Gennaio 18 - IMU: DOVEVA ESSERE RIDOTTA E INVECE PAGHIAMO IL SUPPLEMENTO - Le promesse a vanvera di un Sindaco pallista

Gennaio 18 - IMU: DOVEVA ESSERE RIDOTTA E INVECE PAGHIAMO IL SUPPLEMENTO - Le promesse a vanvera di un Sindaco pallista

 
Aveva detto…
Sembra che uno lo voglia fare apposta per screditare il soggetto ma invece è semplicemente una constatazione: tutte le promesse fatte da Angelo Liccardo in campagna elettorale alla prova dei fatti crollano miserevolmente come degli effimeri castelli di sabbia o, se preferite, scoppiano come palloncini pieni d’aria rivelando l’inconsistenza di un progetto fatto di niente e l’inaffidabilità di chi lo aveva proposto
A parte il fatto che le signore incinte che stanno ancora girando alla ricerca delle strisce rosa per il parcheggio rischiano di partorire in macchina, a parte lo WI-FI che entro cento giorni avrebbe dovuto mutare il volto della città e che invece è stato installato solo su due piazze e non funziona, a parte queste e altre amenità erano stati presi impegni molto più seri come quello di ridurre l’addizionale IRPEF e di ridurre l’IMU e anche su questi pare che si siano confuse le palle del ciuccio con le lampadine fulminate perché l’IRPEF ha avuto una riduzione ridicola che l’assessore Longoni in Consiglio Comunale ha dichiarato essere meramente simbolica e per quanto riguarda l’IMU non solo la si è pagata per intero ma addirittura Marano è una delle poche città del comprensorio che paga anche il supplemento e si becca la stangatina di inizio anno
 
Perché il supplemento
Non siamo dei guru in materia fiscale ma comunque proviamo a spiegare a chi non l’ha ancora capito perché a Marano ci è toccato anche questo “privilegio” L’aliquota minima fissata dalla Stato fu quella dello 0,4‰ ma i comuni potevano elevarla, per problemi locali, fino a un massimo dello 0,6‰ dopo tutta una serie di avvilenti iacuvelle alla fine il Governo decise di abolirla impegnandosi a rimborsare ai Comuni il gettito mancato salvo quella parte che gli enti locali avevano aggiunto di loro iniziativa e che ora devono andarsela a prendere a casa dei cittadini per un importo pari al 40% della differenza fra lo 0,4‰ e lo 0,6‰
 
Le promesse a vanvera
Non è tanto l’importo della cosiddetta “mini IMU” che impressiona (anche se rimane quanto mai di attualità il fatto che “pulecenella a carocchie a carocchie accerette 'a mugliera”) quanto la puntualità con la quale i fatti smentiscono le promesse. Sappiamo benissimo che l’aliquota massima era stata stabilita da quella disgrazia passata del commissario Tramonti e che il supplemento è una naturale conseguenza di quella scelta scellerata come sappiamo che le condizioni disastrate delle finanze comunali costringono chi governa a fare le nozze con i fichi secchi, ma queste cose le sapeva anche Liccardo o comunque avrebbe dovuto saperle e quello che ci permettiamo di imputare al Sindaco non è tanto il fatto che le cose promesse poi non le abbia fatte ma il fatto ben più grave di averle promesse perché questo dimostra o una imperdonabile leggerezza quando ha deciso di candidarsi senza analizzare bene lo stato dei fatti o una ancor più imperdonabile spregiudicatezza quando alla ricerca di un consenso più vasto di quello garantito dal voto coatto non ha avuto remore a lasciarsi andare a promesse che sapeva di non poter mantenere.
 

In ognuno dei due casi non è che il nostro primo cittadino faccia proprio una bella figura.