Giugno 26 POTEVAMO VINCERE FACILE Quando la politica è coerenza

Giugno 26   POTEVAMO VINCERE FACILE Quando la politica è coerenza

 

SPECIALE ELEZIONI
 
Tutto è relativo
Per noi che abbiamo vissuto la campagna elettorale dall’interno il giubilo tronfio e trionfale del centro destra esploso subito dopo che sono stati diramati i risultati delle votazioni sembra più il grido liberatorio di chi ha esorcizzato una paura fottuta piuttosto che non la soddisfazione appagante per un risultato ottenuto e tutto questo perché nessuno meglio di noi sa che la vittoria o la sconfitta non hanno un significato univoco in assoluto ma molte volte vanno rapportate agli obbiettivi che ci si erano prefissati e vi spieghiamo anche il perché
Vincere per vincere
Che l’obbiettivo del Centrodestra fosse quello di vincere per vincere lo dimostra il fatto che sono andati ramazzando di tutto, raccogliendo sterpi e frasche, mettendo insieme gli appetiti più inconciliabili pur di racimolare voti senza porsi nemmeno di striscio il problema di come avrebbero potuto governare un caravan serraglio così variegato e eterogeneo: per loro vincere a qualunque condizione era l’obbiettivo unico e solo, il resto veniva dopo
Vincere per governare
L’idea fondante della coalizione che ha sostenuto la candidatura di Mauro Bertini era invece quella di mettersi in gioco all’unico scopo di andare a realizzare un progetto di governo che puntasse al recupero della città in termini di agibilità finanziaria, di risposta sociale alle drammatiche condizioni delle famiglie squassate dalla crisi, di un innalzamento significativo del livello della qualità della vita e, per andare diritti allo scopo, avevamo deciso, nel corso di lunghe e dibattute riunioni di coalizione di non allargare la compagine elettorale a formazioni che non avessero condiviso con noi l’impegno quotidiano e di puntare a portare in Consiglio Comunale quelli fra noi che maggiormente si erano spesi nelle attività a tutela e difesa dei diritti dei cittadini e, in particolare, di quelli meno protetti
I nostri NO educati ma espliciti
Nel rispetto della decisione assunta ci siamo trovati nell’imbarazzante situazione di dover dire degli educati ma espliciti NO a varie proposte che ci sono pervenute quali quella di Palladino quando è venuto a portare le sue liste a sostegno della coalizione, quella di soggetti che pur godevano della nostra piena stima come Luigi Ruggiero disposto a costituire una lista civica da aggregare alle nostre, quella di Rosario Pezzella che ci proponeva validi candidati con un invidiabile corredo di voti, quella appetitosa proposta dallo stesso Biagio Iacolare disponibile a mettere in piedi una lista civica da inserire nella coalizione o quella di singole   candidature  quali Salvatore De Stefano o Tommaso Ruggiero…
Potevamo vincere facile
E’ chiaro che se il nostro obbiettivo fosse stato quello di vincere senza sapere come e senza chiederci il perché ci sarebbe bastato accettare la metà delle proposte che ci sono state fatte e oggi il sindaco di Marano si chiamerebbe Mauro Bertini e Angelo Liccardo si starebbe ancora leccando le ferite
Incoscienza o presunzione?
 
Noi la chiamiamo coerenza, roba che  per noi è un valore anche in politica
 
 
Mauro Bertini