JUL 8 - PIP: UNA GRANDE OCCASIONE SPRECATA - Mozione di censura contro il Sindaco per inerzia colpevole

JUL 8  - PIP: UNA GRANDE OCCASIONE SPRECATA - Mozione di censura contro il Sindaco per inerzia colpevole

 
Sappiamo che il sangue da una rapa non lo si può tirare così come sappiamo che aspettarsi da Liccardo e dalla sua scombinata congerie un lampo di genio o qualcosa che assomigli a una botta di vita sarebbe come credere che l’asino voli, ma una cosa è il tentativo non riuscito di risolvere un problema un’altra cosa, invece, molto più deprimente, è non avere avuto in due anni nemmeno la forza di provare ad affrontarlo Questo è quello che è successo con il P.I.P. (Piano per gli Insediamenti Produttivi) a Marano
Era esattamente il 17 luglio 2013 quando L’Altra Marano proponeva al Consiglio Comunale una mozione con la quale si chiedeva al Sindaco appena insediato di mettere mano, da subito e con  vigore, a quella che avrebbe dovuto essere la grande occasione per il rilancio della città e per la creazione di opportunità occupazionali e che invece era finita in un pantano purulento di illegalità, illegittimità, imbrogli e truffe di vario tipo
Con l’ingenuità e forse l’entusiasmo del neofita lo stesso Liccardo votò a favore della mozione che fu approvata alla unanimità e nell’arco di pochi giorni scrisse una lettera al Dirigente dell’Area Tecnica chiedendogli di porre in essere tutte le attività per venire a capo dell’intricata matassa e per portare a compimento l’opera quanto prima; a due anni esatti di distanza quella lettera risulta essere l’unico atto prodotto dal nuovo Capo dell’Amministrazione di Marano, a niente sono valse sollecitazioni, interrogazioni e tentativi di smuovere le acque, tutto è rimasto come prima, anzi, le cose si sono ulteriormente aggravate; infatti molti fra gli imprenditori che hanno acquistato gli stabilimenti che hanno intentato azione legale per truffa e danni nei confronti del Concessionario chiamando in causa il Comune nella qualità di Concedente e Committente
A questo punto il Gruppo Consiliare de L’Altra Marano porta nuovamente il problema in Consiglio e lo fa presentando una mozione di censura verso il Sindaco reo di una imperdonabile inerzia; chiaramente l’atto di accusa che vede imputato Angelo Liccardo non salva nessuno fra gli Assessori e i Consiglieri di maggioranza i quali, per quanto  si dicano peste e corna fra di loro, si ricompattano alla grande quando si tratta di difendere uno del branco trovando probabilmente sponda anche da parte dell’opposizione, per cui prevarrà ancora una volta la forza bruta di numeri e la mozione verrà bocciata, resta però il merito di aver riportato il tema nella giusta sede istituzionale e di riproporlo all’attenzione della città che può leggerne di seguito il testo.
 
Al Presidente del Consiglio Comunale
                                                                               Comune di Marano
                                                                               _______________________________
                                                                     p.c.    al Segretario Generale
                                                                              
 Marano, 8 luglio 2015
 
Rep. 141
 
Oggetto: mozione di censura verso il Sindaco
 
Con la presente sono a chiedere ai sensi dell’art. 53 del Regolamento del Consiglio Comunale che all’ordine del giorno della prima riunione utile del Consiglio Comunale venga posta la seguente
 
MOZIONE DI CENSURA
Consiglio Comunale di Marano di Napoli
Visto che
-        In data 5 settembre 2013 con la delibera  n° 11 votata alla unanimità il Consiglio Comunale impegnava il Sindaco ad affrontare con urgenza il problema del Piano di Insediamento Produttivo, a verificare e risolvere le criticità emerse e a riferire all’assise in merito alle attività all’uopo intraprese e che alla data odierna l’unico atto che risulta essere stato prodotto è una lettera inoltrata al Dirigente dell’Area Tecnica nei giorni immediatamente successivi con la quale si chiedeva che venissero prese dallo stesso  tutte le iniziative necessarie
Considerato che a due anni di distanza mai e in nessun caso il Sindaco ha spontaneamente relazionato al Consiglio sull’evolversi della situazione, nessuna concreta attività è stata intrapresa per sanare le criticità emerse e per chiarire i tanti punti oscuri di una faccenda infarcita di irregolarità, illegittimità e abusi, infatti
-        Non risulta siano stati ancora effettuati i collaudi né delle infrastrutture né degli opifici
-        Nessun chiarimento è stato fatto in merito all’area del comparto A che doveva essere ceduta al Comune e sulla quale il Concessionario avrebbe dovuto realizzare un Centro Servizi, un Centro Sanitario, un asilo nido e un multiboxes con funzione di incubatore l’impresa
-        Non risulta sia stata rimessa alla Regione la rendicontazione sui finanziamenti concessi
-        Nessuna azione è stata attivata nei confronti del concessionario
o   per i ritardi accumulati, per non aver ancora completata l’opera che doveva essere consegnata nel 2011
o   per aver venduto gli immobili a un presso del 50% superiore a quello stabilito in convenzione
o   per aver venduto gli immobili a ditte non inserite nell’elenco di quelle approvate
o   per aver consentito che molti immobili venissero rivenduti contravvenendo alle disposizioni del regolamento
o   per aver consentito che molti immobili venissero dati in locazione
-        Non si sa se la fideiussione accesa dal Concessionario sia ancora efficacemente in essere e per che importo
Visto che molti acquirenti ritenendo di essere stati vessati e truffati hanno intrapreso azioni legali nei confronti del Concessionario chiamando in causa per le responsabilità e i danni il Comune quale ente appaltante e concedente il quale non ci risulta si sia nemmeno costituito nelle attività giudiziali intercorse
Considerando che l’atteggiamento di inerzia pressoché totale tenuta dall’amministrazione ha consentito che si prolungasse per altri due anni una situazione di diffusa e grave illegalità, ha contribuito a vanificare le grandi possibilità di sviluppo e occupazione che il progetto consentiva e ha esposto il Comune a gravi danni di natura patrimoniale e non solo
Per tutte le motivazione fin qui addotte
IL CONSIGLIO COMUNALE
Deplora il comportamento del Sindaco come gravemente omissivo, lesivo degli interessi della Comunità cittadina e dell’Ente e profondamente irriguardoso nei confronti della massima assise democratica, esprime per questo una formale e ferma censura e impegna il Capo della Amministrazione a attivarsi da subito promuovendo tutte le azioni necessarie per recuperare il ritardo accumulato e mettere al più presto a pulito una situazione che continua a presentare troppi lati oscuri sui quali la città esige si faccia luce impegnandolo altresì a relazionare costantemente il Consiglio stesso.