Jun 12 - UNA SENTENZA DEL TAR CONFERMA: LICCARDO NON CI FA MA CI E’- Il bambinone acqua e sapone tiene il serpe nel manicone
Svelato l’arcano
Nel Blog del 28 maggio, con l’articolo intitolato “Liccardo ci fa o ci è?” (clicca qui) ci domandavamo quale fosse il ruolo del Sindaco nei mille piccoli e grandi intrighi che costituiscono l’attività primaria nella quale è impegnata l’amministrazione della città, se quello abitualmente definito dell’ “utile idiota” (absit iniuria verbis!) all’insaputa del quale tutti tessono trame e ordiscono imbrogli o invece quello dell’attore protagonista che gioca a fare il finto tonto predicando trasparenza, linearità e serietà di intenti con “quella faccia d’Angelo che serve pe’ ‘ngannà” ma in realtà è il primo che mesta nel torbido e organizza con una cazzimma dal callo vecchio gli intrighi più subdoli
Viene in nostro soccorso per dipanare la matassa il TAR che le sentenze n° 1045 e 1144, senza mezzi termini, dice chiaramente che il Sindaco Liccardo “ci fa” quando veste i panni dell’uomo integro e tutto di un pezzo e invece “ci è” abbondantemente quando si tratta di programmare imbrogli che con una insospettata lungimiranza organizza in prima persona nei minimi dettagli
Il fatto
A destare i sospetti che venivamo a esternare con l’articolo appena citato era stato il decreto n° 3 con il quale il Segretario Generale il 9 maggio decide di dare a tal Avvocato Migliarotti l’incarico di curare gli interessi dell’ente in un ricorso al TAR non tralasciando di precisare, chiarire e ribadire che si tratta di un atto non prodotto “motu proprio” (avendo subodorato il fieto del miccio) ma della mera esecuzione di una decisione presa dal Sindaco che aveva personalmente fatto il nome del professionista ai sensi del Regolamento dell’Avvocatura predisposto dal Commissario Tramonti e modificato dalla Giunta Liccardo. In realtà con uno dei primissimi atti del suo periodo amministrativo (è la delibera n° 3 dell’era Liccardo), fra le centomila cose da capire e le centomila cose da fare, il neo sindaco si preoccupa di modificare il regolamento inserendo una clausola che solo un occhio esperto poteva notare come fatta apposta per assegnare incarichi in maniera diretta a parenti, amici e clienti mettendo in pagamento il pacco di cambiali firmate in periodo elettorale.
Non ha mai avuto risposta la lettera protocollata dal Consigliere Bertini che il 3 agosto chiedeva di conoscere le ragioni della modifica regolamentare né le successive lettere di sollecito ed è ancora in attesa di risposta una molto più recente richiesta di chiarimento fatta direttamente al Segretario Generale il 21 maggio (e qui il ritardo potrebbe essere fisiologico).
La sentenza del TAR
Compulsato dall’Avvocato Di Grezia, Responsabile dell’Avvocatura Comunale, che espone doglianze di vario genere, il TAR dice un sacco di cose che aiutano a capire:
- Bacchetta la pochezza del Commissario Tramonti, tutta prosopopea e arroganza, che il Tribunale Amministrativo definisce “manifestamente irrazionale” quando costituisce un ufficio specifico per l’Avvocatura ma prevede il ricorso a collaborazioni esterne “stante la rilevata insufficienza della dotazione organica”, in parole povere il TAR considera “irrazionale” costituire un ufficio senza dotarlo delle necessarie risorse (e qui trovano conforto tutte le nostre osservazioni in merito alla pochezza del “commissario di ferro”)
- Stigmatizza la modifica apportata da Liccardo al Regolamento laddove prevede che il Sindaco in casi “particolarmente gravi e urgenti” può nominare intuitu personae (nella sua piena discrezionalità) i legali esterni ai quali affidare la difesa dell’ente e precisa che la cosa “lederebbe l’indipendenza e l’autonomia funzionale dell’avvocatura municipale rispetto all’organo politico… la limitazione del ruolo dell’avvocatura circa la nomina di periti ad una mera proposta a suggerimento del Sindaco svilisce illegittimamente la sfera di valutazione tecnica da reputarsi riservata all’autonomo giudizio del professionista nell’esercizio dell’attività di difesa dell’ente pubblico alla luce della coordinate interpretative delineate diretta a salvaguardare l’indipendenza delle funzioni dell’avvocato anche nei confronti di eventuali ingerenze nella trattazione e gestione degli affari giuridico-legali da parte dell’organo politico”
Più chiaro di così…
Alla faccia del bambinone acqua e sapone
Risalta in tutta la sua evidenza il fatto che già a luglio 2013 il bambinone aveva il serpe nel manicone e si stava attrezzando per avere a disposizione gli strumenti per scambiare i voti con i favori sicuramente aiutato in ciò dalla solerte Teresa Giaccio che come pubblico amministratore vale meno di quanto è lunga, ma come orditrice di trastole non si vede a nessuno.
La delibera incompleta
Con la delibera n°75 del 5 giugno la Giunta Comunale si affretta a dare esecuzione alle sentenze per tutto quello che riguarda la parte economica e “disciplinare” relative al Responsabile dell’ufficio, si tralascia invece ogni intervento in merito alla necessaria modifica della modifica al regolamento e, con tutta probabilità, nonostante la lettera che oggi inoltreremo alla Segretaria Generale, si cercherà in tutti i modi di mandarla in campana perché le promesse fatte sono state tante e gli strumenti per mantenerle a spese del Comune, per gente come Liccardo, Giaccio e compagnia cantante, sono una vera e propria priorità.
Intanto però da ora in poi è ufficiale, perché lo dice il TAR, che il Sindaco di Marano non ci fa, ma ci è…., ci è dentro mani e piedi.