Jan 4 LA CITTA’ CHE ABBIAMO IN MENTE Programma di governo per una città sostenibile

 Jan 4 LA CITTA’ CHE ABBIAMO IN MENTE Programma di governo per una città sostenibile

Noi siamo pronti. A primavera Marano torna alla “normalità istituzionale”; finisce un lunghissimo e sofferto periodo di commissariamento e i cittadini possono nuovamente scegliere fra le forze politiche che si propongono quelle che a loro parere hanno gli uomini giusti e i progetti più credibili per il governo della città. Fra queste anche L’Altra Marano, in coalizione con Rifondazione Comunista e Città in Movimento, ha deciso di mettersi a disposizione sapendo di poter contare su uomini di collaudata serietà e esperienza e strutturando un programma che mette al centro del progetto amministrativo gli uomini e le donne di Marano con i loro problemi reali e con la loro aspirazione a recuperare quanto prima una vivibilità sostenibile. Mentre i vari “pretendenti” sono ancora spasmodicamente impegnati a stringere accordi e elaborare strategie, noi abbiamo da tempo scelto la coalizione, il candidato Sindaco nella persona di Mauro Bertini e il progetto di governo che, per quanto ancora aperto a suggerimenti e aggiustamenti, siamo in grado di sottoporre gia da oggi al giudizio della città e lo diamo in anteprima impegnandoci a riproporlo periodicamente con eventuali aggiustamenti in corso d’opera.
 
PROVIAMO A RIALZARCI, INSIEME POSSIAMO FARCELA
 
Dopo cinque anni di un’amministrazione Perrotta che ha dilapidato tutte le risorse, dopo la pantomima Cavallo miseramente naufragata dopo nove mesi di schermaglie interne, dopo quasi un anno di commissariamento  straordinario Marano torna al voto in uno scenario di desolazione totale dove alla drammaticità di una situazione finanziaria ormai al collasso, alla frantumazione del tessuto sociale provocata da una visione rigidamente paesana del percorso amministrativo, si aggiungono i guasti di una gestione commissariale che per un periodo troppo lungo ha precluso ai cittadini ogni possibile rapporto con il Comune e, nel tentativo parossistico di evitare il dissesto, ha tagliato tutti i servizi e portato le tasse a livelli non sopportabili. Tutto questo, nel contesto di una micidiale crisi globale che sta mettendo a dura prova la capacità di sopravvivenza di una fetta sempre più estesa della popolazione, impone la inderogabile necessità di mettere  in campo persone esperte, capaci e motivate che non debbano imparare come si fa ma sappiano essere operative da subito e che si diano immediatamente da fare per bloccare la frana e innescare un repentino processo di recupero sulla base di un programma essenziale che, senza rincorrere le favole dell’isola felice, sappia conciliare la necessaria terapia d’urto con il bisogno di sostenere le famiglie restituendo ai cittadini i servizi tolti, riportando le tasse a livelli di sopportabilità, e mettendo il Comune a servizio e sostegno delle famiglie.
 
Il programma che sottoponiamo alla attenzione della città parte da questi essenziali presupposti e si sviluppa in progressione verso il recupero di una vivibilità possibile.
 
  1. Il modo alternativo di governare. Bisogna innanzitutto ricostruire il rapporto fra i cittadini e l’istituzione locale e in questo senso ci rendiamo disponibili a assumere la responsabilità di governare della città solo perchè abbiamo l’intenzione seria e convinta di portare la città al governo con un sistema partecipativo che non lasci fuori nessuno, con un meccanismo di collegialità che consenta a tutti, nei rispettivi ruoli, di acquisire una capacità ad amministrare in forza della quale si creino tutte le opportunità per la formazione di ricambi generazionali e culturali. La città verrà coinvolta nelle scelte fondamentali, informata su tutto e chiamata a verificare l’applicazione del programma attraverso la convocazione a cadenza semestrale di assemblee popolari; verrà ripristinato il contatto diretto fra la città e gli amministratori riprendendo il “filo diretto” su TV locali.
  2. Il modo alternativo di fare politica: sono banditi radicalmente tutti i clientelismi e i favoritismi; l’amministrazione che proponiamo non sarà l’amministrazione dei favori ma quella dei diritti; i cittadini sono invitati a non chiedere favori ma a pretendere tutto ciò che spetta loro per diritto.
  3. La situazione economica. Lo stato delle finanze è di collasso conclamato. Il dissesto è stato evitato solo perchè si sono adottati spontaneamente i provvedimenti che vengono abitualmente imposti con la dichiarazione formale. Il risanamento delle finanze del Comune si impone come ineludibile ma non deve gravare ulteriormente sulle famiglie; esistono i presupposti per sostituire le risorse che il Commissario ha recuperato massacrando le famiglie con entrate di altro tipo e l’impegno primario che ci prendiamo è quello di restituire quanto prima ai cittadini i servizi che sono stati soppressi e riportare il livello delle tasse alle condizioni pre-commissario. Pensiamo che il primo anno serva per  rimettere in sesto le finanze del Comune e solo in seguito sarà possibile mettere in atto progetti di recupero e sviluppo.
  4. La ricostituzione del tessuto sociale. Un anno di commissariamento ha creato una frattura gravissima fra le istituzioni e la città e questo pesante stato di cose si aggiunge alla dissennata politica tutta di marca paesana portata avanti dalle due precedenti amministrazioni che, favorendo sfacciatamente solo la maranesità storica, hanno frantumato l’idea stessa di collettività e comunità. Bisogna lavorare da subito a ricucire le lacerazioni e ricostituire un contesto armonico e armonioso che consenta a chiunque abita a Marano di sentirsi maranese a tutti gli effetti e di avere nell’istituzione comunale il referente più immediato e affidabile
  5. La riorganizzazione dell’apparato. Il clientelismo e un lecchinismo sfrenato praticati in questi ultimi anni hanno reso pressoché inservibile la macchina comunale, è necessaria un’azione energica e urgente di recupero delle motivazioni prima che le scorie del menefreghismo indotto si vengano a consolidare diventando inamovibili; la macchina comunale va riorganizzata su criteri di capacità, senso di responsabilità, professionalità e efficienza in uno spirito di collaborazione che veda remunerato chi merita  e la città meglio servita. Naturalmente sul piano logistico va recuperato lo “spezzatino” che ha fatto il Commissario.
  6. La giustizia distributiva: l’attività impositiva del Comune (Tarsu, acqua...)deve essere radicalmente rivista per una giusta distribuzione dei carichi sull’intera platea cittadina individuando le sacche di clientela e di evasione per la formazione di tariffe compatibili con le capacità delle famiglie
  7. Il welfare a fianco delle famiglie:  i contraccolpi della crisi economica si fanno sentire in maniera drammatica e sempre più spesso mettono in ginocchio le famiglie: l’impegno primario del Comune dovrà essere quello di essere a fianco in tutti i modi possibili alle famiglie in difficoltà e quello di costituirsi sostegno e partner dei soggetti deboli. Per venire incontro alle necessità primarie delle famiglie l’amministrazione metterà in campo tutte le azioni possibili per accorciare la filiera alimentare a partire dal mercatino agroalimentare a kilometro zero per arrivare a un vero e proprio discount popolare o spaccio comunale favorendo e sostenendo i gruppi sociali di acquisto. Compatibilmente con le disponibilità economiche verrà ripristinato il catering alimentare, il sostegno all’improvvisa povertà e la partnership familiare
  8. Il lavoro: è essenziale che l’Amministrazione Comunale impegni tutte le risorse e le energie possibili per promuovere, assecondare, sostenere tutte le opportunità per sviluppare occupazione con una particolare attenzione a quella giovanile. Si impone la riconsiderazione di una gestione ottimale del Polo Produttivo (PIP)
  9. La casa: a causa della crisi si sono moltiplicati gli sfratti per morosità e il problema abitativo si è fatto drasticamente acuto; è improrogabile un impegno del Comune a creare soluzioni provvisorie per le famiglie che da un giorno all’altro vengono messe in mezzo alla strada (case parcheggio) e a promuovere la realizzazione di abitazioni di tipo popolare anche per calmierare i prezzi degli affitti
  10. I problemi dei giovani: una città dove 70 giovani su 100 sono disoccupati è una città affetta da una patologia grave che non può essere affrontata semplicemente cercando di governare i sintomi o di controllarne le ricadute sul territorio; bisogna andare al cuore del problema, porsi a fianco di ogni ragazzo e accompagnarlo verso la soluzione più compatibile, coinvolgerlo il prima possibile nella costruzione di una nuova realtà cittadina preparandolo ad esserne protagonista
  11. Il territorio e l’ambiente: l’abusivismo che si è moltiplicato nell’ultimo periodo ha contribuito in maniera importante al massacro del territorio sia in termini urbanistici che in termini di assetto idrogeologico:  la redazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale sarà lo strumento cardine per recuperare l’indispensabile equilibrio fra l’uomo e l’ambiente, per recuperare un corretto rapporto fra gli spazi occupati dalla edificazione legale o abusiva e gli spazi verdi necessari per una vivibilità armonica; ulteriori necessità abitative saranno fondamentalmente recuperate nella riorganizzazione del centro storico
  12. Politiche al femminile: è necessario promuovere a tutti i livelli e in tutti sensi un rapporto di effettiva parità di genere.
  13. La scuola e la cultura per la nuova società: il Comune deve garantire alla scuola in maniera puntuale tutto l’apporto possibile per un ottimale funzionamento e si impegna a promuovere e sostenere tutte le iniziative di crescita culturale che coinvolgano l’intero tessuto sociale cittadino per una crescita armonica e irreversibile.
  14. Problema Rifiuti: la gestione del ciclo dei rifiuti deve ritornare nella titolarità del Comune che, magari in un accordo di livello comprensoriale, potrà scegliere il sistema che riterrà più opportuno per il loro smaltimento realizzando in proprio l’intera filiera per il trattamento; con la titolarità dovrà essere assegnata al Comune anche la parte dei finanziamenti di competenza. L’obbiettivo è una differenziata di qualità che si concluda con il riciclo per una percentuale quanto più possibile vicina a 100% e la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti nell’ambito del comprensorio.
  15. Le attività commerciali: va sostenuto e opportunamente accompagnato il commercio di prossimità.
  16. La legalità: La indiscutibile presenza pervasiva della camorra nel tessuto cittadino è un dato di fatto con il quale chi governa la città deve fare i conti evitando scrupolosamente ogni contaminazione, programmando le attività amministrative in assoluta autonomia e nell’unico interesse dell’intera comunità , innescando un processo di crescita sociale e culturale che produca nelle coscienze un senso di rigetto spontaneo che faccia mancare il terreno di coltura nel quale si sviluppa l’organizzazione criminale
  17. Le frazioni: va restituito alle frazioni il senso di appartenenza a pieno titolo al contesto cittadino, va messa in campo da subito una intensa attività per il recupero dei servizi che fino a oggi sono stati negati, va portata in periferia l’immediatezza dell’attività amministrativa con la creazione di vere e proprie sedi distaccate.
  18. Le opere. Lo stato delle finanze comunali non consente di attingere ai fondi di bilancio se non per le necessarie opere di manutenzione con particolare riferimento a quella stradale; bisogna recuperare finanziamenti da enti sovraimposti e da fondi europei per opere che comunque sono indifferibili quali
    1. il completamento delle fogne della Collina
    2. la costruzione di una Casa Comunale che raccolga in un solo sito tutti i servizi e tutti gli uffici
    3. un istituto scolastico comprensivo per la zona di San Marco e San Rocco
    4. il completamento del Cimitero Comunale
    5. la delocalizzazione del mercato ortofrutticolo
    6. il Micrometrò per il collegamento con la stazione della metropolitana di Napoli
 

Questo è quanto ci proponiamo di fare e la storia di tredici anni di governo dice a chiare lettere che  quello che mettiamo in programma poi regolarmente lo facciamo.