Luglio 20 - L’ASSESSORE IMPOSTO La scelta inquietante dell’assessore all’Urbanistica

Luglio 20 -  L’ASSESSORE IMPOSTO La scelta inquietante dell’assessore all’Urbanistica

 

  Volare?…oh oh
Nell’ultimo numero de L’Altra Marano avevamo espresso un nostro primo sommario parere in merito a una Giunta appena formata dicendo che per noi era una Giunta “fatta per volare basso”, oggi, quando si è appena concluso  il primo Consiglio Comunale nel quale il sindaco ha presentato ufficialmente quella che a suo parere dovrebbe essere una compagine di governo, non possiamo che confermare il giudizio, rivedendolo al ribasso con il dubbio che la parola “volare” non sia stata usata impropriamente, e aggiungendo al tutto la strana e inquietante sensazione che a fare la rotta non sia il capo dell’amministrazione il quale sembra ricevere, non si sa da dove e non si sa da chi, indicazioni significativamente impegnative su quello che deve fare.
Naturalmente non mancherà chi, leggendo queste nostre non nuove affermazioni, ci taccerà ancora una volta di ripetitività e mistificazione e, siccome sappiamo che può capitare che la nostra innata vena polemica ci induca effettivamente a prendere fischi per fiaschi, vi chiediamo di seguirci in quello che andiamo a raccontare  per confermarci nell’idea o per farci capire che abbiamo preso le palle del ciuccio per lampadine fulminate
Due contraddizioni tanto per gradire
Per andare subito al nocciolo della questione sorvoliamo su un giudizio analitico della Giunta nel suo complesso limitandoci per il momento a rilevare  solo  alcune contraddizioni che balzano troppo vistosamente all’occhio per essere tralasciate come il contrasto stridente  fra le intenzioni di partenza che parlavano di competenza, professionalità e ringiovanimento dei quadri e la presenza in Giunta, invece,  di un ciarpame che ricorda i tempi del cippo a Forcella mentre il compito di rappresentare il ringiovanimento è affidato a un  geometra unico e solo al quale è assegnata la delega della gestione del personale comunale, o come la millantata  volontà di trasparenza che fa violentemente a pugni con il fatto che la delega allo sport va all’assessore (parente del Sindaco) che è la moglie del funzionario comunale responsabile dell’ufficio sport o con il fatto che la delega alla legalità sia assegnata a un assessore coinvolto in una poco chiara vicenda per uno sbancamento abusivo.
Cose, se si vuole, di poco conto ma  aiutano a farsi un’idea di quello che è il brodo di cultura anche di questa amministrazione
Le strane incongruenze di un bravo ragazzo

L’aspetto da bravo ragazzo che è stato il motivo portante di tutta la campagna elettorale sembra che stia ancora in piedi nonostante nei suoi primi quaranta giorni sia già incorso in una sequela di incongruenze che fanno affacciare fastidiosamente qualche dubbio che si fa particolarmente insistente quando capitano cose come quella che è successa nel corso della riunione del primo Consiglio Comunale e che veniamo a raccontare nel dettaglio per scoprire se i nostri lettori, sicuramente non prevenuti, lo condividono con noi
Prologo. Per inquadrare meglio il contesto premettiamo che per legge la nomina degli assessori è di esclusiva competenza del Sindaco e ricordiamo che nel caso specifico, prima di aprire il fatidico tavolo delle trattative con i partiti,  il giovane Liccardo ha chiarito che si riservava la scelta  dei due assessori ai quali assegnare i comparti più delicati e strategicamente più importanti quali l’Urbanistica e l’Area Finanziaria perché in questo campo voleva la massima competenza e affidabilità
L’Assessore ignoto. Dopo la presentazione dei membri della Giunta fatta dal Sindaco in una maniera molto sbrigativa indicandone solo nome, cognome e deleghe chiede la parola il Consigliere Mauro Bertini il quale, visto che per tutti gli assessori made in Marano i dati forniti erano più che sufficienti per essere depressi, chiede di saperne di più in merito agli assessori arrivati da fuori con un particolare e specifico riferimento all’Arch. Giuseppina Pennino che, perfettamente sconosciuta, ci ritroviamo incaricata del delicatissimo dicastero dell’Urbanistica in una Amministrazione che sta per mettere mano al nuovo Piano Regolatore in una città nella quale da sempre gli interessi palazzinari più o meno in odore di illegalità fanno il bello e il cattivo tempo. Visto che da una ricerca effettuata su Internet  non risulta a nome del neo assessore nessuna attività che ne qualifichi la professione, anzi sembrerebbe non esistere proprio fatto salvo il coinvolgimento in una brutta storia di maxi abusivismo edilizio successa a Giugliano per la quale la Pennino fu indagata e sembra sia stata poi prosciolta, e considerato che anche in quel di Qualiano nessuno ne sa qualcosa fatta eccezione per qualche frequentazione “inquietante” con tal Basile e, dicono, con l’ambiente dei Cesaro, il Consigliere Bertini chiede al Sindaco di indicare al Consiglio sulla base di quali fatti ha riscontrato l’esistenza di quei requisiti di professionalità e affidabilità che aveva indicato essere indispensabili per il ruolo
Il Sindaco va in tilt. Visibilmente in difficoltà il Sindaco Liccardo dà improvvisamente in escandescenze e parte in quarta scagliandosi contro l’interrogante con una veemenza che scatena l’entusiasmo beota della claque che si spella le mani per applaudirlo freneticamente (esattamente come ai tempi di Cavallo a conferma che il contesto è sempre lo stesso) ma non entra nel merito se non per dire una cosa di questo tipo “…anche se non ci fossero particolari requisiti ho la certezza che non ci sono elementi negativi…perché mi risulta che l’Arch. Pennino non è indagata (???)…”, alla replica di Bertini che fa notare al primo cittadino che praticamente non ha risposto alla domanda arriva la seconda lapidaria affermazione di Liccardo che precisa “…le scelte degli assessori sono il risultato di un accordo politico del quale non sono tenuto a rendere conto… e poi esiste il principio di inerenza per cui il fatto che l’assessore sia un architetto e non un idraulico vuol dire che una certa competenza ce l’ha senz’altro…”, cosa che pare non sia nemmeno tanto tenuta in considerazione se si pensa che per la gestione del personale l’assessorato è andato a un geometra!!!
La triste realtà. Ci sembra assolutamente evidente che dell’Arch. Pennino il Sindaco non conosceva nemmeno l’esistenza e che se l’ha nominato assessore è solo perché qualcuno glielo ha proposto o imposto e siccome di questo qualcuno non conosciamo né il nome né il cognome non possiamo che affidarci alla fantasia per cercare di individuare il contesto nel quale è maturata la scelta e, viste le frequentazioni di cui si parlava sopra, non è nemmeno difficile immaginare a chi sta a cuore che il comparto Urbanistica, al quale compete la responsabilità primaria nella redazione del Nuovo Piano Regolatore, venga affidato a un assessore che non crei troppi problemi e che magari sia disponibile a ascoltare “suggerimenti”, noi vorremmo addirittura azzardarci a fare il nome del propositore parlando di Antonio Di Guida che è il factotum dell’operazione Liccardo, ma, conoscendone la suscettibilità, evitiamo accuratamente di farlo per non incorrere in un’altra querela
Dove va Marano?
Da quel che è dato vedere le peggiori previsioni della vigilia stanno trovando una deprimente conferma e, se tanto di dà tanto, non è difficile individuare chi è che segnata la rotta per la nostra città comunque si chiami il Sindaco
 
Ovviamente questo è quello che pensiamo noi che siamo costituzionalmente prevenuti, ma i nostri lettori, che prevenuti non sono, cosa ne pensano?