Mag. 10 FRA IL DIRE E IL FARE C’E’ DI MEZZO… MARANO

Mag. 10   FRA IL DIRE E IL FARE  C’E’ DI MEZZO… MARANO

 

FUORI DALLA MISCHIA

Sono partite le grandi manovre, da ogni angolo spuntano candidati, amici dei canditati, parenti dei candidati, padroni dei candidati che ti agganciano senza ritegno per chiederti il favore di un voto, per prometterti l’impensabile, per assicurarti che con loro Marano diventerà presto una piccola Svizzera…sorrisi artificiali e visi accattivanti fra qualche ora tappezzeranno la città in un tourbillon di affissioni, con uno spreco enorme di danaro…ristoranti e pizzerie faranno affari d’oro: una pizza per un voto!

Noi abbiamo troppo rispetto per gli elettori e non veniamo a assalirli e assillarli.

Ci riteniamo persone serie e non facciamo promesse che non potremmo mantenere.

Siamo lavoratori, professionisti, casalinghe, padri di famiglia, gente che non ha soldi da buttare e che soprattutto non ha niente da chiedere alla politica: stamperemo quei pochi manifesti che servono sapendo anche che dureranno pochi istanti e se ci troviamo i soldi per una pizza li spendiamo in simpatia fra amici.

LE PAROLE SONO PAROLE E I FATTI SONO FATTI

A fronte delle parole dei tanti NOI LASCIAMO CHE SIANO I FATTI A PARLARE e se non ti convincono i fatti è inutile che insistiamo.

I fatti dicono che

- tutti i guai che Marano sta passando, il disastro finanziario, lo spreco dei fondi europei, le tasse ai massimi livelli, la scomparsa di tutti i servizi, le strade massacrate, la perdita di ogni credibilità, un commissariamento lungo 12 mesi…lo sfascio della città è tutto e per intero da addebitare a chi ha governato Marano dal 2006 a oggi e che ora si ripresenta per promettere che farà da domani quello che non ha saputo fare fino a oggi e Palladino, candidato a sindaco da quel centro sinistra che è l’artefice principale del disastro, è uno di questi.

- tutto quello che di buono si incontra girando per Marano è stato prodotto nei tredici anni di amministrazione Bertini: è con lui che l’acqua è arrivata in tutte le case, che si sono fatte fogne, strade, marciapiedi, piazze, che si sono realizzate nuove scuole e strutture sportive, è con lui che tutti quelli che abitano a Marano si sono sentiti maranesi e orgogliosi di esserlo: dopo di lui il vuoto assoluto.

IL VOTO COATTO E IL VOTO LIBERO.

Oggi le donne e gli uomini liberi possono decidere il destino di Marano cercando di contrastare quello che è la causa di tutti i mali: il voto coatto che è il voto che non cerca il bene comune ma viene dato per amicizie vere o finte, parentele più o meno effettive, promesse platealmente impossibili, per pressioni più o meno evidenti, per ricatti larvati…quel voto che, orchestrato dai soliti noti, ha prodotto Perrotta e Cavallo e che oggi, con la regia di quel Di Guida che è portatore conclamato di interessi che niente hanno a che vedere con la città, questa volta viene indirizzato verso il candidato sindaco del Centro Destra Angelo Liccardo.

L’UNICO ANTIDOTO:IL VOTO

Contro il voto coatto non c’è ragione che tenga, sono numeri situati che non possono essere modificati; l’unico antidoto contro un ritorno al sistema Perrotta-Cavallo è il voto libero, un voto che segni la massiccia discesa in campo della maggioranza silenziosa e che venga indirizzato verso quel sindaco e verso quelle forze politiche che hanno dalla loro parte la ragione dei fatti: MAURO BERTINI SINDACO e uno di questi simboli.