Mar 21 - …E ORA CHI GLIELO DICE A MATTEO? Per il Consiglio di Stato “non ci sono diritti acquisiti” per le lottizzazioni
Il chiodo fisso. Non sanno ancora come sarà composta la coalizione che sotto il nome accattivante (uno di quelli che consentono a SEL di superare tutte le remore) di “Marano bene comune” riunisce i cascami raccogliticci della peggiore esperienza amministrativa della storia di Marano, quella del periodo Parrotta-Cavallo; non sanno ancora come faranno a far uscire dal cilindro appezzottato della pantomima delle primarie il nome di Matteo Morra già designato per la candidatura a sindaco da tempi immemori; non hanno ancora la più vaga idea di quello che potrebbe essere lo straccio di un programma, ma su due punti hanno le idee più che chiare e non sono disposti a transigere a nessun costo: si faranno le lottizzazioni e si farà la funivia. Mentre sull’idea della funivia lasciamo a chi ci legge la libertà di scompisciarsi dalle risate nella maniera più sguaiata, sulla faccenda delle lottizzazioni, invece, vogliamo fermarci a fare due riflessioni serie perché quelle le vogliono fare davvero e il fatto che le mettano al primo posto fra gli impegni da assumere in una città che fra i mille problemi nei quali si dibatte non pone certamente come esigenza primaria quella di far partire le lottizzazioni, suscita perplessità inquietanti.
La voglia di mattone. Per richiamare alla memoria di chi ha tante cose da pensare qual' è il nocciolo del problema ripartiamo da una dichiarazione dell’uomo forte del PD che recuperiamo dal primo numero di gennaio de L’Altra Marano “…e di questo passo (le lottizzazioni) si faranno tutte. Ed è giusto che si facciano tutte, perché lo prevede il Piano Regolatore Generale. La cosa che non riesce a passare, a Marano e probabilmente anche altrove, è che se il PRG prevede che si costruisca in una certa zona, le amministrazioni comunali possono fare melina, prendere tempo, ma poi la lottizzazione si farà, perché è nel diritto dei proprietari. Bisogna approvare un nuovo strumento di pianificazione urbanistica, che sia coerente con la Marano di oggi e con quella che vorremmo che fosse Marano domani, e che riduca drasticamente gli indici di edificabilità…”. Far ingoiare un rospo di queste dimensioni a quegli alleati che ci tengono a passare per il paladini della non cementificazione era veramente una cosa ardua ed ecco allora che la scaltrezza della vecchia volpe riesce a imbastire un teorema che, anche se non ha convinto, ha offerto almeno una sufficiente motivazione formale per far accettare l’inaccettabile anche ai puri di cuore “quanto alle lottizzazioni noi ci impegniamo a ridurre drasticamente le cubature” e così si sono buttati tutti a discutere di cubature dimenticandosi che prima, forse, si doveva parlare delle lottizzazioni.
Le recondite ragioni. Ci stiamo domandando da allora quali fossero le ragioni per le quali il duo Morra-Simioli aveva messo le mani avanti con tanto anticipo e con tanta determinazione su un problema del quale la città non sentiva minimamente l’urgenza ma che ovviamente doveva essere quello che stava loro maggiormente a cuore e, partendo dall’assioma che si tratta di personaggi e di partiti che dei problemi della città non potrebbero fregarsene di meno e che non fanno certamente politica per passione civica, abbiamo ipotizzato che due potevano essere le motivazioni.
Un interesse diretto? Non ci risulta che i due personaggi abbiano un interesse diretto nelle lottizzazioni anche se non mancano di parentele che invece ne potrebbero essere coinvolte
Un interesse elettorale? Si sa che la compagnia del mattone a Marano ha sempre spostato e potrebbe ancora spostare alcune migliaia di voti e certamente i nostri soggetti non sono quelli che si fanno venire tanti scrupoli soprattutto se si rendono conto, e non possono non accorgersene, che i numeri dei quali dispongono in una città che a ragione attribuisce a loro la colpa di tutti i guai che sta passando, sono numeri risibili per cui l’idea di strizzare l’occhio ai palazzinari per introitare voti determinanti potrebbe non risultare proprio di quelle da buttare via. Questa seconda ipotesi muove a sua volta una duplice incognita: hanno già stretto accordi extra istituzionali per cui non possono che trascinare tutta la coalizione in questa avventura o stanno solo promettendo cose che potrebbero suscitare l’interesse di questi signori?
Il castello è di sabbia. Sembra però che qualcuno abbia fatto i conti senza l’oste perché esce fuori una sentenza del Consiglio di Stato, la n° 6656 del dicembre 2012, che crea frantuma l’incastellatura del teorema posto a base di tutto l’ambaradan perché al paragrafo 5.1. recita testualmente “la nozione di naturale vocazione edificatoria postula la preesistenza di una edificabilità di fatto, cioè può essere attribuita solo a un terreno già edificato”; praticamente “non esiste alcun fondamento giuridico sulla cui base il proprietario di un terreno possa rivendicare un diritto edificatorio”. Se l’idea lanciata per giustificare la ripresa delle lottizzazioni può avere un minimo di fondamento in vigenza del Piano Regolatore esistente, questo decade totalmente nel caso in cui si debba andare a redigere un nuovo Piano nel quale NON E’ DETTO che debbano essere ricompresi eventuali diritti maturati in precedenza e, siccome la nuova amministrazione non potrà esimersi dal varare un nuovo PUC, ne consegue che è meramente surrettizio parlare di diritti acquisiti perché ne verranno a mancare tutti i presupposti giuridici.
E ora che succede? Succede semplicemente che se vogliono andare per questa strada si dovranno inventare qualche altra palla per convincere i più riottosi fra i loro alleati e, qualora abbiano qualche impegno già assunto, dovranno procurarsi una qualche ragionevole spiegazione per i loro possibili danti causa.
La nostra idea sulle lottizzazioni. Per quanto ci riguarda abbiamo ben chiare le idee in merito ai principi ai quali informare la stesura di un nuovo piano regolatore e ci fa piacere poterne parlare con i nostri lettori, visto però che questo articolo è venuto più lungo del previsto e che l’argomento non può essere liquidato in poche battute, abbiamo pensato di fermarci qui per il momento e di dedicare all’argomento un altro articolo di prossima uscita.