Non è più un’ipotesi ma una notizia: la Regione Campania ha individuato un’altra fra le cave di Chiaiano a ridosso di Marano per la realizzazione di una seconda discarica Quella che fino a ieri sembrava una iattura da esorcizzare si è trasformata in un progetto che prevede che su una superficie complessiva di 36.000 mq. vengano conferiti rifiuti classificati come “compost atipico” (praticamente la frazione organica dei rifiuti non stabilizzata) per una quantità complessiva di 860.000 mc. che, considerato il maggiore peso specifico dell’unica componente umida del rifiuto, corrispondono a circa 1.200 tonnellate pari a una volta e mezzo la quantità conferita nella cava del Poligono [Per saperne di più chi ci legge può andarsi a leggere per intero la relazione tecnica predisposta dal Commissariato straordinario semplicemente cliccando qui]

 

Inutile soffermarsi nuovamente su considerazioni ormai ampiamente ripetute, il nostro è un territorio considerato irrimediabilmente compromesso e le nostre popolazioni ormai destinate a soccombere per cui è da noi che può arrivare di tutto

E’ un maledetto pugno allo stomaco che ci viene inferto mentre sono ancora ampiamente vivi gli echi degli ultimi arresti operati per quello che è successo nella cava del Poligono con i militari e la Digos impegnati a contrastare e criminalizzare i cittadini che cercavano di difendere il loro diritto a una sopravvivenza decente ma consentivano alla camorra di fare sfracelli che, come ormai avviene sempre in quest’Italia dalle collusioni consolidate, sono stati “scoperti” solo quando il business è stato perfezionato e i danni sono diventati irreversibili

 

C’è una sola difesa allo strapotere del connubio politica-camorra, la resistenza popolare, una resistenza che non sia fatta di manifestazioni e slogans con qualche blocco ogni tanto, ma una resistenza strenua, forte, decisa che non escluda nessuna forma di lotta