C’eravamo ripromessi di ritornare sul Consiglio Comunale del 16 giugno per riferire con una maggiore ampiezza sul “caso D’Ambra” e lo facciamo volentieri anche perché l’attesa creata sull’argomento dai media locali e le anticipazioni fatte dallo stesso assessore che aveva preannunciato rivelazioni eclatanti avevano creato un clima tipo “Sfida all’O.K. Corral” ed è senz’altro interesse di chi ci legge sapere come la cosa è andata a finire
La mozione
Posta come da regolamento al primo punto dell’ordine del giorno, il Consigliere Bertini ha presentato la mozione cercando di dire in tutte le salse che il problema non era mettere sotto accusa nessuno, che non si andava a instaurare nessun processo penale, che non si metteva in discussione l’operato e la persona di D’Ambra e che tutto il problema era semplicemente chiarire se corrispondeva o meno al vero il fatto che a carico dell’assessore c’era un rinvio a giudizio e se, per questo unico motivo, ragioni di mera opportunità non consigliassero di rivedere la delega alla legalità a lui assegnata.
Testualmente la mozione concludeva chiedendo al Sindaco “di considerare l’opportunità di intervenire nel merito con una decisione che rimuova ogni possibile fonte di malinteso e restituisca linearità e dignità a un concetto di legalità che non può in nessun modo essere offuscato”: roba che più soft non si può
L’intervento di D’Ambra
Omettendo solo di premettere un laconico “Signori della Corte…” l’Assessore, che aveva preparato l’arringa difensiva senza leggere la mozione, è partito in quarta con una filippica alla Di Giaccio maniera elencando tutte le nefandezze di quel poco di buono di Mauro Bertini, partendo da quando, ancora piccolo, fece la pipì nella scarpe del parroco di Gambassi per arrivare al classico riferimento al fallimento della Comunità Artigiana, per riferire tutte le collusioni con la camorra, tutti i clientelismi e tutti i nepotismi dei quali si era macchiato nei tredici anni in cui ha amministrato; finito lo smantellamento della figura dell’”accusatore” è passato a tratteggiare il profilo dell’uomo retto e probo qual è e quello dell’illuminato professionista che è stato per concludere che quell’abuso urbanistico per il quale sussiste il rinvio a giudizio non è roba di oggi ma risale al 2011 (e quindi il Sindaco gli ha affidato la delega alla legalità quando già era sotto processo), che è veramente poca cosa che, fra l’altro, ha sanato con la sanzione pecuniaria e, rimettendosi alla clemenza della corte, alla fine ha rassegnato la delega alla legalità nelle mani del Sindaco fra gli applausi convinti di tutto il tavolo della presidenza e dei banchi della maggioranza
L’intervento del Sindaco
Nell’ottica di una solidarietà che vede tutti stretti attorno a un “paesano doc” aggredito dallo “straniero” il Sindaco ha rincarato la dose e, uscendo anche lui completamente fuori dal seminato, si è messo a sventolare a mò di bandiera alcuni giornali parlando delle rivelazioni di Iovine preannunciando coinvolgimenti eclatanti di quel Bertini che ogni tanto si macchia di delitti di “lesa paesanità”, ha decantato le doti dell’assessore D’Ambra e alla fine ha accettato la sua rinuncia alla delega alla legalità
La replica di Bertini
Nel breve intervento di replica il Consigliere Bertini, che non si scompone più di tanto perché sa da sempre che muovere delle critiche a qualche “paesano” lo espone a un’aggressione esagerata e esagitata, prende atto che l’obbiettivo è stato raggiunto e ritira la mozione che non ha più bisogno di essere sottoposta a votazione e con questo spiazza il Sindaco che aveva ancora altre rivelazioni da fare e quella parte della maggioranza che si era preparate le pietre per partecipare alla lapidazione
In conclusione…
Alla fine è andata come era giusto che andasse, ma restano in campo dubbi inquietanti
- Qual è la considerazione del Sindaco in merito al concetto di legalità se ne affida la delega a uno che è rinviato a giudizio e che solo dopo una mozione capisce che la cosa era inopportuna?
- Perché, sapendo da tempo che la cosa sarebbe stata portata in Consiglio Comunale, non hanno provveduto a porre un più dignitoso rimedio?
Non aspettiamo i posteri per l’ardua sentenza, i nostri lettori se ne sono già fatti un’idea.