JUL 25 - TURBOLENZE IN ARRIVO SUI CIELI DI MARANO - Il ciclone “Cesaro” travolgerà l’amministrazione Liccardo?

JUL 25 -  TURBOLENZE IN ARRIVO SUI CIELI DI MARANO - Il ciclone “Cesaro” travolgerà l’amministrazione Liccardo?

 
Il bollettino meteorologico di Marano annuncia l’arrivo di nuove turbolenze sul cielo della città dove nuvole dense e minacciose già stanno stazionando ed annunciano come altamente probabile lo scatenarsi di tempeste e temporali che potrebbero squassare in tempi nemmeno troppo lontani la fragile tenuta di una maggioranza che si regge con lo “sparatrap”. Da quello che è dato capire il ciclone, che non è destinato a investire direttamente il nostro territorio, non mancherà di provocare scossoni devastanti anche dalle nostre parti dove comunque la forza d’urto delle ondate periferiche arriverà e si farà sentire pesantemente
Non possono non avere ripercussioni sulla politica maranese recenti e gravi fatti di cronaca nera come l’omicidio Basile e di cronaca giudiziaria come  l’arresto, avvenuto o richiesto, dei fratelli Cesaro. Si tratta di episodi che direttamente non sembra abbiano attinenza con Marano (se non per fatti che al momento non rientrano nell’oggetto dei provvedimenti adottati quali il PIP per il quale i Cesaro hanno l’appalto) ma che invece almeno collateralmente vengono trascinati nel vissuto cittadino in forza dei rapporti consolidati che i protagonisti delle varie vicende hanno avuto e hanno con uno degli attori principali dell’attuale momento politico-amministrativo cittadino
 
Il fil rouge
Il filo rosso che collega i due fatti e li riconduce a Marano si chiama Tonino Di Guida, consigliere e assessore alla Provincia di Napoli, il quale del defunto Basile era socio, inoltre è socio in varie avventure edilizie con i fratelli Cesaro, è stato uno degli inventori dell’esperienza Liccardo alla quale ha dato un contributo assolutamente determinante sia dal punto di vista organizzativo sia da quello più propriamente elettorale con la marea di voti che ha procurato ed oggi è l’ago della bilancia nella contesa fra il sindaco e quella parte della maggioranza che lo sostiene a spada tratta e l’altra parte della maggioranza che invece ne contesta apertamente e aspramente operato e comportamenti e fa che esplicitamente capo al Consigliere provinciale
 
Cosa potrà succedere?
Oggettivamente i fatti non sono collegati fra loro ma è assolutamente impossibile non cogliere il sostanziale nesso che viene a costituirsi in forza del dato appena esposto ed è altrettanto impossibile immaginare che la situazione non abbia ripercussioni  sull’Amministrazione, un’amministrazione che ha già i suoi problemi per le parentele inquietanti che esprime e che si vedrà puntati addosso tutti i riflettori del mondo e che ogni giorno vede scomporsi e ricomporsi una maggioranza assolutamente instabile che si sta avviando alla approvazione del bilancio in una ridda di richieste, pretese e ricatti
Il naturale e prudente defilarsi di Di Guida aprirà scenari del tutto nuovi sui quali non è agevole fare una previsione ma non sono esclusi nuovi posizionamenti, non è escluso un ripensamento del Sindaco che sa di dovere la sua elezione al Consigliere Provinciale la cui presenza ingombrante si sta facendo ogni giorno più scomoda e che potrebbe riflettere sull’opportunità di continuare o meno in un’esperienza che si è ampiamente dimostrata essere al disopra delle sue capacità e che si sta facendo anche pericolosa.
Non crediamo sia nemmeno da escludere che, in un raptus di quelli ai quali ci ha abituato a andare soggetto, il pallido Liccardo non pensi di approfittare dell’occasione per liberarsi dei consiglieri “diguidiani”comprandosi qualche altro rappresentante dell’opposizione visto che ne ha già opzionati una certa quantità. Una scelta del genere sarebbe da clinica neuropsichiatrica ma segnali di scompenso non sono mancati recentemente e fra questi quello più grave è l’episodio del pesante diverbio proprio con i consiglieri a lui ostili quando ha definitivamente perso l’aplomb che artatamente si impone abbandonandosi a offese “irrepetibili e ingiuriose” e arrivando apertamente alle minacce di tono spiccatamente paesano
 
Chi va per questi mari…
E’ chiaro che la città, pesantemente provata dalla crisi che non accenna a demordere e sfiancata da un anno di assoluta mancanza di governo non può che prendere mestamente atto di aver grossolanamente sbagliato andando a pescare per l’ennesima volta i propri amministratori nel mare della “paesanita’”  confermando l’attualità del detto antico che recita che “chi va per questi mari, questi sono i pesci che pesca”.
 
Ovviamente fra “paesanità” e “maranesità” c’è una differenza abissale, ma su questo ci siamo già espressi con chiarezza in altre circostanze.