Un bombardamento a tappeto
Dopo aver preparato il terreno con l’improvvida approvazione di un rendiconto di gestione che espone a bella posta un disavanzo che poteva essere meglio gestito, adesso l’amministrazione sta mettendo a punto il piano dettagliato per un bombardamento a tappeto della città con tasse che pioveranno sulla testa delle famiglie di Marano con una frequenza e una violenza inaudita
Un po’ per saggiare il terreno, un po’ per cominciare a predisporre i cittadini al salasso e un pò, e soprattutto, per tentare di rimpinguare una cassa che piange miseria sono stati spediti e in questi giorni sono arrivati gli avvisi di pagamento previsti con la delibera di Consiglio Comunale n° 48 del 16 giugno 2014 della quale abbiamo parlato diffusamente nel blog del 24 giugno (clicca qui) e degli avvisi che sono arrivati e di quelli che arriveranno abbiamo pensato di parlare in una serie di articoli nei quali, a partire da quello di oggi, cercheremo di dare tutta l’informazione possibile anche perché la situazione già di per sé complicata finirà con l’ingarbugliarsi ancora di più per i ritardi accumulati da questa cricca di incapaci che inevitabilmente produrranno un accumulo di scadenze che finiranno con l’esasperare la già provata pazienza dei maranesi
I primi avvisi di pagamento
A beneficio di chi non ha molta dimestichezza con carte e bollette raccontiamo a parole nostre quello che dicono gli avvisi di pagamento arrivati in questi giorni a portare la lieta novella nella nostre case.
Il Comune, in parole povere, dice: non abbiamo ancora preparato i regolamenti per le tre tasse che si aggregano in quella complessiva denominata IUC (nell’articolo che segue spieghiamo diffusamente di che si tratta) però abbiamo un gran bisogno di soldi e non possiamo aspettare l’approvazione dei regolamenti per battere cassa; a questo punto vi chiediamo di versare degli acconti sulla TARI (tassa sui rifiuti) in questa misura e a queste scadenze: versate, utilizzando i moduli F4, tre rate ognuna della quali sia pari al 20% di quello che vi è stato imputato per la TARSU (tassa sui rifiuti ormai annullata) per l’annualità 2013 senza computare eventuali esenzioni e riduzioni e le verserete una il 15 luglio, una al 15 settembre e una il 31 ottobre. Intanto noi facciamo il regolamento (che deve essere obbligatoriamente approvato entro il 31 luglio), stabiliamo la tariffa (che con il disavanzo dichiarato sarà ai massimi livelli), decideremo in merito alle eventuali esenzioni e riduzioni e emetteremo la rata finale sulla quale graveranno gli aumenti e con la quale, detratto quello che nel frattempo avrete pagato e applicate le eventuali riduzioni, salderete la TARI (che è solo una delle tre componenti della IUC)
Le cose che non tornano
La maggioranza, come d’abitudine, ha approvato la delibera nella più beota delle maniere, senza rendersi conto delle tante cose che non tornavano.
E’ legittimo l’acconto? Chiedere un acconto ai cittadini, prendendo a riferimento una tassa ormai estinta e senza aver prima determinato quale sia l’importo totale che ognuno dovrà versare, siamo proprio sicuri che sia una cosa legittima e legale? Certamente è illogica perché la decisione viene assunta mentre si sta per approvare il nuovo regolamento che determinerà i costi finali; sarebbe stato più logico aspettare il bilancio ed emettere le bollette definitive.
Ritardi pericolosi. Il tempo per approvare i regolamenti c’era tutto, ma la decisione è stata rimandata a dopo le elezioni europee perché si sapeva che sarebbe stata una decisione impopolare e ancora una volta si arriva all’ultimo momento con conseguenze quanto mai gravi per i cittadini perché praticamente va a finire che negli ultimi cinque mesi dell’anno si accavallano tutte le tasse costringendo le famiglie a esborsi a cadenza mensile incompatibili con le risorse ormai ridotte al lumicino e facendo capitare le rate a conguaglio tutte nel mese di dicembre
La bomba…d’acqua. Qualcuno, poi, ci dovrebbe spiegare l’incomprensibile mistero delle bollette dell’acqua: com’è che con tutto questo bisogno di soldi nessuno ha pensato a fare i ruoli dell’acqua e mettere in pagamento le bollette? Si è preferito ricorrere a un artifizio sgangherato come l’acconto sulla TARI mentre più legittimamente e regolarmente potevano essere messe in riscossione le bollette dell’acqua che, visto il ritardo, probabilmente verranno emesse per due annualità in un solo ruolo andando ulteriormente a appesantire una situazione già insostenibile.
Brutta fine
Certo non è ha fatto una bella fine il Sindaco che aveva fatto della riduzione delle tasse il cavallo di battaglia della propria campagna elettorale e che ora si è trasformato nel gabelliere più accanito e più intransigente che Marano abbia mai avuto, ma ancora più drammatica è la fine che sta facendo la città che si prepara a vivere un periodo durissimo per le decisioni prese da un’amministrazione di incapaci che, colti dal sacro furore di risanare le finanze del Comune, tassano e tartassano a tutta forza senza curarsi se in questa insana missione lasciano per terra morti e feriti.