

Misteri della politica trasversale per la quale i fatti personali contano più del servizio alla collettività. Intanto è stata messa una pezza con l’incarico ad interim conferito al Dott. De Biase che, profondo conoscitore dei problemi maranesi e non volendo finire nei casini, aveva rifiutato con decisione di assumere quello all’Area Tecnica.

 

Questa è la storia di un Comune dove si va avanti a forza di pezze rabberciate alla meno peggio da un Sindaco completamente fuso; a questo punto, però, ci si chiede: perché, vista la sua abilità nel produrre pezze e petacce, non si autoassegna una stand al mercato dei panni e lascia alla città la possibilità di ritrovare un briciolo di dignità?