Premessa
La storia di Marano non è solo storia di malavita ma anche storia di vita, storia di un riscatto avviato, storia di una città che ha avuto l’occasione di mettere in campo potenzialità insospettate, è riuscita a recuperare ritardi abissali, a portarsi all’altezza dei tempi e proiettarsi verso un futuro di eccellenza
E’ storia vera, trascorsa in un quotidiano che, nel suo scorrere normale, non ha consentito a chi l’ha vissuta di percepirne la portata ma che prende forma e si delinea in tutta la sua concretezza se si ripercorre a distanza di tempo e, partendo da quello che eravamo, si riscopre quello che eravamo stati capaci di diventare e si riesce anche a capire quello che abbiamo perduto da quando questo percorso si è interrotto con il ritorno a quella “paesanità” che è la madre di tutti i mali [cliccaqui se vuoi saperne di più sul termine “paesanità”]
Continuiamo a raccontare la storia di quell’ altra Marano riproponendo in varie puntate il resoconto alla città fatto alla fine dei tredici anni di amministrazione Bertini e consegnato a tutte le famiglie in un libretto denso di cose.
Per recuperare gli articoli precedenti cliccare qui:
Due importanti precisazioni:
La storia fotografa lo stato dei fatti a marzo 2006 e ovviamente non tiene in conto del fatto che dopo sono passati Perrotta, Cavallo e qualche commissario. Per facilitarne la lettura in termini storici alcuni capitoli sono divisi in due parti, una intitolata “Come era” che viene scritta in corsivo , l’altra che si intitola “Come è” e racconta come stavano le cose attualizzate a marzo 2006
ALCUNE OPERE SIGNIFICATIVE
1. Il Cimitero
Verificata l’impossibilità di andare a delocalizzare il Cimitero, ormai non più sufficiente per la città che si era ingigantita, si decise per l’ampliamento dell’esistente; opera difficile visto che lo stato di dissesto dichiarato dai Commissari non consentiva di ricorrere ai mutui; si scoprì che si poteva mettere in piedi un projet financing e si partì con questa operazione che, in parte per tutti gli ostacoli che ci si sono frapposti di tutti i tipi e di tutte le misure, in parte per l’inadeguatezza della ditta che aveva vinto la gara, dopo anni di peripezie è stata smontata e siamo andati alla gestione in proprio. Il progetto prevede la realizzazione di oltre 6000 fra loculi e tumuli e oltre 500 fossi di inumazione. I lavori stanno ora procedendo e si stanno perfezionando i contratti per il primo lotto. Per il secondo e il terzo lotto è stata bandita la gara per un valore di circa 8 milioni di euro e si andrà a breve alla aggiudicazione.
2. Palazzo Merolla
Il Comune ha comprato, dopo aver chiesto l’apposizione dei vincoli, il più prestigioso e il più antico palazzo di Marano, Palazzo Merolla, per restituirlo alla città riportato agli antichi splendori dopo un meticoloso e impegnativo lavoro di restauro che costa 4,5 milioni di euro recuperati con un finanziamento regionale.
Sarà il palazzo della cultura con biblioteca, sale congressi, aree museali
3. Palazzo Battagliese
Con l’idea di abbatterlo per realizzare una piazza che rendesse più vivibile Via Casa Criscio fu comprato Palazzo Battagliese ridotto ormai a un cumulo di rovine; i vincoli posti dalla Soprintendenza hanno però costretto il Comune a rivedere i suoi programmi e a procedere alla realizzazione di un progetto che ricostruisse l’antico edificio pur con innovativi innesti di vivibilità per l’area; dopo lunghe e complesse trattative l’idea ha preso corpo e si sta procedendo a un primo stralcio dei lavori per la messa in sicurezza dei ruderi e per eliminare oltre ai pericoli anche la tante fonti di antiigenicità che rendono impossibile la vita alla gente del luogo. Per il completamento è atteso un finanziamento regionale.
4. Ufficio del Giudice di Pace.
Sfumata la possibilità di costruire il nuovo Tribunale di Napoli Nord Marano si è data da fare perché funzionasse al meglio la struttura giudiziaria esistente. Non è andato ancora a buon esito il tentativo di rimettere in sesto la sede del Tribunale (ex Pretura) costruito male e oggi già fatiscente; si è reso agibile e disponibile il quarto piano riservato fino a poco tempo fa per gli uffici del Giudice di Pace perché è stato realizzato in località Cesina, in quel pezzo di città nato fuori dalla città difficilmente integrabile con il resto di Marano: la presenza della sede giudiziaria ha prodotto una importante innovazione con la presenza di Giudici, di Avvocati, Carabinieri e Polizia Municipale.
VIABILITA’, MOBILITA’ E TRASPORTI
COME ERA…
Marano da grande centro a vocazione agricola si trasforma velocemente e violentemente in enorme agglomerato urbano; le case e i palazzi sostituiscono in tempi rapidissimi le aree a frutteto e con i palazzi la popolazione si moltiplica e si trasformano radicalmente le esigenze di viabilità e mobilità. Pare però che tutti si siano interessati al business palazzinaro e che nessuno abbia pensato ai servizi, tant’è che le strade cittadine si rivelano assolutamente inadeguate al flusso di traffico incrementato in maniera esponenziale e la totale mancanza di collegamenti con i trasporti ferrati o le strade di grande comunicazione stringe la città come un nodo scorsoio. E’ una situazione insostenibile non solo sul piano della qualità della vita ma anche su quello dello sviluppo sociale e economico.
Porre rimedio a una situazione del genere è un’impresa ardua e quasi impossibile: i sistemi di collegamento si progettano insieme alla città e hanno tempi infiniti per la realizzazione.
COME E’…
La viabilità
I sistemi di viabilità messi a punto con lunghi sensi unici e anelli di rientro hanno in misura consistente snellita la circolazione veicolare interna che, per quanto non manchino punti e momenti critici, ha ritmi meno nevrastenici. L’imbuto più duro che era quello che alla fine di Via G. Falcone vedeva tutto il traffico verso Marano e Giugliano infilarsi in Via Veneto e Via Emilia recentemente è andato ammorbidendosi grazie alle nuove vie di deflusso verso Giugliano e verso Via Baracca che si sono venute a offrire con il collegamento di Via Di Vittorio e Via S. Giacomo in quel di Mugnano.
I trasporti pubblici
E’ stato ripristinato il sistema di trasporto comunale con l’intento primario di collegare le frazioni con la città.
Continua…