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JUN 29 LO TSUNAMI IN CONSIGLIO - Il Consiglio sul Giardino dei Ciliegi travolge tutto e tutti
Si pensava che il Consiglio Comunale di giovedì 25 giugno avrebbe creato un discreto scombino nello scenario politico-amministrativo di Marano, le avvisaglie di un casino imminente c’erano tutte, ma quello che poi effettivamente è successo è andato ben oltre le previsioni scompaginando radicalmente schemi, ruoli e funzioni; in pratica quando abbiamo provato a riordinare le idee e siamo passati sul campo di battaglia per raccogliere i cocci e contare morti e feriti ci siamo resi conto che un vero e proprio tsunami aveva travolto tutto e tutti e abbiamo capito che niente sarebbe stato più come prima o, meglio, che tutto sarebbe ritornato come prima quando gli interessi forti dominavano la scena e assegnavano ai figuranti ruoli e funzioni
E’ successo quello che non si sarebbe mai pensato potesse succedere in un solo Consiglio Comunale:
- Le necessarie dimissioni del Sindaco Il Sindaco ha definitivamente perso la maggioranza e quel poco di parvenza di funzione leaderistica che in una qualche maniera scimmiottava da un po’ di tempo: quattro consiglieri della sua maggioranza l’hanno platealmente sconfessato votando contro la proposta di delibera da lui presentata al Consiglio mentre altri due gli hanno fatto mancare il loro supporto non presentandosi in Consiglio. Le dimissioni non sono più un’ipotesi ma una ineludibile esigenza: deve solo decidere il tempo e la forma
- Le dimissioni del Presidente del Consiglio conseguono spontaneamente all’ intervento con il quale si arrabattava a motivare il voto contrario e che il solito lecchino prezzolato ha classificato come “il più lucido” fra gli interventi ma che in realtà mette in solare evidenza la totale inadeguatezza al ruolo quando afferma di essere stata ingannata dal Sindaco che “l’avrebbe indotta” a convocare un Consiglio del quale lei non ravvedeva l’esigenza (siamo a livello di circonvenzione di incapace) e che alla fine ha convocato l’assise “pur sapendo che non c’erano tutte le carte” abdicando al ruolo autonomo di unica garante della regolarità degli atti del Consiglio
- Si è frantumata l’opposizione: il flebile legame che teneva uniti i vari gruppi in una azione di contrasto all’Amministrazione, per alcuni vero per altri di mera facciata, è saltato al primo strappo quando sono arrivati ordini perentori dai quali non potevano esimersi alcuni Consiglieri che hanno dovuto prendere le distanze da quelli de L’Altra Marano ben sapendo che questi ultimi non prendono ordini se non dalla città e che, per quanto consapevoli che l’unione fa la forza, sanno benissimo cavarsela da soli se l’unione con altri mette a rischio la libertà e la coerenza
- Sono saltati gli schemi del confronto perché è andato a farsi friggere ogni elemento distintivo fra maggioranza e opposizione, le contrapposizioni forti e pesanti che pure ci sono state non hanno attinto le loro ragioni nelle diverse scuole di pensiero che determinano le scelte di campo di tipo politico ma in un interesse ben preciso e assolutamente trasversale che è quello della Compagnia del Mattone
- Sono saltati tutti i riferimenti alla dignità, alla coerenza, al buon senso e si sono scatenati comportamenti schizofrenici capaci di mandare al manicomio lo psichiatra che volesse investigarli, …lepri che scappano a gambe levate pochi minuti prima del voto, lepri che vengono riportate indietro e costrette a votare quando dalla regia esterna (ne parleremo a breve) si sono accorti che erano cambiati i rapporti di forza, Consiglieri che avevano proclamato con motivazioni convincenti la loro astensione e che dopo trovano motivazioni altrettanto convincenti per giustificare il voto contrario per compensare i numeri che intanto sono cambiati
Come possono vedere i nostri amabili lettori già al primo impatto la situazione è ingarbugliata in una maniera tale che si impone un approfondimento per ognuno dei punti che abbiamo in sommaria sintesi rappresentato fin qui, ma farlo in questa sede renderebbe questo articolo lunghissimo e probabilmente un po’ confusionario per cui ci proponiamo di ritornare sui singoli argomenti con articoli mirati che pubblicheremo nei prossimi giorni cercando il massimo della chiarezza e della leggibilità. Va fatta verità su tutti i singoli punti e se avete la pazienza di seguirci avrete con dovizia di particolari tutta la verità.
Intanto però ci prendiamo ancora un po’ di spazio per ricordare e precisare quale fosse il vero nocciolo della questione
Il vero argomento del contendere
Il Consiglio Comunale è stato convocato d’urgenza, su ordine del TAR, per decidere se il Comune dovesse o non dovesse prestare fideiussione a favore del Credito Sportivo per il mutuo da erogare al Concessionario incaricato di realizzare le opere che costituiscono il complesso denominato “Giardino dei Ciliegi” (la storia del Giardino dei Ciliegi la si può ripercorrere cliccando qui); l’accensione della polizza fideiussoria consente l’avvio delle opere, il rifiuto blocca la prosecuzione dell’iter nonostante esista già un contratto vincolante che impegna l’Ente e le cose restano come sono. Sull’area oggetto del P.R.U. (Piano di Riqualificazione Urbana) si erano da tempo fissati gli appetiti dei palazzinari locali che voci da anni circolanti asseriscono avessero già messo in vendita gli appartamenti che contavano di realizzare.
La realizzazione delle opere mirava, fra l’altro, anche a salvare dal cemento questo importante polmone sfuggito alla devastazione ed è proprio per scongiurare questa definitiva perdita di un business plurimilionario che irrompe prepotentemente sulla scena la Compagnia del Mattone che ordina senza possibilità di replica ai Consiglieri di riferimento, a qualunque gruppo politico appartengano, di bloccare, costi quello che costi, tutta l’operazione
La posizione dell’area al centro della città, in un contesto pesantemente urbanizzato, costituisce un ottimo spunto per dichiararla in un ormai prossimo Piano Regolatore come “zona di completamento”, quindi pienamente edificabile, mentre l’esistenza di strutture di servizio impedirebbe irrimediabilmente il cambio di destinazione d’uso: ecco perché era tanto importante che il Consiglio Comunale di giovedì 25 giugno determinasse che le cose restano come sono
Ovviamente ritorneremo prossimamente anche su questo argomento, anzi partiremo da questo per avere la giusta chiave di lettura per capire tutto il resto.