Jun 19 - MAGGIORANZA TIRA E MOLLA - La maggioranza lascia solo il Sindaco e salta il Consiglio sul rendiconto
La tregua elettorale è ormai un ricordo
Eravamo stati facili profeti quando nel blog del 20 maggio (clicca qui) parlando della “quiete prima della tempesta” anticipavamo che subito dopo le elezioni europee gli scazzi interni alla maggioranza consiliare del Comune di Marano, semplicemente sedati per il periodo elettorale, sarebbero tornati ad esplodere con una virulenza pari, se non maggiore, a quella di sempre. Il primo roboante segno che le ostilità erano già riprese e che erano già arrivate al calor bianco si è avuto nel Consiglio del 16 giugno quando il Sindaco, messo in un angolo dalla sua maggioranza nella scelta dei membri della Commissione del Paesaggio, ha abbandonato stizzito la sala consiliare e non ha partecipato alla votazione (clicca qui)
Salta il Consiglio per l’assenza della maggioranza
Ma la misura di quanto sia effettivamente profonda e frastagliata la spaccatura nelle file dei consiglieri che, almeno a parole, sostengono l’amministrazione Liccardo ce la dà quello che è successo questa sera (mercoledì 18 giugno) in occasione della riunione di Consiglio Comunale convocata per le 17,30.
Quando, alle 18,35 la presidenza ha fatto l’appello, dei 15 consiglieri di maggioranza erano presenti solo uno spaesato Angelo Liccardo e altri quattro dei suoi; con i 7 dell’opposizione è stata registrata la presenza di 12 consiglieri in tutto, troppi pochi per il numero legale e al presidente non è rimasto che dichiarare deserta la seduta e mandare tutti a casa dando appuntamento per la seconda convocazione per l’indomani alla stessa ora
Visibilmente contrariato il Sindaco ha rapidamente guadagnato l’uscita dribblando con poco fair play i rappresentanti della stampa locale che volevano una spiegazione e chiunque abbia tentato di parlarci, ma tutti hanno avuto la netta sensazione che la cosa lo abbia irritato in una maniera considerevole e d’altra parte due mazzate in due Consigli consecutivi non sono roba da poco
Il rischio dello scioglimento
L’argomento posto all’ordine del giorno non era uno dei tanti o uno dei soliti ma rivestiva un’importanza tutta particolare tanto da meritare una seduta monotematica del Consiglio Comunale, si trattava infatti di approvare il resoconto di gestione dell’anno 2013, un atto di straordinaria portata che doveva essere approvato entro il 30 aprile e che approda in Consiglio Comunale solo il 18 giugno, l’ultimo giorno utile che il Prefetto, che ha stilato una severa diffida per i ritardi, ha concesso prima di procedere alla nomina di un commissario e alla attivazione della procedure di scioglimento
La sfida
L’importanza della posta in palio non può sfuggire alla attenzione di chi ci legge e siamo convinti che non sfugge nemmeno il fatto che se la maggioranza dei consiglieri di… maggioranza ha fatto pericolosamente mancare il numero legale e ha mandato deserta la seduta proprio in questa circostanza avrà avuto delle precise e delle buone ragioni e non ci vuole la zingara per capire quali possano essere.
Basta rivedere il film di come sono andate le cose e lo facciamo insieme: alle 18,35 (anche su sollecitazione dei consiglieri di opposizione) il presidente del Consiglio non ha potuto temporeggiare oltre e ha fatto l’appello e chiuso la seduta. Dopo una ventina di minuti, come per incanto, sono cominciati ad arrivare tutti gli assenti e ognuno con la faccia meravigliata di chi dice “ma che è successo? come, non si fa più il consiglio? Oh Dio, sono arrivato tardi… scusatemi ma…”. La traduzione dalla lingua dei segni è la seguente: “Caro Sindaco, non so se hai capito, ma come hai visto siamo in grado di far saltare il giocattolo, ti conviene venire a patti… sediamoci e discutiamo”. Ovviamente non saranno i problemi della città l’oggetto della discussione che i consiglieri recalcitranti vogliono aprire partendo dalla posizione di forza che pensano di essersi precostituita
Cosa succederà?
Ancora una volta è fin troppo facile azzeccare il prosieguo della vicenda: domani (giovedì 19 giugno) arriveranno tutti uniti e compatti, allineati e coperti alla seduta di seconda convocazione, il Sindaco spiegherà che a causa di una improvvisa tempesta di neve la slitta sulla quale viaggiavano i consiglieri di maggioranza ha avuto dei problemi e che quindi c’è stato un banale ritardo, “i soliti mistificatori parleranno di complotto, ma qui siamo tutti persone serie che queste cose non le fanno”; l’assessore illustrerà la delibera, qualcuno ripeterà il ritornello dei debiti lasciati dalle precedenti amministrazioni con particolare riferimento a quella di Bertini che si è conclusa già otto anni fa e tutti mimeranno il gesto della statua della libertà levando alta e robusta la mano per votare a favore… dopodiché le ostilità riprenderanno più violente che mai in attesa di un altro appuntamento fatidico: il bilancio previsionale del 2014.
E avanti così finché dura… con questo risibile tira e molla giocato sulle spalle di una città che affonda ogni giorno di più.