JAN 24 - I TRAGICI EFFETTI COLLATERALI DELLA CURA LICCARDO - Lo smantellamento sistematico del Comune

JAN  24   -   I TRAGICI EFFETTI COLLATERALI DELLA CURA LICCARDO - Lo smantellamento sistematico del Comune

Ieri abbiamo visto come la “cura Liccardo” stia di fatto assestando colpi mortali alle residue speranze di sopravvivenza di un Comune  già allo stadio di pre-coma; abbiamo constatato come abbia praticamente ingabbiato la gestione delle finanze inibendo ogni possibile recupero per almeno 10 anni e scoperto come stia  praticamente annullando ogni operatività dell’ente svuotando, o lasciando che si svuotino, gli uffici dai quali ormai è fuga frenetica a tutti i livelli; le restrizioni che la premiata ditta Liccardo-Longoni si sono autoimposte, con l’improvvida dichiarazione del disavanzo, impediscono di fatto le sostituzioni del personale in fuga per cui il Comune senza la possibilità di muovere un centesimo e con gli uffici nei quali l’emorragia in atto lascerà solo quelli che non sono potuti scappare è praticamente un Comune condannato a uno  stato di vita vegetativa

Proseguiamo, a conferma, nel racconto della situazione che si sta creando nei vari comparti della vita amministrativa.

 

I Servizi Sociali

Dopo l’Aerea Tecnica, quello dei Servizi Sociali è di gran lunga il settore  più importante in un momento in cui la crisi sta mandando alla disperazione un numero sempre maggiore di famiglie, ma anche in questo settore si sono verificati scompensi immani e ancora di più tragici se ne stanno annunciando.

Il minimo storico - Nell’anno 1993 il nuovo sindaco Bertini trova un ufficio composto in tutto da 2 (due!) assistenti sociali che provvedevano a mala pena a seguire gli adempimenti obbligatori imposti dal Tribunale dei Minori e dalle leggi.

Il massimo storico - Nel 2006, il sindaco uscente Bertini, fra assistenti sociali effettivi o facenti funzione, amministrativi ed operatori di supporto fa trovare alla amministrazione subentrante un Ufficio che contava su un organico di 16 unità effettive e su un segretariato sociale dove operavano a tempo pieno 20 unità con contratti a progetto: praticamente c’erano 36 persone dedicate ai problemi della parte meno fortunata della città.

Il ritorno al minimo storico - A oggi in organico figurano 9 operatori; è stato totalmente smantellato il segretariato sociale per il mancato rinnovo dei contratti e le funzioni di questo vengono svolte in “appalto” con una cooperativa che mette a disposizione 6 operatori a 20 ore alla settimana che non seguono solo Marano ma anche Quarto; in termini meramente numerici siamo passati dalle 36 persone alle 15 inclusi i 6 a 20 ore. Ma a quello che già si manifesta come un regresso micidiale va aggiunto quello che sta per succedere perché l’aria è cambiata e la situazione è in ulteriore preoccupante sviluppo.

E’ cambiata l’aria - L’ufficio dei Servizi Sociali di Marano era di gran lunga il più motivato e il più efficiente dell’area Giuglianese; il team era coeso, compatto e lavorava con una convinzione che spinse la Responsabile, Dott.ssa Maria Pia Russo, a rinunziare al trasferimento a Piano di Sorrento, dove abita, per continuare l’avventura-Marano.

La totale mancanza di competenza e progettualità da parte dell’attuale amministrazione, che limita i propri interventi a raccomandare i suoi clienti per i pacchi della miseria e per qualche contributo, è riuscita a demotivare anche i più convinti ed il fatto che la competenza, la dedizione e la voglia di collaborare anche oltre quanto dovuto non trovano un minimo di considerazione e un’ombra di spazio nelle incentivazioni stanno facendo terra bruciata; non è un mistero per nessuno che oggi tutti o quasi tutti gli operatori del settore stanno cercando dove andare a mettere tenda.

A breve c’è da aspettarsi un “chiuso per mancanza di personale” nell’ufficio che mai come adesso dovrebbe essere al centro dell’attenzione dell’amministrazione: è questo uno degli effetti collaterali della cura Liccardo che fa più male alla città.

 

Ufficio Legale

Attualmente assegnato ad interim al più pittoresco fra i nuovi acquisti dell’era Liccardo, quel colonnello Cappuccio pieno di mostrine e di medaglie approdato a Marano per fare il Comandante della Polizia Municipale dove già ha fatto e sta facendo più guai della grandine anche l’Ufficio Legale ha la sua storia di bassi-alti-ultra bassi.

Il minimo storico - Nel 93 l’ufficio legale non esisteva del tutto e le carte venivano praticamente gestite da una dipendente senza nessuna specifica qualifica; era il periodo nel quale il Comune soccombeva in tutte le cause perché non si presentava proprio in giudizio e non sempre per mera distrazione, molte volte dipendeva dall’avvocato che patrocinava i ricorrenti.

Il massimo storico - Nel 2006 Marano aveva un Ufficio Legale con un avvocato in funzione di Responsabile, collaborato da altri legali a progetto e da un numero congruo di amministrativi.

Il ritorno al minimo storico - La Dott.ssa Di Grezia, responsabile dell’ufficio aldilà delle polemiche che hanno accompagnato la sua “stabilizzazione”, ha chiesto e ottenuto il nulla osta per trasferirsi ad altri enti pubblici, l’ufficio rimane ancora in balia del Comandante dei Vigili Urbani e delle sue paturnie il quale però ha un contratto (fortunatamente) a termine per cui anche l’Ufficio Legale, pomposamente trasformato dalla Commissaria Tramonti in “Avvocatura Comunale”, sarà un altro di quelli che finiranno “chiusi per mancanza di personale”.

 

Altra partenza illustre

Dopo le pesantissime accuse fatte nei suoi confronti dal Sindaco della città con un comunicato pubblico anche il Dott. Luigi De Biase, storico dirigente dell’Area Amministrativa, ha chiesto e ottenuto il nulla osta per avere la possibilità di partecipare concorsi per mobilità in altre sedi scontando l’ormai più volte richiamata mancanza di una vera e propria amministrazione capace di governare e, probabilmente, anche qualche rifiuto di proposte ai limiti.

Senza avventurarci in giudizi di merito non possiamo non essere preoccupati per l’ipotesi del tutto probabile che a breve Marano debba fare a meno del Vicesegretario, con la Segretaria Generale che deve già occuparsi di comparti complessi come l’Ufficio Tecnico, e di uno dei due soli dirigenti rimasti in organico su un impianto che ne prevede quattro.

 

Dall’aria che tira pare che l’emorragia sia ormai inarrestabile, l’unico che invece resiste a tutti i costi è questo benedetto Angelo Liccardo che invece sarebbe l’unico, insieme a tutti i diseredati che porta con sé, a dover fare le valige per il bene di tutti magari accettando il consiglio del suo mentore della prima ora, Antonio Di Guida, il quale ci pare abbia detto che l’unica cosa utile che potrebbe fare per la città sarebbe quella di andarsene quanto prima…

quando si dice che il cencio parla male dello straccio.