JUL 3 QUESTA VOLTA L’HANNO SPARATA GROSSA - Sono cominciate le grandi manovre “poltronare” in vista del bilancio

JUL 3   QUESTA VOLTA L’HANNO SPARATA GROSSA - Sono cominciate le grandi manovre “poltronare” in vista del bilancio

 
Ci risiamo
Come avevamo ampiamente previsto e preannunciato e come la peggiore tradizione vuole sono partite le grandi manovre fra le varie fazioni della maggioranza per una ridistribuzione delle poltrone in vista del bilancio previsionale 2015
A dare fuoco alle polveri sono ancora una volta i cosiddetti “diguidiani” che, come al solito, con i numeri che hanno non riuscirebbero nemmeno a far ridere le mosche per cui provano (e ci riescono sempre) a raccattare qualche altro occasionale malpancista, al quale racimolare qualche briciola non fa schifo, e lo aggregano al loro carro salvo poi riprendere ognuno la propria strada una volta portato a casa il contentino di rito
 
La rabbia cattiva consigliera
Questa volta sembra che la rabbia per la recente e cocente figura barbina rimediata per le elezioni regionali e quella ancora più recente e ancora più cocente portata a casa con il naufragio del progetto palazzinaro sul Giardino dei Ciliegi, abbia fatto perdere la sinderesi a Tonino  Di Guida e da lui, irritato e imbufalito oltre misura,  sono partiti gli ordini perentori di lanciare l’attacco partendo più lungo del solito e sparando da subito le bordate fra le più fragorose di quelle di cui dispone il suo arsenale e così tutta la sua truppa (la nipote Angela Presidente del Consiglio, Pasquale Catuogno e Eduardo Pellecchia) insieme ad altri tre personaggi in cerca d’autore (Tagliaferri, Ricciardiello, Sansone) prende carta e penna e scrive al Sindaco chiedendo l’azzeramento della giunta e dichiarando di passare a un non formale appoggio esterno; per convincere i suoi e il resto del mondo che sta facendo sul serio l’ex Consigliere Provinciale, ex assessore ed ex tutto costringe anche due assessori a dare le dimissioni  travolgendo in questi giochini  dal profilo inqualificabile una incolpevole Teresa Di Vaia che stava appena cominciando a pigliare gusto al ruolo inaspettatamente assegnatole e nel quale stava dando il meglio di sé
 
Vorrebbero stupirci con gli effetti speciali
Noi sappiamo, e non può non saperlo anche il Sindaco, che le dimissioni degli assessori non sono definitive fin quando il Capo dell’Amministrazione non le accetta nominando i sostituti e sappiamo anche che i consiglieri possono creare danni effettivi solo votando contro il bilancio previsionale, ma la cosa è assolutamente inimmaginabile perché nessuno vuole andare a casa per cui siamo di fronte a una storia già scritta dal finale scontato
Ci saranno dichiarazioni al fulmicotone, ci saranno schermaglie senza esclusione di colpi ma poi si dovrà trovare comunque una composizione e dopo aver alzato in maniera così vertiginosa il tiro sarà particolarmente avvilente per Di Guida e soci  dover riporre le armi dichiarandosi soddisfatti di una poltrona in più o di una poltrona più larga
 
Armiamoci e partite
Giusto due righe le spendiamo per focalizzare un po’ la figura strana di questo Di Guida che non ha nessun ruolo politico né alcun ruolo amministrativo ma dispone a suo piacimento di uno sparuto manipolo di consiglieri comunali che, con una incredibile dose di cinismo, manda allo sbaraglio esponendoli, come nel caso del Giardino dei Ciliegi, al rischio di doversi far carico di risarcimenti milionari mentre lui, dalla sua comoda posizione in cabina di regia, può dormire sonni tranquilli (almeno per questo) senza esserne minimamente coinvolto
Siamo ancora a registrare un episodio di una telenovela mai conclusa dove si parla di padrini e di padroni?
 
“Scart frusc ca ven primera”
Se la cosa non producesse effetti drammatici a danno della città potrebbe essere spassoso andarvi a cogliere quanto contiene di ridicolo; ma almeno un paio di questi elementi ci prendiamo la licenza di segnalarli
-    Sei consiglieri della maggioranza  contestano brutalmente l’Amministrazione che dichiarano essere irrimediabilmente affetta da immobilismo, di non rispondere alle esigenze della città, di ignorare i problemi dei cittadini: ma loro fino a oggi dove sono stati? Non se ne erano accorti?
-    A loro parere tutto si risolverebbe concedendo più spazio e assegnando compiti di maggiore responsabilità a qualcuno di loro: noi li elenchiamo di nuovo e domandiamo ai nostri affabili lettori di indicarci chi, fra questi, potrebbe essere il Pico della Mirandola destinato a risollevare le sorti della città:  sono Angela Di Guida, Pasquale Catuogno, Eduardo Pellecchia, Giorgio Sansone, Marco Tagliaferri, Salvatore Ricciardiello.
Ce ne è qualcuno che sia migliore anche di poco di quelli che vorrebbero rincalzare?
 
Destinato a cadere
Siamo più che sicuri che Liccardo non può durare ancora a lungo ma sarà la sua incapacità e quella di tutti quelli che lo circondano a decretarne la fine prematura. Certamente non se ne andrà per queste squallide e meschine manovre di palazzo.
 
Speriamo sia presto, la città non ne può più.