Gennaio 23 - UN COMUNE PIENO DI INTERESSI - Danni gravi e permanenti dalle amministrazioni strapaesane
Siamo certi che chi ci legge abitualmente ha ormai chiaro il significato che di norma diamo al termine “paesanità” e sa che quando lo attribuiamo all’amministrazione della città non intendiamo nemmeno lontanamente riferire l’accezione negativa all’origine geografica delle persone che la interpretano ma a quella mentalità di stampo prettamente localistico, gretta, angusta, terra terra, che non ha saputo stare al passo con i tempi, che non riesce a vedere oltre la punta del proprio naso e che si riassume nella più triviale delle definizioni: “’o paese è ‘do paesano”
Siamo convinti che in una comunità plurale ed evoluta è naturale ed è anche giusto che ci sia chi si fa portatore di questa mentalità e la difenda, ma l’esperienza pluriennale dimostra che quando la paesanità, sostenuta e aggregata intorno alle grandi famiglie, diventa l’unico riferimento per la scelta di chi deve governare, prescindendo dalle qualità individuali, allora i guai che si vanno a combinare possono essere veramente grossi e le conseguenze dell’incapacità, dell’improvvisazione e della voracità vanno ben oltre il tempo di chi ha amministrato e condizionano a lungo il destino della collettività
Tutto questo è successo con Perrotta, ha proseguito con Cavallo e sta purtroppo continuando con Liccardo in una trasversalità che assegna alle diverse collocazioni politiche la mera funzione di indicazioni geografiche e la spirale si sta avvolgendo in volute sempre più strette risucchiando verso il basso ogni possibile speranza di recupero
Gli interessi bancari

- nel 2011 si sono pagati interessi per € 272.826,77
- nel 2012 gli interessi riconosciuti alla banca sono stati pari a € 237.598,42
- nel 2013 il costo degli interessi è stato di € 120.802,88
In tre anni il Comune ha dovuto sborsare per interessi la somma stratosferica di 631.200 euro
La situazione al 30 dicembre 2013

L’amministrazione Cavallo, riconosciuto guru dell’enclave di Piazza Pergola, ha continuato a spendere, prelevando sempre a rosso, senza arrivare nemmeno a capire come stavano le cose Sembrava che la cura da cavallo (con la c minuscola) imposta alla città dal Commissario Tramonti potesse produrre se non altro una inversione di tendenza anche in considerazione del mutuo trentennale di 8 milioni acceso per fare fronte ai debiti e invece il 10 dicembre 2013 la giunta Liccardo con la delibera n° 78 decide l’ utilizzo a rosso non solo dei 9.057.000 euro consentiti di norma dalla legge ma anche di altri 5.943.000 euro permessi in via del tutto provvisoria da un provvedimento del governo che consente uno sforamento da recuperare entro il 31 marzo Con la stessa delibera si decide anche l’utilizzo provvisorio in termini di cassa di fondi vincolati (ad esempio i fondi regionali per il contributo fitti) da compensare nel breve termine con risorse proprie Nessuno poteva sognare che con i sei mesi avuti a disposizione fino a oggi Liccardo potesse risolvere un problema così grave ma almeno ci si poteva augurare di leggere l’inizio di una tendenza diversa, i numeri appena riportati ci dicono invece che non solo questo non è avvenuto ma che non c’è nemmeno uno straccio d’idea di come si possa venirne fuori
Un confronto ineludibile

Parleremo un’altra volta di circa 9 milioni di euro contanti e disponibili lasciati in eredità a Perrotta, per adesso ci fermiamo qui e pensiamo possa bastare