Mar 10 - TUTTA UN’ALTRA STORIA… - I tredici anni che avevano cambiato Marano

Mar 10 - TUTTA UN’ALTRA STORIA… - I tredici anni che avevano cambiato Marano

La storia di Marano non è solo storia di malavita ma anche storia di vita, storia di un riscatto avviato, storia di una città che ha avuto l’occasione di mettere in campo potenzialità insospettate, è riuscita a recuperare ritardi abissali, a portarsi all’altezza dei tempi e proiettarsi verso un futuro di eccellenza
E’ storia vera, trascorsa in un quotidiano che, nel suo scorrere normale, non ha consentito a chi l’ha vissuta di percepirne la portata ma che prende forma e si delinea in tutta la sua concretezza se si ripercorre a distanza di tempo e, partendo da quello che eravamo, si riscopre quello che eravamo stati capaci di diventare e si riesce anche a capire quello che abbiamo perduto da quando questo percorso si è interrotto con il ritorno a quella “paesanità” che è la madre di tutti i mali .
E’ questo che vogliamo fare a partire da oggi e lo facciamo riscrivendo pedissequamente a puntate quello che abbiamo riscoperto rileggendo un libricino che l’ultima amministrazione Bertini, sapendo che per legge l’esperienza si sarebbe interrotta da lì a pochi mesi, distribuì a tutte le famiglie come rendiconto dell’attività amministrativa, un libretto che si intitolava “I tredici anni che hanno cambiato Marano” e che fotografava lo stato dei fatti al marzo 2006. Rimarchiamo il dato temporale perché da allora molte cose sono cambiate e non ci sembra che siano cambiate in meglio
 
Breve riassunto del percorso elettorale
Ci piace far notare, prima di addentrarci in questa sintesi ridotta della storia di tre consiliature, come i risultati elettorali siano stati sempre ottenuti con partiti e liste civiche dal consenso molto contenuto e senza nessun “portatore di voti” ma esclusivamente per una volontà popolare convinta dalla bontà dell’esperienza in sé.
 

 
“Per riordinare le idee può aiutare ripercorrere per brevi tratti la storia di una stagione amministrativa lunga tredici anni:
Sciolto nel 1991 il Consiglio Comunale per infiltrazioni camorristiche, dopo venti mesi di commissariamento che aveva dichiarato il dissesto finanziario, con le elezioni di dicembre 93 Marano sceglie inaspettatamente una inedita amministrazione assolutamente nuova sulla scena politica, completamente svincolata da ogni precedente storia e del tutto impreparata a una avventura impegnativa come quelle di governare una città grande e difficile come Marano
Con l’umiltà e l’entusiasmo dei neofiti sindaco ed assessori si mettono a lavorare scoprendo guasti inenarrabili, problemi mai affrontati, un distacco che sembrava insanabile fra la città e le stanze del potere; ma si lavora di gran lena e si impara presto a fare i conti con il dissesto, con una macchina comunale non abituata a produrre risultati, con una città che di città ha ancora ben poco e con la inderogabile necessità di mantenere, nonostante tutto, gli impegni assunti in campagna elettorale
Nascono “incomprensioni” nella maggioranza e dopo non più di due anni i consiglieri del PdS (l’attuale PD) bocciano il bilancio e mandano a casa l’amministrazione stoppando quasi sul nascere quella che tutti sentivano potesse essere un’occasione di cambiamento
Dopo sei mesi di commissariamento si torna alle urne e la città sceglie nuovamente di affidarsi a quel manipolo di “improvvisati” che ormai tanto improvvisati non erano più e che si mettono di buzzo buono a cercare di recuperare il tempo perduto con i risultati e con gli incidenti di percorso che vengono descritti più avanti
Cinque anni di governo vanno via veloci e si arriva alle elezioni del 2001 che per l’ennesima volta vedono la gente di Marano dare fiducia  alla amministrazione uscente, viene riconfermato il sindaco Bertini e i lavori proseguono come se non si fossero mai interrotti
Non tutti però digeriscono bene questa amministrazione che non fa sconti a nessuno e comincia il calvario dei guai giudiziari che pare non abbiano altro scopo se non quello di interrompere la stagione amministrativa
Le false rivelazioni di un pentito di camorra provocano al sindaco una incriminazione per associazione a delinquere di stampo mafioso ai sensi dell’art. 416 bis del CPP; indagine, pedinamenti, perquisizioni, intercettazioni consentono al giudice di appurare i fatti e l’imputazione viene archiviata in sede istruttoria; qualcuno però riesce a trovare il modo di tenere in piedi un’accusa per corruzione aggravata e ci vogliono due anni di processi perché il tribunale riconosca che il fatto non sussiste: si continua a lavorare perché i problemi della città non consentono pause ma è una vera e propria via crucis
Mancava però ancora la prova più dura: il Prefetto manda a Marano la commissione di accesso per verificare quali fossero i condizionamenti della camorra sulla amministrazione e dopo un anno e mezzo di forsennato lavoro alla ricerca di documenti che provassero le infiltrazioni della malavita organizzata, su proposta del Prefetto, il Ministero dell’Interno decreta lo scioglimento del Consiglio Comunale di Marano per infiltrazioni camorristiche. E’ una mazzata per la città che vede nuovamente sui giornali l’equazione infamante Marano=camorra; ma Marano non ci sta, si stringe intorno alla sua amministrazione, scende in piazza, urla le sue ragioni e dopo poco più di tre mesi il Tribunale Amministrativo Regionale ristabilisce la verità e consegna di nuovo la città ai suoi legittimi amministratori che si rimboccano le maniche e cercano di recuperare il terreno perduto convinti come sono che non possono essere disattesi gli impegni assunti con la città

Si arriva a oggi (marzo 2006) e, presentando il rendiconto alla città, riteniamo di poter dignitosamente concludere un pezzo di storia.”