Giugno 27 SINDACO CHE VIENE, TRIBUNALE CHE SE NE VA Una disgrazia tira l’altra

Giugno 27   SINDACO CHE VIENE, TRIBUNALE CHE SE NE VA Una disgrazia tira l’altra

 
Appena appresa la notizia che il governo aveva assegnato ad Aversa la sede del nuovo Tribunale di Napoli Nord e subito dopo aver letto lo scialbo comunicato emanato dal Sindaco siamo usciti con un nostro commento immediato che aveva l’unico scopo di cogliere sul fatto l’assoluta inadeguatezza dell’intervento del nostro primo cittadino ripromettendoci, però, di ritornare quanto prima sul fatto per cogliere tutta la portata di una decisione che priva la città di un importante presidio di legalità, di una prestigiosa funzione sovracomunale e di significative opportunità occupazionali; diamo seguito a quanto ci eravamo proposti e affrontiamo l’argomento con una maggiore disponibilità di tempo e di spazio cercando di coglierne tutti i risvolti.
Due pillole di storia
Un tempo che sembra ormai molto lontano il Ministro della Giustizia Flick, su richiesta dell’allora Sindaco Bertini, aveva indicato con un decreto Marano come sede del nuovo Tribunale dell’area a nord di Napoli; immediatamente fu redatto un progetto preliminare che prevedeva la realizzazione di una palazzina gemella di quella dove aveva sede la Pretura che avrebbe dovuto sorgere sull’area adibita a parcheggio prevedendo che quest’ultimo venisse ricavato sulla copertura dell’edificio; nel bilancio comunale fu prevista una posta economica sufficiente per coprire la spesa da finanziare con l’accensione di un mutuo e sembrava che la cosa potesse andare via liscia fin quando, con la protervia che da sempre contraddistingue l’amministrazione comunale di Giugliano, il Sindaco Gerlini non aprì un aspro contenzioso che portò all’ignobile baratto spazzatura per un tribunale, nel senso che Giugliano accettava che si realizzasse sul territorio l’inceneritore che poi è finito ad Acerra, a patto che venisse designata come città sede del Tribunale; il patto fu siglato dall’allora ministro dell’interno Iervolino, dal Presidente della Regione Rastrelli e dal Sindaco e il tribunale venne scippato a Marano per essere destinato a Giugliano dove, un po’ per l’elefantiasi propria di tutto ciò che riguarda quella città un po’ per una volontà certamente non favorevole dei poteri forti locali, il Tribunale non è mai stato costruito con la conseguenza che il territorio ne viene definitivamente privata con l’assegnazione a Aversa. A Marano nel frattempo la Pretura si trasforma in sede distaccata del Tribunale di Napoli che però incappa in un problema di parziale inagibilità statica per cui la palazzina viene sgomberata e le funzioni vengono trasferite provvisoriamente nell’edificio attiguo che era stato realizzato per essere sede dell’Agenzia dell’Impiego; le condizioni di esercizio decisamente inadeguate unitamente alla totale inerzia del Sindaco Perrotta convincono il Presidente del Tribunale  a trasferire il Giudizio Penale al Centro Direzionale di Napoli dando praticamente il via a un progressivo abbandono del territorio che potrebbe completarsi con la ventilata ipotesi che venga abolita anche la sezione distaccata.
I danni indotti dalla gestione scriteriata della amministrazione comunale
Ci sono danni che derivano alla città direttamente dalla decisione del Governo ma anche in riferimento a questi ha una  pesante responsabilità l’ amministrazione Perrotta sia perché non ha nemmeno tentato di lottare per conservare al territorio il presidio giudiziario sia per il modo raffazzonato e inconcludente con il quale ha gestito l’emergenza ma non è esente da colpe nemmeno il sindaco Cavallo che per ignavia e mera cazzimma ha abbandonato la città nelle mani di un commissario prefettizio rimasto in carica per il lunghissimo periodo di un anno. Ben più dirette sono invece le responsabilità dei nostri amministratori per i gravi danni anche di ordine economico che vengono a colpire la città come conseguenza di rimbalzo della decisione di togliere il tribunale.
La Compagnia dei Carabinieri non verrà a Marano
Con un’iniziativa della quale ci stiamo ancora domandando quale fosse la ratio l’amministrazione Perrotta ha deciso di spendere tre milioni di euro per realizzare (e i lavori sono in corso e a buon punto) la sede per la Compagnia dei Carabinieri ceduta in proprietà all’Arma; come temevano va a concretizzarsi il fatto che l’arrivo della Compagnia, rigorosamente condizionato al contestuale insediamento della Procura della Repubblica sul territorio a sua volta legato alla presenza del Tribunale, non ci sia ma intanto i cittadini sono impegnati a pagare di tasca tre milioni di euro per un edificio che non è nostro.
Riuscirà l’impavido Liccardo a recuperare almeno la proprietà dell’edificio?
Tre milioni buttati al vento
Sulla base di una relazione tecnica predisposta all’epoca il mero ripristino statico della palazzina ex pretura sarebbe costato circa 400.000 euro impegnando circa 6 mesi di lavoro per cui l’attività giudiziaria poteva essere ripresa nella sede adeguata già 18 mesi fa e il Comune avrebbe speso una cifra  tutto sommato sopportabile. La cosa però sembra non aver convinto il Sindaco Perrotta il quale pensò bene di impegnare prima una somma del bilancio comunale di circa 1,2 milioni d euro per il ripristino delle facciate (lavoro affidato per mero caso a un consigliere comunale della sua maggioranza)  e poi l’importo di circa 1,8 milioni di euro presi dal programma PIU Europa per la ristrutturazione interna ovviamente mirata all’attività giudiziaria; ma se, come si paventa, il rischio che anche la sede distaccata venga abolita e che di conseguenza la ristrutturazione interna effettuata non sia più compatibile con una eventuale nuova destinazione dell’edificio, è un rischio concreto non sarebbe stato più logico rimettere in funzione la palazzina con il minimo della spesa e con il minimo dei tempi in attesa dello sviluppo degli eventi giudiziari? Sarebbe certamente stato più logico ma agli amici chi ci avrebbe pensato?
Amministrare una città è una cosa seria
 
Anche questa sembra una deduzione logica, ma siamo sicuri che dopo due clamorosi fallimenti i cittadini di Marano l’abbiano capito e che questa volta abbiano scelto bene?
Mauro Bertini