JUN 18 - UN SINDACO SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI - Gravi segni di paranoia emersi in Consiglio Comunale

JUN 18 - UN SINDACO SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI - Gravi segni di paranoia emersi in Consiglio Comunale

Che al Sindaco Liccardo i consigli comunali rimanessero graditi come può essere gradita una mazzata in capo lo si era capito da tempo e non ci era mancato il modo di rilevarlo e farlo rilevare in svariate occasioni; sintomatica di una idiosincrasia congenita al confronto istituzionale era la rarefazione delle convocazioni  rimandate “a babbo morto” e ridotte proprio all’indispensabile, ma nel Consiglio che si è tenuto nella serata di lunedì 16 giugno è venuta fuori tutta l’insofferenza e la sofferenza di uno che all’idea di doversi confrontare con chi non la pensa come lui, magari avendo anche la sfrontatezza di rinfacciargli tutti i suoi limiti e la sua vistosa inadeguatezza, va regolarmente in paranoia
Una sindrome pressoché identica l’aveva manifestata anche l’altro sindaco di strettissima marca “paesana”, quel dott. Mario Cavallo che dopo aver partecipato a un paio di consigli comunali ed essersi lasciato andare a delle sfuriate patetiche di fronte alle critiche che gli venivano rivolte, si rese definitivamente irreperibile dimostrando chiaramente di non essere in grado di sostenere il confronto e di sopportare quelli che lui, osannato “re di Piazza Pargola”, considerava veri e propri delitti di lesa maestà.
Liccardo, quando non può proprio farne a meno, i Consigli li convoca e, almeno per il momento, la forza di essere presente comunque la trova, ma paga  lo sforzo a caro prezzo e i segni di una insostenibile sofferenza si rivelano in maniera sempre più preoccupante quando viene incalzato da un opposizione coriacea che non smette di sbattergli in faccia il sostanziale fallimento della sua esperienza di governo e raggiungono il parossismo quando a impallinarlo è il fuoco amico.
Nel Consiglio Comunale del 16 giugno, che è stato particolarmente pieno di spunti che meritano una riflessione ponderata sui quali ritorneremo a partire da domani con una serie di articoli che entreranno nel merito dei vari argomenti trattati, gli ingredienti per mandare in tilt i neuroni del Sindaco c’erano tutti.
 
L’handicap
Presentarsi davanti alla città accompagnato dal sostanziale nulla di fatto di un anno di amministrazione consumato nell’acchiappare le mosche costituisce già un imbarazzante handicap di partenza; aggiungete a ciò la difficoltà strutturale a articolare le parole sia in termini di fonetica che in termini di senso compiuto, un sostanziale senso di inferiorità che una ostentata sicumera non riesce a nascondere, la palpabile percezione del fatto che dagli assessori e dai consiglieri di maggioranza non può aspettarsi niente più di un sostegno beota che si esprime in applausi di maniera che lui stesso mendica con sguardo implorante e capirete come già sedersi al tavolo della presidenza di un Consiglio Comunale costituisca per Angelo Liccardo una prova decisamente dura
 
Elementi scatenanti
In una situazione  già così impegnativa per un sistema nervoso logorato da dodici mesi di nulla conclamato ci vuole poco per scatenare la paranoia e la cosa è puntualmente avvenuta almeno in due circostanze; la prima è quando è stata messa in discussione la delega alla legalità assegnata a un assessore rinviato a giudizio e la seconda quando si è trattato di scegliere i professionisti da inserire nella Commissione per il Paesaggio
 
I delitti di Bertini
Nel primo caso (del quale parleremo più diffusamente in un prossimo articolo) il Sindaco ancora una volta ha capito una cosa per un’altra e ha cominciato a sragionare rimettendo in moto il disco che viene fatto suonare ormai dai tempi della campagna elettorale nel quale si elencano tutte le nefandezze dell’ex sindaco Mauro Bertini, tutti i suoi rapporti con la camorra, tutti i favoritismi fatti nel periodo della sua amministrazione, tutti gli intrallazzi e gli imbrogli dei quali si è macchiato e, sembra, che per pura dimenticanza non sia stata richiamata la sua responsabilità anche nel disastro del Vajont; lo stesso disco che hanno azionato a turno Teresa Giaccio, Domenico D’Ambra e tutti quelli che più o meno a sproposito ritengono questo Bertini la causa di tutti i mali del mondo e che, ci dicono, viene fatto sentire almeno due volte al giorno a tutti i bambini che vengono fatti crescere nel culto della maranesità paesana… tutte cose che con l’argomento in questione c’entrano come il cavolo a merenda ma che consentono al sindaco di sfogare tutto il suo senso di inferiorità e questo sfogo, che gli psicologi che lo seguono considerano una benefica valvola per scaricare il livore, viene assecondato anche dal Presidente del Consiglio al quale a titolo di collaborazione terapeutica è stato chiesto di non interrompere per evitare danni irreversibili al cervello. La situazione,però, sembra essersi ulteriormente aggravata perché, senza alcuna attinenza con i fatti e con le cose, parte del contenuto del disco è stata riprodotta in un farneticante comunicato stampa che è il primo parto del nuovo portavoce al quale sia gli psicologi che le clausole del contratto consigliano di assecondare le paturnie del Sindaco
 
Il fuoco amico
Parleremo diffusamente della “Commissione del Paesaggio” nei prossimi giorni, per il momento segnaliamo un altro preoccupante episodio che è quello che è capitato quando si è trattato di scegliere chi votare: dopo circa due ore passate nell’antibagno della sala consiliare per discutere in tutta trasparenza di un’ istituzione cittadina di rilevante importanza la maggioranza non ha assecondato le intenzioni del Sindaco il quale, vistosamente stralunato, se ne è uscito sbattendosi come un tarantolato e ha abbandonato l’aula lasciando tutti di stucco e non poco preoccupati
Pare proprio che l’aria che tira fra i consiglieri che sostengono (si fa per dire) questa amministrazione non sia la più idilliaca e oggi che si parla di rendiconto di gestione ci potrebbero essere segnali ulteriori di scollamento, ma a noi non è tanto il dato politico che preoccupa quanto la tenuta mentale del nostro primo cittadino.
 
Ditegli sempre di si
Voci non smentite dicono che da un po’ di tempo a questa parte viene fatta circolare fra politici, funzionari e lacchè una copia della celebre commedia di Eduardo “Ditegli sempre di si” e sembra che qualcuno abbia pensato di farne gentile omaggio anche a noi in nome di una solidarietà che non si nega a nessuno.
Ci stiamo facendo un pensierino.