Anche quest’anno la data fissata per l’approvazione del bilancio di previsione per il 2014 sembra destinata a combaciare con quella del consuntivo, il Governo infatti ha fissato come data ultima per la presentazione del documento contabile il 30 settembre e la cosa pare sia andata particolarmente a fagiolo al Sindaco Liccardo il quale, oltre a essere portato per indole e tendenza a non fare oggi tutto quello che può essere fatto domani, si trova anche particolarmente in affanno per tutta una serie di motivi quali:
Rimandato il giorno del giudizio
Nello stato di crisi ormai conclamata in cui si dibatte una maggioranza irrimediabilmente frantumata, sulla certezza dell’approvazione del bilancio pare che nessuno se la senta di scommettere considerando il consistente manipolo di consiglieri scontenti che sembrano disposti a portare il braccio di ferro alle estreme conseguenze soprattutto dopo i recenti scazzi avvenuti in pubblico quando i toni dello scontro hanno raggiunto livelli parossistici e si è arrivati al “chi sei tu e chi sono io” non tralasciando di trascinare nella discussione il peso delle famiglie di appartenenza In queste condizioni i due mesi di slittamento sono una vera manna.
Un motivo in più per non fare niente
Con un Sindaco come il nostro che, invece di attivarsi a risolvere i problemi della città, si preoccupa di trovare pretesti per il suo non saperli risolvere, altri due mesi di stand by sono una vera panacea: “che volete che faccia? Non ho ancora un bilancio…” e con questo ritornello, che dura dal giorno del suo insediamento (il bilancio 2013 è stato approvato a dicembre, quello 2014 è ancora nella mente di Dio: stanno amministrando da sempre in dodicesimi), conta di giustificare la sostanziale immobilità di una amministrazione che in 14 mesi di governo non è riuscita a cavare un ragno dal buco; aggiungete a ciò il fatto che con la dichiarazione del disavanzo è preso a circolare un altro monotono refrain che dice “mi dispiace… ma non abbiamo un centesimo… non possiamo farci niente” e capirete come sia possibile avere un Sindaco che continua a dichiararsi sereno mentre la citta' inesorabilmente va a fondo
La paura di una figura di…
Dopo aver impostato tutta la campagna elettorale sulla promessa futile di abbassare le tasse il buon Angelo Liccardo, per la gestione sbagliata di una difficile situazione finanziaria, si trova ora nelle condizioni non solo di non poter mantenere una sola delle promesse fatte a vanvera ma a dover mettere tutte le tasse ai massimi livelli e a ridurre drammaticamente i servizi. Ovviamente il ragazzo un po’ di disagio lo prova e, non avendo il coraggio di affrontare il problema a viso aperto, cerca di rimandare il più a lungo possibile l’adozione degli atti che ne metterebbero e ne metteranno in evidenza la vacuità e l’incapacità e tiene, fin che può, la testa sotto la sabbia e con questo infantile sistema non fa altro che concentrare in spazi di tempo sempre più ristretti montagne di tasse che, di per sé, già sarebbero insostenibili per le famiglie di Marano se venissero diluite in tempi ragionevoli.
Ecco com’è che va a finire l’olio cotto sulla ferita.