May 13 - I PRIMI EFFETTI DELLA CURA LICCARDO-LONGONI - Il rosso fisso passa da nove a quindici milioni

May 13 - I PRIMI EFFETTI DELLA CURA LICCARDO-LONGONI - Il rosso fisso passa da nove a quindici milioni

 
Mentre il medico studia…
E’ ormai un anno che al capezzale di un Comune che, parola di Sindaco, è come un ammalato in fase terminale”, staziona il fior fiore dell’intelleghenzia maranese, “i meglio” laureati in Economia e Commercio riuniti a consulto intorno a quel vero e proprio guru che è il Dott. Paolo Longoni e tutti insieme appassionatamente sono ancora lì a lambiccarsi il cervello per cercare di stendere una diagnosi che chiarisca di quale male soffre questa città che si sta spegnendo come un lumicino; ma, si sa, mentre il medico studia l’ammalato muore e i segnali di un aggravarsi pericolosissimo del quadro clinico si fanno ogni giorno più allarmanti
 
Per non impressionare i parenti…
Mosso da quel senso di umanità che in circostanze di questo tipo spinge i medici a non dire tutta la verità per non deprimere l’ammalato e chi gli sta vicino, il Sindaco Liccardo si spende in una maniera assolutamente encomiabile per cercare di tenere alto il morale della città e ogni tanto ti inventa un patrocinio, ti organizza uno struscio per Corso Europa dove attorniato dallo stuolo di figuranti degli assessori e dei lacchè sfoggia una invidiabile sicumera ripetendo il refrain che sta diventando un tormentone sono sereno…non è colpa mia”; ma intanto, nelle stanze meno sfavillanti del Comune, si producono delibere come la n° 64 del 6 maggio che non inducono per niente all’ottimismo chi ha a cuore lo stato di salute della città e non si lascia depistare dai mezzi di distrazione di massa a quali l’amministrazione fa ricorso quasi quotidiano
 
I sintomi di un aggravamento
La Commissaria Tramonti aveva ereditato da Cavallo una situazione finanziaria disastrosa che esprimeva tutta la sua gravità in quell’esposizione fissa di nove milioni di euro; se ne era andata, dopo aver contratto un mutuo di otto milioni per immettere liquidità, lasciando presso il tesoriere uno scoperto di 9 milioni; Liccardo, chiamato a gran voce dalla paesanità locale a sistemare le cose, a dicembre 2013 con la delibera 78/13 non solo conferma il ricorso alla anticipazione di tesoreria per 9.057.000 euro ma decide di utilizzare un ulteriore sconfinamento, autorizzato in via provvisoria da un provvedimento del governo, per ulteriori 5.943.000 euro da recuperare entro il 31 marzo 2014. Puntuale arriva il 31 marzo ma nessuno pensa che bisogna riportare lo scoperto bancario nei limiti “regolari” (anche se non c’è niente di regolare quando l’esposizione resta fissa all’ultimo centesimo); il Consigliere Bertini, che i fatti suoi pare proprio non se li voglia fare, il 15 aprile chiede alla Dott.sa Gargiulo e all’Assessore Longoni se ci sia stato o meno il previsto rientro; naturalmente, nello stile di questa amministrazione che anche delle norme della buona educazione fa regolarmente pezze da piedi, al Consigliere richiedente non viene fornita nessuna risposta ma il 6 maggio la Giunta, assente l’Assessore alle finanze, con la delibera n° 64, decide di utilizzare lo sconfinamento “provvisorio” fino al 31 dicembre 2014
Dal punto di vista formale la cosa non fa una grinza perché nel frattempo è arrivata una ulteriore disposizione governativa che autorizza lo slittamento “al fine di agevolare il rispetto dei tempi di pagamento” (segno della totale mancanza di idee di chi governa l’Italia che per eliminare i debiti con i fornitori aumenta i debiti con le banche…e questo è Renzi!); il problema però non è per niente di natura formale, il vero e drammatico problema è l’aggravamento del “quadro clinico”: la malattia che il duo Liccardo-Longoni doveva curare ha avuto un drammatico crollo e il rosso fisso è passato, in pianta stabile, da 9 milioni di euro a quasi 16 milioni…
 
La domanda che inquieta
Ovviamente la parte di città che non si accontenta dello struscio su Corso Europa ma segue con preoccupata attenzione quello che succede nella realtà, si domanda se questo aggravamento sia dovuto al fatto che nel tempo che il medico si è preso per studiare la situazione è precipitata o è precipitata perché nessuno ha trovato lo straccio di un’idea per cercare di tamponare la falla?
Comunque sia, dopo un anno che sta alla guida della città, il Sindaco Liccardo non può più assolutamente sentirsi sereno “perché non è colpa sua”; d’ora in avanti è e sarà tutta sua la colpa non tanto quella di aver provocato il disastro (d’altra parte chi non fa non falla) ma quella di non aver ancora messo mano a rimettere a posto le cose
 
Gli interessi: l’olio cotto sulla ferita.
 

Il rosso fisso in banca al limite dei 9 milioni di euro è costato negli ultimi 3 anni, la spaventosa cifra 631.000 euro di interessi e quest’anno, raddoppiandosi l’esposizione, la somma potrebbe arrivare sotto la soglia del milione di euro, cosa che, per una città che per la manutenzione delle strade non riesce a stanziare più di 45.000 euro e per il sostegno alle famiglie in difficoltà non dispone se non di 48.000 euro, suona tanto come uno schiaffo alla miseria.