Homepage > Mar. 20 - LAVORO? NON E’ UN MIO PROBLEMA - Il Sindaco rifiuta qualunque impegno per il lavoro
Mar. 20 - LAVORO? NON E’ UN MIO PROBLEMA - Il Sindaco rifiuta qualunque impegno per il lavoro
“Sappiamo che il Comune non può risolvere il problema del lavoro…ma comunque il Comune non può nemmeno disinteressarsene…qualcosa deve fare…noi abbiamo fatto delle proposte e ci aspettiamo che altri ne facciano altre e poi le confrontiamo…abbiamo chiesto la convocazione di questo Consiglio Comunale proprio per questo: per un confronto di idee sul lavoro”. Ha concluso così, nella seduta di Consiglio di venerdì 14 marzo, il suo intervento per la presentazione della delibera il Consigliere Recupido e queste erano effettivamente le intenzioni nostre e di chi, con noi, voleva che l’angosciante dramma della mancanza di lavoro fosse messo al centro dell’attività politica e amministrativa della nostra città, ma, come purtroppo ci è capitato spesso di constatare, la prontezza di riflessi e la capacità di capire le cose non sono proprio i requisiti nei quali eccellano il nostro Sindaco e la sua banda di scalcagnati che anche questa volta non hanno capito niente e non hanno saputo cogliere l’opportunità che veniva loro offerta per rendere utile alla città il loro inutile cazzeggiare al Comune. Invece di entrare nel tema e cercare con un minimo di onestà intellettuale di inventarsi qualcosa per attenuare i devastanti effetti di una disoccupazione galoppante che sta facendo precipitare nella disperazione un numero sempre maggiore di famiglie, l’hanno buttata in politica e l’hanno fatto nel modo becero e gretto che è il segno peculiare di questa stagione amministrativa
Le ragioni di un Consiglio straordinario
Nel blog del 27 febbraio intitolato “Prima di tutto il lavoro” avevamo illustrato ampiamente le ragioni che sottendevano la nostra richiesta di convocazione e avevamo anche anticipato quelle che sarebbero state le proposte che avremmo sottoposto all’attenzione del Consiglio, ma mentre invitiamo chi ci legge ad andarsele a recuperare cliccando qui pensiamo utile riportare integralmente quanto esponevamo in premessa dove dicevamo che “se negli otto mesi che ti hanno visto alla guida della città non hai fatto nemmeno una riunione di giunta per capire se e che cosa si potrebbe fare per affrontare la crisi occupazionale e le sue infauste conseguenze, significa o che, con la mangiatoia bassa che ti ritrovi, non hai capito niente o che non sei buono” e, partendo da questa amara constatazione, proponevamo la costituzione di una Consulta Straordinaria Permanente formata da Consiglieri Comunali di tutte le forze politiche, che tenesse sempre alta l’attenzione dell’amministrazione sui problemi della disoccupazione proponendo iniziative e stimolando la ricerca di soluzioni
Due modi diversi di vedere il mondo
Si confrontavano in Consiglio, e si confrontano ogni giorno, due contrapposti modi di vedere il mondo
Come la vediamo noi. Noi consideriamo i problemi delle donne e degli uomini di Marano la ragione primaria per la quale facciamo politica, ci appartengono, ci entrano dentro, diventano la nostra ossessione. Noi ci riconosciamo nell’ansia di chi, avendo bisogno per i propri figli di un medicinale urgente e indispensabile, non si torna a casa rassegnato al fatto di aver trovato tutte le farmacie chiuse ma tanto si ritira quando ha trovato il medicinale, anche a costo di scassinare una farmacia; e davanti a un problema micidiale come quello del lavoro che manca non esitiamo a mettere in campo proposte che possono anche sembrare ai limiti del buon senso se ci sembra che possano creare una anche minima opportunità.
Come la vedono loro. Liccardo è il Sindaco che, intervistato più volte in merito a disastri incombenti, risponde atarassico “Io sono sereno, in questa cosa non ci sono responsabilità mie”: se la casa gli cade addosso come fai a sentirti sereno semplicemente pensando che non sei tu che l’hai buttata giù? Aiuta ancora meglio a definire l’atteggiamento mentale con il quale la maggioranza al governo di Marano si pone di fronte al problema lavoro la frase pronunciata dal Consigliere Vincenzo Marra che, intervenendo senza titolo nella conferenza dei Capigruppo, dice senza alcun ritegno “ma noi che possiamo fare per il lavoro? Che bisogno c’era di convocare un Consiglio Comunale urgente e straordinario su un problema come questo?”
E’ chiaro che abbiamo tutti gli argomenti per confermare un’idea che ci siamo fatti da tempo e cioè che Liccardo e suoi al governo di Marano sono le persone sbagliate nel posto sbagliato
Come è andata a finire?
In merito a come si sono concluse le cose ci aiuta a sintetizzare una reminiscenza biblica che raccomanda “non gettate le vostre perle ai porci” (Matteo 7,6). In effetti è andata come avevamo tristemente previsto, invece di misurarsi con proposte più efficaci e intelligenti il Sindaco e i Consiglieri di maggioranza (o meglio un paio di loro) si sono dannati l’anima per tentare smontare tutte quelle che avevamo preannunciato pubblicandole sul blog e tutta l’ossessione del pavido Liccardo è stata quella di non assumere impegni a nessun costo per una cosa che non lo interessava nemmeno un po’ e soprattutto quella di non “bocciare la proposta” per non finire sul blog e essere indicato come quello che “non ci tiene per i lavoratori mentre è chiaro che un buon Sindaco è molto più contento se i suoi cittadini lavorano” (parole testuali).
Alla fine di un asfittico dialogo fra sordi la maggioranza ha trovato la quadra svuotando a forza di emendamenti di ogni utile contenuto la proposta deliberativa e trasformando quel gruppo di lavoro che doveva essere uno stimolo per tenere l’amministrazione costantemente sul tema in un gruppo di studio che “entro sei mesi preparerà un piano straordinario per il lavoro da sottoporre al Consiglio Comunale che lo proporrà al Sindaco…” praticamente il modo più ignobile per mandare a babbo morto un dramma che morde ogni giorni in maniera più feroce le famiglie. Ovviamente questo tipo di aborto se lo sono votato da soli e da soli ne portano l’intera responsabilità il Sindaco e quella massa gelatinosa e informe che costituisce la sua decerebrata maggioranza.
E’ chiaro che se la sala consiliare fosse stata piena di lavoratori e disoccupati il risultato del Consiglio sarebbe stato tutto diverso perché i nostri eroi hanno poche idee e tutte abbondantemente confuse, ma il coraggio di affrontare a viso aperto la città non ce l’hanno proprio e “il coraggio, come diceva don Abbondio, uno non se lo può dare”
Il blog e la storia
Ecco che alla fine sul blog Liccardo ci è andato comunque e non ci pare proprio che ne esca con un minimo di parvenza di dignità; ma siamo convinti che il giudizio della storia sarà molto più severo.